giovedì, Settembre 19

Un recente studio di Betelgeuse svela la causa delle sue pulsazioni

Betelgeuse è una delle stelle più luminose e riconoscibili del cielo invernale, che segna la “spalla” sinistra della costellazione di Orione. Ma ultimamente si è comportata in modo strano, infatti, all’inizio del 2020 è stato osservato un calo della sua luminosità senza precedenti, il che ha indotto a ipotizzare che Betelgeuse potrebbe essere sul punto di esplodere.

Per saperne di più, un team internazionale di scienziati, tra cui Ken’ichi Nomoto presso il Kavli Institute for the Physics and Mathematics of the Universe (Kavli IPMU), ha condotto un rigoroso esame di Betelgeuse

Lo studio ha dimostrato che la stella si trova nella fase iniziale di combustione dell’elio (che si ha più di 100.000 anni prima che avvenga un’esplosione) ha massa e raggio più piccoli, di quanto si pensasse in precedenza. Gli studiosi hanno anche spiegato che le variazioni di luminosità più piccole di Betelgeuse sono state create da pulsazioni stellari e hanno suggerito che il recente grande evento di oscuramento coinvolgeva una nuvola di polvere.

Il team di ricerca è guidato dal Dr.Meridith Joyce dell’Australian National University (ANU), che è stato relatore invitato al Kavli IPMU nel gennaio 2020, include anche il Dr. Shing-Chi Leung, un ex ricercatore del progetto Kavli IPMU, un attuale post dottorando presso il California Institute of Technology e, infine, il Dr. Chiaki Kobayashi, professore associato presso l’Università dell’Hertfordshire, il quale è stato un membro affiliato di Kavli IPMU.

Il team ha analizzato la variazione di luminosità di Betelgeuse utilizzando modelli evolutivi, idrodinamici e sismici. Così facendo, sono riusciti ad avere un quadro completo e più chiaro di prima, sul fatto che Betelgeuse stia attualmente bruciando elio nel suo nucleo

E’ stato anche dimostrato che le pulsazioni stellari, create dal cosiddetto meccanismo kappa, stanno facendo sì che la stella si illumini o si sbiadisca continuamente con due periodi di 185 (+/- 13,5) giorni e circa 400 giorni. Ma resta il fatto che il grande calo di luminosità all’inizio del 2020, non abbia dei precedenti, quindi si pensa sia stato probabilmente dovuto a una nuvola di polvere davanti a Betelgeuse.

La loro analisi ha riportato una massa attuale di 16,5-19 masse solari, che è leggermente inferiore alle stime più recenti. Lo studio ha anche rivelato quanto sia grande Betelgeuse e la sua distanza dalla Terra. La dimensione effettiva della stella è stata un po’ un mistero. Infatti, studi precedenti, ad esempio, hanno suggerito che potesse essere più grande dell’orbita di Giove. 

Tuttavia, i risultati del team hanno mostrato che Betelgeuse si estende solo per due terzi dell’orbita di Giove, con un raggio 750 volte il raggio del Sole. Una volta note le dimensioni fisiche della stella, sarà possibile determinarne la distanza dalla Terra. Finora, i risultati del team mostrano che si trova a soli 530 anni luce da noi, ovvero il 25% più vicino di quanto si pensasse in precedenza.

I loro risultati implicano che Betelgeuse non è affatto vicina all’esplosione e che è troppo lontana dalla Terra perché l’eventuale esplosione abbia un impatto significativo sul nostro pianeta (anche se l’esplosione di una supernova resta ancora un grosso problema). 

Ad ogni modo, il fatto che Betelgeuse è il candidato più vicino a una simile esplosione, ci offre una rara opportunità di studiare cosa accade alle stelle come questa, prima che esplodano.

Fonte: https://phys.org/news/2021-02-supergiant-star-betelgeuse-unveils-pulsations.html

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