giovedì, Settembre 19

Perseverance ci regala i suoni di Marte

Perseverance ci regala i suoni di Marte. I due microfoni presenti a bordo del rover aggiungono una nuova dimensione al modo in cui gli scienziati e gli ingegneri possono esplorare il pianeta rosso. Il rover Perseverance ha registrato quasi cinque ore di raffiche di vento marziano, le sue ruote che scricchiolano sulla superficie di Marte e i motori che ronzano mentre effettua la movimentazione del braccio.

Baptiste Chide, scienziato planetario che studia i dati dai microfoni dell‘Institut de Recherche en Astrophysique et Planétologie, in Francia, ha dichiarato che: “È come se fossi realmente lì. I suoni marziani sono caratterizzati da forti vibrazioni nei bassi, di conseguenza quando indossi le cuffie, puoi realmente sentirlo. Penso che i microfoni saranno una risorsa importante per il futuro di Marte e per lo studio del sistema solare”.

Il rover Perseverance è il primo strumento spaziale a registrare i suoni di Marte, attraverso degli appositi microfoni. Il primo è posizionato sul lato del telaio del rover, mentre il secondo si trova sull’albero di Perseverance. Quest’ultimo è un’aggiunta alle indagini dello strumento laser SuperCam sulle rocce e sull’atmosfera marziana.

L’era dei microfoni spaziali

La SuperCam è stata creata per studiare le rocce e il terreno attraverso un laser e analizzando il vapore che viene a crearsi con una fotocamera. Il laser, che effettua centinaia di colpi per ogni bersaglio individuato, crea l’opportunità di catturare il suono che produce. Il microfono, fin’ora, ha registrato più di 25.000 colpi laser. Le registrazioni effettuate stanno insegnando agli scienziati i cambiamenti che avvengono nell’atmosfera del pianeta. Dopotutto, il suono viaggia attraverso le vibrazioni nell’aria.

Il microfono SuperCam, installato sull’albero di Perseverance, presenta una posizione ideale per poter monitorare la “microturbolenza”, ossia i piccoli spostamenti nell’aria, e integrare i sensori del vento dedicati del rover. Questi fanno parte di una suite di strumenti atmosferici chiamata MEDA, acronimo di Mars Environmental Analizzatore Dinamico.

I sensori di MEDA sono in grado di campionare la velocità, la pressione e la temperatura del vento una o due volte al secondo per un periodo massimo di due ore per volta. Il microfono di SuperCam, può anche fornire informazioni, ad una velocità di 20.000 volte al secondo, per diversi minuti.

Jose Rodriguez-Manfredi, ricercatore principale di MEDA che lavora al Centro de Astrobiologia (CAB) presso l’Instituto Nacional de Tecnica Aeroespacial di Madrid, ha spiegato che: “È un po’ come confrontare una lente d’ingrandimento con un microscopio con un ingrandimento 100 volte maggiore. Dal punto di vista dello scienziato meteorologico, ogni prospettiva, dettaglio e contesto, si integrano a vicenda”.

I microfoni permettono di analizzare in quale modo il suono si propaga su Marte. Gli scienziati, visto che l’atmosfera marziana è molto meno densa di quella terrestre, erano a conoscenza che soprattutto i suoni più acuti sarebbero stati difficili da sentire. 

Alcuni scienziati, in realtà, erano molto incerti sul fatto che avrebbero potuto sentire qualcosa. Per questa ragione sono rimasti molto sorpresi quando il microfono ha rilevato il ronzio dei rotori dell’elicottero Ingenuity durante il suo quarto volo, avvenuto il 30 aprile, ad una distanza di 80 metri.

Le informazioni ricavate attraverso l’audio dell’elicottero, hanno permesso ai ricercatori di eliminare due dei tre modelli sviluppati. In questo modo hanno potuto ipotizzare il modo in cui il suono si propaga su Marte. Nina Lanza, una scienziata di SuperCam che lavora con i dati del microfono presso LANL, a tal proposito ha spiegato che: “Il suono su Marte ci porta molto più lontano di quanto pensassimo. Queste informazioni mostrano quanto sia importante fare scienza sul campo”.

Il controllo del suono

Un altro aspetto da considerare per quanto riguarda l’esplorazione spaziale, che potrebbe beneficiare di una dimensione audio, è la manutenzione dei veicoli spaziali. Gli ingegneri utilizzano le telecamere per poter monitorare l’usura delle ruote del rover Curiosity e la polvere che si accumula sui pannelli solari di InSight. 

I microfoni potrebbero inoltre verificare le prestazioni di un’astronave, allo stesso modo in cui i meccanici ascoltano il motore di un’auto. Il team di Perseverance sta raccogliendo moltissime registrazioni dal microfono del telaio del rover, posizionato in maniera ottimale per poter ascoltare le sue ruote e altri sistemi interni. 

Gli ingegneri, nonostante non ci siano ancora abbastanza registrazioni per poter rilevare eventuali cambiamenti, potrebbero comunque riuscire ad esaminare i dati raccolti e discernere sottili differenze, come ad esempio la corrente elettrica aggiuntiva che va ad una specifica ruota. Questa capacità si andrebbe a sommare ai modi in cui già monitorano la salute del veicolo spaziale.

Vandi Verma, ingegnere capo di Perseverance per le operazioni robotiche al JPL, conclude affermando che: “Ci piacerebbe molto ascoltare questi suoni regolarmente. Qui sulla Terra, ascoltiamo regolarmente i cambiamenti che avvengono nei modelli sonori sul nostro rover di prova, un suono che può indicare che c’è un problema che richiede attenzione”.

Per ulteriori informazioni sulla perseveranza:

mars.nasa.gov/mars2020/

e

nasa.gov/perseverance

VIDEO:

Il rover Perseverance trasporta i due microfoni che registrano direttamente i suoni sul Pianeta Rosso. Nei rumori sono inclusi quelli dell’elicottero Ingenuity e il rover stesso mentre lavora. Per la prima volta, queste registrazioni audio offrono un nuovo modo di vivere il pianeta.

FONTE:

https://www.jpl.nasa.gov/news/hear-sounds-from-mars-captured-by-nasas-perseverance-rover

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