giovedì, Settembre 19

Curiosity: ultime notizie sull’acqua di Marte

Curiosity fornisce nuove informazioni sull’acqua di Marte. Il rover ha individuato degli strati di sedimenti lacustri alternati a depositi prodotti dal vento. Marte ha quindi vissuto periodi umidi alternati a periodi aridi.

Su Marte oltre al rover Perseverance e a Ingenuity è presente Curiosity, Il rover sta esplorando il cratere Gale dal suo arrivo avvenuto nel 2012. Gli scienziati ritengono che questo luogo, molto tempo fa, era ricoperto d’acqua.

Curiosity: ultime notizie

La nuova interessante scoperta, che è stata pubblicata sulla rivista Geology, arriva dopo quasi 10 anni dall’arrivo di Curiosity sul pianeta rosso.

I ricercatori hanno così scoperto che durante il periodo geologico chiamato Esperiano, compreso tra 3,7 miliardi e 3 miliardi di anni fa, e dopo un periodo estremamente umido, Marte fu caratterizzato dall’alternanza di periodi secchi e periodi umidi. Questi si conclusero con l’evaporazione definitiva dell’acqua 3 miliardi di anni fa.

I ricercatori, fino adesso, avevano ritenuto che l’acqua fosse evaporata in un unico avvenimento, lasciando così Marte completamente, e definitivamente, arido. Le sonde presenti attualmente in orbita, come il Mars Reconnaissance Orbite e il Maven, stanno agevolando la comprensione dei minerali che caratterizzano la superficie. Al momento, però, conosciamo ancora molto poco della storia primitiva di Marte.

I rover presenti su Marte

I rover presenti sulla superficie di Marte stanno analizzando i minerali presenti, fornendo così una comprensione di come si siano depositati. Le analisi consentiranno ai ricercatori di capire se si sono formati in un ambiente subaereo, ossia nell’aria a livello del suolo, oppure lacustre.

Il rover Curiosity è estremamente importante per comprendere cosa sia avvenuto nel cratere, formatosi 3,5 miliardi di anni fa, in un periodo in cui Marte presentava ancora le condizioni per avere l’acqua. Inoltre, è fondamentale per capire come l’acqua sia sparita dal pianeta rosso.

William Rapin, del Cnrs di Tolosa, autore principale dello studio, ritiene che Curiosity, fino adesso, si sia mosso in un ambiente che era sicuramente ricoperto da un lago. Adesso, invece, è passato su una superficie caratterizzata da strati che indicano la presenza di un ambiente subaereo fatto di dune portate dal vento.

Curiosity: gli indizi di un lago

I ricercatori, scrutando con le macchine fotografiche del rover, sono riusciti a comprendere che oltre agli strati prodotti dal vento, c’è ne sono alcuni creati in un ambiente lacustre.

Rapin, ha spiegato che: “Fin’ora, il rover è salito verso la montagna che è al centro del cratere per circa 300 metri, luogo in cui ha incontrato unicamente sedimenti lacustri. Adesso però sta incontrando dei solfati, ossia sedimenti che indicano la presenza di un periodo molto arido. Il nostro scopo e capire cosa fece passare l’ambiente da umido e ricco d’acqua ad un luogo arido e secco. E poi per quale motivo ci fu di nuovo un periodo umido”.

I ricercatori pensano che queste alternanze siano durate anche milioni di anni, e che quindi furono periodi molto lunghi anche in termini geologici. Gli interessi maggiori dello studio sono i depositi eolici. Inoltre, c’è un grande desiderio di arrivare al più presto in prossimità dei sovrastanti depositi lacustri, luogo in cui, attraverso i sedimenti, si potrebbe scoprire il motivo delle oscillazioni climatiche di Marte.

Curiosity: un percorso ad ostacoli

Il rover, per riuscire a giungere sul luogo designato, dovrà districarsi tra dune fossilizzate che si intrecciano tra loro. I geologi, nonostante ciò, hanno già identificato la possibile strada di risalita.

Se Rapin, insieme ai suoi colleghi, riuscisse a scoprire una spiegazione all’alternanza climatica, questa potrebbe aiutare i geologi e i climatologi che studiano la Terra a capire anche perché il nostro pianeta è stato caratterizzato da fluttuazioni climatiche profonde.

Non ci resta che sperare che il rover Curiosity continui a funzionare, giungendo così ai sedimenti lacustri che si trovano, al momento, ad un centinaio di metri sopra di lui.

Fonte:

https://www-focus-it.cdn.ampproject.org/v/s/www.focus.it/amp/scienza/spazio/acqua-marte-non-sparita-tutta-in-una-volta?amp_js_v=a6&amp_gsa=1&usqp=mq331AQFKAGwASA%3D&fbclid=IwAR0s7CG8jLsLd8Qq1xgkhuaJqkgg4DWTcMbN35M9OYF7oOQhSaS15W3UgXs#aoh=16189270456784&csi=0&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&amp_tf=Da%20%251%24s&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.focus.it%2Fscienza%2Fspazio%2Facqua-marte-non-sparita-tutta-in-una-volta

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