La Luna sotterranea, attraverso la sua superficie di color grigio, è in grado di riservare molte sorprese. I ricercatori della University of Colorado a Boulder, hanno condotto uno studio sull’analisi speleologica di alcune grotte, angoli e fessure lunari. Lo studio, eseguito dai ricercatori, sarà reso noto ad un congresso dell’American Geophysical Union.
Le analisi svolte all’interno dell’ambiente delle grotte e delle fessure lunari saranno necessarie per le future missioni con equipaggio sulla Luna, previste nei prossimi anni. Lo studio ha evidenziato che sono presenti delle temperature piuttosto stabili, non caratterizzate da sbalzi, una condizione utile e non del tutto scontata, considerando che si è sulla Luna.
Andrew Wilcoski, neo laureato del dipartimento di Scienze Astrofisiche e Planetarie della Boulder University, in Colorado che presenterà i primi risultati dello studio al congresso, ha spiegato che: “Se l’obiettivo è mandare le persone in queste grotte nei prossimi decenni, vogliamo sapere cosa potranno aspettarsi lassù”.
Secondo Andrew Wilcoski le caverne presenti sulla Luna sono i luoghi ideali per poter creare delle colonie spaziali nel prossimo futuro. Infatti, le pareti delle grotte e le fessure presenti sulla Luna, possono divenire una protezione per gli esseri umani, soprattutto contro le pericolose radiazioni del Sole.
La ricerca
Un altro aspetto che interessa i ricercatori è comprendere se questi luoghi posseggono delle risorse, come ad esempio il ghiaccio da poter raccogliere per produrre l’acqua, o minerali utili come carburante per la propulsione di missili. Questi elementi sono l’obiettivo principale dello studio di Andrew Wilcoski e dello scienziato planetario Paul Hayne.
Le simulazioni effettuate al computer si sono rese molto importanti per poter effettuare le analisi delle condizioni presenti sia nelle grotte che nelle fessure situate sotto la superficie della Luna. La mappatura della superficie della Luna, in cui sono presenti grotte e fessure, analizzata dai ricercatori utilizza 200 siti localizzati nel 2014. La maggior parte presentavano una dimensione che variava da un minimo di 10 metri fino a circa 800 metri.
La ricerca svolta ha analizzato, attraverso la mappa, dei possibili rifugi per gli astronauti. Inoltre, ha ipotizzato le temperature presenti nelle fosse lunari e grotte di varie forme e dimensioni, dal sorgere fino al tramontare del Sole.
Il team di ricerca ha così scoperto che l’orientamento delle formazioni sulla superficie lunare non è casuale. Per comprendere meglio basti pensare che se una cratere è rivolto direttamente verso il Sole nascente, questo diventerà molto più caldo che se puntasse lontano.
Conclusioni
Le grotte presenti sulla Luna, esattamente come quelle terrestri, sembra che riescano a tenere stabili degli ambienti relativamente miti. Il team di ricerca, attraverso le loro simulazioni delle condizioni presenti nelle grotte lunari, ha scoperto delle temperature che variano da -184 a -94 gradi Fahrenheit, durante un intera giornata lunare.
Le ricerche precedenti, effettuate da Paul Hayne e altri ricercatori, avevano scoperto le cosiddette “trappole fredde”, che con le nuove simulazioni potrebbero invece essere troppo calde per riuscire ad ospitare ghiaccio o elementi utili all’uomo, componenti necessari per poter sopravvivere in un ambiente estremo come la superficie lunare.
Secondo Paul Hayne un’opzione potrebbe essere quella di stabilire una stazione base, protetta all’interno di una grotta lunare, situata nelle vicinanze di un cratere polare contenente ghiaccio d’acqua. Questo agevolerebbe gli astronauti, con le condizioni adatte, nella ricerca di materiali utili. Una base protetta gli permetterebbe di dirigersi, con più sicurezza, verso delle zone ricche di ghiaccio.
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