venerdì, Settembre 20

Scatolette di tonno. Tutto quello che c’è da sapere su questo alimento

Tutto quello che c’è da sapere su questo alimento. Il tonno in scatola è un prodotto molto comune, economico, ma soprattutto, se rapportato al pesce fresco, reperibile ovunque. Queste sono tutte caratteristiche che lo rendono un alimento molto apprezzato. Nonostante ciò, ci sono anche molti altri aspetti molto importanti da considerare.

Il più importante è indubbiamente un effetto collaterale a cui spesso non si pensa, ossia la presenza di mercurio. Il tonno in scatola è tra le fonti di proteine ​​magre più economiche che si possono acquistare al supermercato. Un alimento che oltre alla lunga durata, è spesso apprezzato in quanto fonte di acidi grassi Omega 3. Per questo suo contenuto in molti lo considerano un alimento sano.

Le scatolette di tonno: gli omega 3

Gli Omega 3, secondo quanto riportato dal National Institutes of Health Office of Dietary Supplements, sono una fonte di grassi polinsaturi che promuovono la salute del nostro organismo. Tra gli innumerevoli effetti positivi sono presenti i benefici per gli occhi e il cervello, le proprietà antinfiammatorie e persino fornire al corpo l’energia per tutto il giorno.

Gli Omega 3 contengono gli eicosanoidi, delle molecole che favoriscono la salute cardiovascolare, polmonare, immunitaria ed endocrina. Harvard Health mette in evidenza come gli Omega 3 non possano essere prodotti dal nostro corpo autonomamente e, dato che si tratta di grassi essenziali di cui il nostro organismo ha bisogno per funzionare, dobbiamo assicurarcene una buona dose attraverso una corretta alimentazione. 

Gli Omega 3 sono presenti in alimenti come il pesce, tra cui appunto il tonno in scatola, ma non solo. Infatti, sono presenti anche in alimenti vegetali come le noci, i semi di lino, l’olio di semi e le verdure a foglia verde. 

I grassi fanno male?

Questo è un po’ un falso mito, soprattutto nel caso in cui ci si riferisca ai grassi cosiddetti “buoni”. Questi devono essere presenti per avere una dieta sana ed equilibrata, in quanto forniscono energia e agevolano la digestione favorendo un senso di pienezza. 

Il tonno in scatola, quindi, è solo una delle tante possibili fonti di acidi grassi Omega 3, che si possono aggiungere alla nostra dieta ad un prezzo relativamente economico. Secondo la Cleveland Clinic, una porzione da 85 grammi di tonno contiene 1,5 grammi di Omega 3.

Le scatolette di tonno e il mercurio

Il contenuto presente in una scatoletta di tonno sarebbe sufficiente per tutta la settimana, per poter ricevere tutti gli acidi grassi Omega 3 di cui si ha necessità. Purtroppo, esistono degli effetti collaterali nel consumo di tonno, tra cui il più importante è indubbiamente la presenza di mercurio.

È noto che i pesci di grossa taglia, che sono quindi più longevi, sono potenzialmente più contaminati da mercurio. Quest’ultima è una sostanza tossica che nell’uomo può causare disturbi neurologici.

Moltissime ricerche scientifiche hanno evidenziato come la contaminazione da mercurio del tonno e anche una presenza maggiore di questo metallo nell’organismo umano di chi lo consuma frequentemente.

Il tonno e il mercurio: le ricerche

Una ricerca effettuata nel 2019, condotta su un gruppo di studenti universitari è stata eseguita appunto per poter valutare l’esposizione al mercurio dal consumo di tonno.

I risultati hanno mostrato alti i livelli di mercurio totale nei capelli di chi consumava frequentemente tonno. Di questi il 54% ha dichiarato di mangiare 3 o più porzioni di tonno a settimana, risultando così nettamente superiori a quelli degli studenti che non consumavano questo alimento.  

Un altro studio, invece, ha esaminato 108 campioni di tonno, in scatola o non trasformati, presso il laboratorio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata. Tra questi, dodici campioni che in questo caso era fresco, 11% del totale hanno mostrato un contenuto di mercurio superiore al livello consentito.

Gli autori hanno scritto che le concentrazioni medie di mercurio nel tonno fresco e in scatola, era rispettivamente 0,517 e 0,207 mg kg-1. In questo modo hanno confermato che questo elemento presente nel pesce rappresenta un grave problema tossicologico.

Nello studio si legge che: “L’esposizione al mercurio a causa del consumo di tonno, è risultata significativa e può rappresentare un rischio per i gruppi di consumatori più sensibili, cioè i bambini”.

Conclusioni

Il consumo di tonno presenta anche altre possibili controindicazioni tra cui la tossicità da BPA, ossia un componente di alcuni contenitori per alimenti, e la pressione alta, causata dal troppo sale spesso presente nelle scatolette.

Considerando tutto questo, vi consigliamo di mangiare poco tonno, e consumare altre fonti di acidi grassi Omega 3, adatte anche a chi segue una dieta vegetariana o vegana. 

Fonte:

https://www.greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/tonno-in-scatola-mercurio/?fbclid=IwAR0i49KWL-L4jYGPCluRV7N5YBVQdIDyw7vCSkoQnw9CCY2sv5LOANUlVXA

2 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights