giovedì, Settembre 19

7 cose sul discorso “I Have a Dream” di M. L. King che potresti non sapere

Il 28 agosto 1963, di fronte ad una folla di quasi 250.000 persone, al National Mall di Washington, DC, il predicatore battista e leader dei diritti civili Rev. Dr. Martin Luther king, Jr, pronunciò dai gradini del Lincoln Memorial il suo ormai famoso discorso “I have a dream”.

Gli organizzatori dell’evento, noto come “March on Washington for Jobs and Freedom”, speravano nella partecipazione di almeno 100.000 persone. Alla fine, si è riversato nella capitale più del doppio di quel numero, rendendo la protesta la più grande manifestazione nella storia degli Stati Uniti fino a quella data.

Il discorso di King “I Have a Dream” si distingue come uno dei momenti più indimenticabili del ventesimo secolo, ma alcuni fatti a riguardo potrebbero ancora sorprenderci.

1) Inizialmente non erano incluse donne nell’evento.

Nonostante il ruolo centrale che donne come Rosa Parks, Ella Baker e Daisy Bates svolsero nel movimento dei diritti civili, tutti gli oratori scelti furono uomini. Su sollecitazione di Anna Hedgeman, l’unica donna nel comitato di pianificazione, gli organizzatori aggiunsero al programma dell’evento unOmaggio alle donne nere combattenti per la libertà”. Molte di loro, tra cui Rosa Parks, ricevettero molti riconoscimenti. 

Faremo un sit-in, ci inginocchieremo e mentiremo se necessario, fino a quando ogni persona di colore in America potrà votare“, dichiarò Daisy Bates. “Questo lo promettiamo alle donne d’America.”

2) Tra i 10 oratori sul palco vi erano un leader sindacale bianco e un rabbino.

King fu preceduto da altri nove oratori, tra cui l’oratore bianco Walter Reuther, capo del potente sindacato degli United Automobile Workers. L’UAW contribuì a finanziare la marcia su Washington. Nel 1965, Reuther marcerà al fianco di King da Selma a Montgomery per protestare per i diritti di voto delle persone di colore. 

Joachim Prinz, presidente dell’American Jewish Congress, nel suo discorso si riferì alla sua esperienza come rabbino a Berlino durante gli orrori perpetrati dal regime nazista di Hitler. “Un grande popolo che aveva creato una grande civiltà era diventato una nazione di spettatori silenziosi. L’America non deve diventare una nazione di spettatori. L’America non deve restare in silenzio“.

3.) King quasi non ha pronunciato quella che ora è la parte più famosa del discorso.

King aveva spesso debuttato con la frase “I have a dream” in altri discorsi precedenti alla marcia su Washington e, da allora, aveva deciso di usarla sempre più spesso. Questa volta i suoi consiglieri, lo invitarono a non usare di nuovo lo stesso tema, spingendolo quindi ad abbozzare una nuova versione del suo discorso. Quel giorno, però, la cantante gospel Mahalia Jackson quando si rivolse alla folla, spinse King a raccontare loro del “sogno“. Abbandonando così il discorso che aveva preparato, King decise di improvvisare, ottenendo dei risultati eccellenti.

4.) Il discorso del 1963 allude al discorso di Gettysburg, alla proclamazione di emancipazione, alla Dichiarazione di indipendenza, alla Costituzione degli Stati Uniti, a Shakespeare e alla Bibbia.

King fece riferimento al discorso Gettysburg di Abramo Lincoln, e alla proclamazione di emancipazione, che entrò in vigore nel 1863. Dopo 100 anni, M.L. King osservò “la persona di colore non è ancora libera” e che agli americani di colore, erano ancora negati i diritti promessi nella Dichiarazione d’Indipendenza e nella Costituzione. Si riferì, inoltre, al soliloquio di apertura del Riccardo III di William Shakespearequesta soffocante estate del legittimo malcontento dei neri” (“Ora è l’inverno del nostro malcontento“), mentre la vertiginosa conclusione del discorso, con i suoi ripetuti ritornelli di “Risuoni la libertà“, richiama la canzone patriottica del XIX secolo “My Country ‘Tis of Thee“, scritta da Samuel Francis Smith

Infine, il discorso di King si ispirò ripetutamente alla Bibbia. Vi furono infatti un’allusione al Libro dei Salmi “Il pianto può persistere per la notte, ma la gioia viene con il mattino” e una citazione dal Libro di Isaia “Ogni valle sarà esaltata, e ogni montagna e collina sarà ridotta… “.

5.) Kennedy fu colpito dal discorso di M. L. King e contribuì a far avanzare al Congresso la legislazione sui diritti civili.

Tutte e tre le principali reti televisive dell’epoca (ABC, CBS e NBC) trasmisero il discorso di King, e, sebbene a quel tempo fosse già una figura nazionale, fu la prima volta che tutti gli americani, incluso il presidente J.F. Kennedy, poterono assistere ad un suo discorso. Kennedy fu assassinato meno di tre mesi dopo, ma il suo successore, Lyndon Johnson, firmò il Civil Rights Act nel 1964 e il Voting Rights Act del 1965.

6.) Il successo del discorso attirò l’attenzione (e il sospetto) dell’FBI.

Le autorità federali monitorarono attentamente la marcia su Washington, temendo che si potessero verificare episodi di sedizione e violenza. La sorveglianza si trasformò in un’operazione militare. Il nome in codice fu Operazione Steep Hill, con 19.000 soldati nei sobborghi di Washington per sedare possibili rivolte. Dopo l’evento, il funzionario dell’FBI William Sullivan dichiarò che col suo discorso potente e demagogico, King si era dimostrato la persona di colore più pericolosa per il futuro della nazione americana. 

Su sollecitazione dell’FBI, il procuratore generale Robert Kennedy autorizzò l’installazione di intercettazioni telefoniche sul telefono personale di King e su quelli degli uffici della sua organizzazione, la Southern Christian Leadership Conference (SCLC). L’FBI in seguito intensificò la sorveglianza su King fino al 1968, anno del suo assassinio

7.) La famiglia King possiede ancora il discorso “I Have a Dream”.

Sebbene sia uno dei discorsi più famosi e ampiamente celebrati nella storia degli Stati Uniti, il discorso “I Have a Dream” non è di pubblico dominio, ma è protetto da copyright, di proprietà degli eredi di King. Lo stesso King ottenne i diritti un mese dopo aver tenuto il discorso, dopo aver citato in giudizio due società che vendevano copie non autorizzate. 

Fonte: https://www.history.com/news/i-have-a-dream-speech-mlk-facts

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