giovedì, Settembre 19

Letteralmente divorata da un buco nero ogni 114 giorni

Un team di astrofisici si è convinto che un’esplosione di energia, che avviene in maniera cadenzale circa 3 volte l’anno, è originata da un fenomeno denominato Asassn-14ko. L’esplosione di energia, che avviene in una galassia a 570 milioni di anni luce dalla Terra, è un evento di distruzione mareale che si ripete in maniera cadenzale.

Old Faithful è un geyser

Old Faithful è probabilmente il geyser più famoso in tutto il mondo presente a Yellowstone Park, e non solo. Infatti, Old Faithful è il soprannome che è stato scelto per un oggetto cosmico, che sta causando l’attenzione di un team di astronomi che si occupa di fenomeni transienti. Old Faithful, però si attiva molto più di rado in confronto al suo omonimo terrestre, all’incirca tre volte l’anno.

Old Faithful, che riesce a emettere un getto lungo ben 570 milioni di anni luce denominato Asassn-14ko, è stato osservato dai telescopi spaziali Swift e TESS della NASA, mentre emetteva, per 20 volte, il suo getto nello spazio. I getti sono stati emessi su un ampio spettro di frequenze e a intervalli incredibilmente regolari, più precisamente ogni 114 giorni.

Anna Payne, dell’università delle Hawaii, spiega che: “Ad oggi sono le esplosioni multi-banda ricorrenti più prevedibili e frequenti mai osservate fin’ora. I getti provengono dal nucleo di una galassia, e ci offrono un’opportunità unica di studiare questo Old Faithful extragalattico nel dettaglio”.

Ma che cosa ha potuto innescare il fenomeno? L’astrofisica nel corso del suo intervento al 237esimo meeting dell’American Astronomical Society, ha risposto alla domanda spiegando che: “Pensiamo che a provocare il fenomeno sia un buco nero super-massiccio al centro della galassia, che riesce a generare le esplosioni mentre consuma parzialmente una stella gigante che gli orbita attorno”.

La prima testimonianza dell’attività di Asassn-14ko, risale al 14 novembre 2014, quando i telescopi robotici della rete Asas-Sn registrarono un’esplosione che all’epoca fu ricondotta ad una supernova presente nel cuore di una galassia attiva, denominata Eso 253-3, e situata nella costellazione del Pittore.

I nuclei galattici attivi, o Agn, sono degli oggetti in grado di produrre quantità enormi di energia, di molto superiori al contributo di tutte le stelle della galassia in cui si trovano. Gli astrofisici credono che l’energia emessa provenga dalla regione circostante il buco nero super-massiccio centrale, in cui è presente anche un disco vorticoso di gas e polvere, che cresce e si riscalda a causa delle forze gravitazionali e dell’attrito.

Il buco nero con la sua attività genera fluttuazioni casuali nella luce emessa dal disco. Con questo fenomeno le esplosioni sembrano essere piuttosto regolari. Gli astrofisici, grazie ai dati raccolti negli ultimi 6 anni di osservazioni con l’ausilio dei telescopi della rete Asas-Sn, Payne, hanno individuato 17 esplosioni, con una durata di circa cinque giorni che si sono ripetuti a intervalli ben cadenzati.

I getti sono così regolari che è possibile fare una previsione. Infatti, se ne attendeva uno il 17 maggio del 2020, un altro il 7 settembre e il terzo il mese scorso il 20 dicembre. Tutte e tre le datazioni sono arrivati puntuali i giorni previsti.

I ricercatori con la precisione in cui avvengono i getti hanno aspettato il fenomeno preparando alcuni telescopi spaziali per l’osservazione, tra cui lo Swift, il NuStar, lo Xmm-Newton e, in particolare, il cacciatore di esopianeti Tess, così da poter ottenere un quadro più completo.

Tra le ipotesi che potrebbero causare il fenomeno ci sono un’interazione tra i dischi di due buchi neri super-massicci orbitanti al centro della galassia, un possibile passaggio di una stella su un’orbita inclinata attraverso il disco di un buco nero, oppure un evento ripetuto di parziale distruzione mareale. Quest’ultimo fenomeno, secondo i team di Payne, è quello più compatibile con le osservazioni effettuate, un evento ripetuto di parziale distruzione mareale.

In altre parole il fenomeno è provocato da una stella che orbita attorno al buco nero, e ogni volta che si avvicina troppo provoca la creazione del getto. Questo spiegherebbe la regolarità delle emissioni, che ogni volta che avvengono gli danno letteralmente un “morso” gravitazionale, consumandola un poco alla volta.

I prossimi eventi secondo i calcoli dei ricercatori, che ovviamente saranno presenti ad assistere, dovrebbero avvenire ad aprile e ad agosto 2021.

Fonti:

https://www-media-inaf-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.media.inaf.it/2021/01/13/old-faithful-agn/amp/?amp_js_v=a6&amp_gsa=1&usqp=mq331AQFKAGwASA%3D&fbclid=IwAR1uhf6YCfitgCFQQokNsKntav51N5mTGx0qSjP5AGqGgnsRq36lyXlWd9c#csi=1&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&amp_tf=Da%20%251%24s&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.media.inaf.it%2F2021%2F01%2F13%2Fold-faithful-agn%2F

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