giovedì, Settembre 19

Via Lattea: probabile presenza in abbondanza di pianeti simili alla Terra

Secondo uno studio la Via Lattea potrebbe essere piena di pianeti simili alla Terra, con oceani e continenti. Ad indicare questa possibilità è stata una simulazione, che si è basata sulla scoperta che l’acqua presente nei mattoni necessari alla loro formazione, non viene dispersa durante le fasi di accrescimento, come invece era ritenuto fino ad ora.

I risultati sono ottenuti dallo studio sono stati pubblicati sulla rivista Sciences Advances, dal gruppo dell’Università di Copenaghen coordinato da Anders Johansen.

Il team di ricerca ha analizzato quanto rapidamente si siano creati i pianeti, cominciando dai loro “mattoni di base“, che corrispondono alle polveri di ghiaccio e di carbonio di dimensioni millimetriche, che sono situate in orbita attorno a tutte le giovani stelle della Via Lattea. Il materiale analizzato, presente intorno al Sole 4,6 miliardi di anni fa, aggregandosi ha formato quella che sarebbe poi diventata la Terra e gli altri pianeti del Sistema Solare.

La presenza di acqua, secondo i calcoli, è riuscita a contraddistinguere le origini della Terra, di Marte e di Venere. Secondo Anders Johansen, “tutti i pianeti presenti nella Via Lattea, potrebbero essere formati dagli stessi mattoni. Quindi, i pianeti con la stessa quantità di acqua e carbonio della Terra, cioè potenzialmente in grado di ospitare la vita, potrebbero essersi formati intorno ad altre stelle nella nostra galassia, a condizione che la temperatura fosse quella ideale”.

Anders Johansen, aggiunge che: “Il punto decisivo per la presenza di acqua liquida è, infatti, la distanza del pianeta dalla propria stella madre”.

I ricercatori stanno aspettando la nuova generazione di telescopi spaziali, come anche la missione Plato dell’Agenzia Spaziale Europea, l’ESA, che dovrebbe arrivare per il 2026, per riuscire a individuare i pianeti simili alla Terra in orbita attorno a stelle simili al Sole.

Isabella Pagano, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Catania, responsabile in Italia per il cacciatore di pianeti Cheops (Characterising exoplanet satellite), dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), spiega che: “L’importanza di questo studio risiede nel fatto che il modello di formazione planetaria che è stato adottato, fornisce una spiegazione dell’abbondanza di acqua presente sulla Terra, senza dover ipotizzare che sia stata portata da altri corpi, come nel caso di comete e di asteroidi”.

Isabella Pagano, aggiunge che: “I granelli di silicio e carbonio, che aggregandosi innescano la formazione dei pianeti, contengono anche ghiaccio di acqua, che nelle simulazioni del nuovo studio riesce a preservarsi durante il processo, andando così a costituire la riserva di acqua del pianeta”.

L’esperta conclude affermando che: “Se l’acqua, quindi, fa parte degli ingredienti primordiali da cui si originano i pianeti rocciosi, si può dedurre che nella galassia questi oggetti potrebbero avere la loro riserva di acqua proprio per il fatto di essersi formati, senza che essa arrivi da fuori”.

Fonte:

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2021/02/24/nella-via-lattea-potrebbero-abbondare-pianeti-sosia-della-terra-_891aa006-1114-4c5e-86ed-2d00eeb953f9.html?fbclid=IwAR09GHxMlZ9cxCQr8EpgtggWZ4wDQtz5epqK-UIjax6APx8NhCYOPaeqP3Y

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