giovedì, Settembre 19

La sonda araba Hope fornisce i primi dati sull’atmosfera marziana

La sonda araba Hope fornisce i primi dati sull’atmosfera marziana. La sonda degli Emirati Arabi, che orbita intorno a Marte, ha rilasciato 110 GB di dati inerenti l’atmosfera marziana durante gli ultimi mesi, informazioni disponibili sul sito ufficiale della missione spaziale. Le informazioni raccolte sono state fornite da tre strumenti principali EMIRS, EMUS e EXI.

La sonda Hope, da quando è arrivata su Marte otto mesi fa, ha fornito alcuni dati scientifici molto interessanti riguardanti l’atmosfera marziana e i suoi modelli meteorologici. La sonda fornisce gli aggiornamenti dei dati ogni 3 mesi.

Su Marte sono presenti moltissime missioni spaziali tra cui ci sono quelle della NASA con Curiosity, Perseverance e InSight, e quella cinese la Zhurong. Intorno al pianeta sono presenti diversi orbiter tra cui quelli dell‘ESA, della Cina e della NASA. Gli emirati Arabi hanno inviato la sonda Hope ad analizzare Marte.

La missione della sonda Hope ha attualmente completato tutti i suoi obiettivi. Lo strumento, che ha come obiettivo quello di analizzare l’atmosfera marziana, le correnti d’aria le dinamiche che si instaurano durante le tempeste di polvere che saltuariamente colpiscono il pianeta, e i modelli meteorologici di Marte, ha rilasciato molti dati utili per gli scienziati e informazioni scientifiche disponibili per tutti.

La sonda Hope

La sonda Hope ha rilasciato 110 GB di dati, tutte informazioni che possono essere esaminate accedendo ai vari archivi presenti nel sito ufficiale della missione.

I dati forniti dalla sonda Hope, che presentano formati differenti, vanno dalle immagini ai dati strumentali. Le informazioni sono state fornite da EMIRS, EMUS e EXI. Il primo strumento è uno spettrometro ad infrarossi, il secondo invece è uno spettrometro per gli ultravioletti e infine il terzo è una fotocamera multispettrale in grado di catturare immagini ad alta risoluzione. I dati più recenti, ad oggi, risalgono a maggio 2021.

Le immagini

L’account Twitter ufficiale della missione spaziale, nei giorni scorsi, ha rilasciato un’immagine, già elaborata, immortalata il 18 luglio da EXI. L’emisfero, nel momento in cui è stata ripresa l’immagine, era completamente illuminato e la sonda Hope si trovava a 20 mila km dalla superficie.

Sul pianeta, quando è stata scattata la foto, era tarda primavera nell’emisfero settentrionale marziano, periodo caratterizzato da un picco inferiore per le temperature sul pianeta. Queste condizioni creano una condensazione del vapore d’acqua atmosferico.

L‘immagine, riportata sopra, è stata ottenuta utilizzando un filtro a 635 nm, uno strumento che permette di evidenziare le nuvole e l’atmosfera. Nell’immagine UV a 320 nm sono evidenziate in chiaro il ghiaccio e il vapore d’acqua.

I dati forniti

La missione Hope, che durerà ufficialmente 2 anni, ha posizionato la sua sonda in un’orbita ellittica piuttosto alta, a circa 20.000 – 43.000 km dalla superficie di Marte. Ed è da qui che lo strumento è in grado di analizzare un emisfero per volta. La sonda, che segue da vicino le temperature su tutta la superficie di Marte, si sta comportando come se fosse un satellite meteorologico, il primo in orbita attorno al Pianeta Rosso.

La prima analisi fornita è la distribuzione dell’ossigeno nell’atmosfera marziana. Questa, che è composta principalmente da anidride carbonica, presenta pochissime tracce di ossigeno. Le concentrazioni nell’atmosfera alta, però, sembrano subire delle variazioni di oltre il 50%, che non corrispondono agli attuali modelli dell’atmosfera marziana. Le ragioni di queste discrepanze sono al momento oggetto di ricerca.

Le temperature superficiali, che al momento non sono state condivise in maniera dettagliata, saranno in futuro oggetto di analisi. Queste insieme ad altri dati forniti da Hope, permetteranno una pianificazione per le future missioni di ammartaggio.

Conclusioni

Gli Emirati Arabi, visto il successo della missione Hope, hanno pianificato un ulteriore progetto ancora più ambizioso. Questo porterà alla realizzazione di una sonda pensata per affrontare un viaggio più complesso.

Il progetto prevede di effettuare il sorvolo di Venere alla fine di questo decennio, per poi viaggiare verso la fascia di asteroidi posizionata tra Marte e Giove. Il piano prevede l’osservazione di 7 corpi rocciosi e la scelta di uno di essi, su cui atterrare entro il 2033.

FONTE:

https://sdc.emiratesmarsmission.ae/

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