giovedì, Settembre 19

Le due missioni che stanno monitorando il Sole

La nostra stella, che sta via via divenendo sempre più attiva, viene attentamente osservata da due missioni, che ne immortalano costantemente lo spettacolo stellare.

Una delle missioni è la navicella spaziale Solar Orbiter, una missione congiunta tra la NASA e l’Agenzia spaziale europea. Questa si sta preparando per raggiungere il 26 marzo il punto più ravvicinato al Sole.

Il monitoraggio del Sole

L’ultima tempesta del nostro Sole è avvenuto il 2 marzo. L’eruzione è stata classificata come classe M, equivalente alla quarta tipologia più potente su una scala che va da uno a cinque. Questa scala misura e classifica l’intensità del bagliore solare. 

Un’esplosione con questa potenza, secondo la NASA, può provocare brevi blackout radio ai poli e piccole tempeste di radiazioni che potrebbero mettere in pericolo gli astronauti. L’Extreme Ultraviolet Imager, presente sul Solar Orbiter, è riuscito a catturare un video dell’evento.

La Parker Solar Probe, la prima sonda che ha sfiorato il Sole, ha di recente sperimentato le conseguenze di una grande prominenza solare. Il Sole ha rilasciato tonnellate di particelle cariche, che si sono poi dirette verso la direzione di Parker, lo scorso 15 febbraio.

L’ESA ha descritto le protuberanze solari come “delle grandi strutture di linee di campo magnetico aggrovigliate. Queste producono delle dense concentrazioni di plasma solare, che rimangono sospese sopra la superficie del Sole, eventi che a volte assumono la forma di anelli ad arco”. Questo è stato il più grande evento che Parker abbia vissuto durante la sua attività.

Nour Raouafi, scienziato del progetto per Parker, ha dichiarato che: “L’evento ha impattato frontalmente la Parker Solar Probe. Fortunatamente, la sonda è stata progettata in modo da riuscire a resistere a tali attività, ma soprattutto in grado di ottenere dei dati nelle condizioni più estreme. Con il Sole che sta divenendo sempre più attivo, non vediamo l’ora di vedere i dati raccolti da Parker Solar Probe man mano che si avvicina sempre di più”.

Attività del Sole

I brillamenti solari e le tempeste stanno avvenendo sempre più frequentemente, come nel caso dell’impressionante brillamento del 15 febbraio, catturato da Solar Orbiter, e la tempesta solare che ha colpito i satelliti Starlink di SpaceX. Questo perché la nostra stella sta aumentando sempre di più l’attività, mentre si dirige verso il suo massimo solare.

Secondo i ricercatori è molto importante comprendere il ciclo solare. Questo perché le condizioni meteorologiche spaziali causate dal Sole, come eruzioni, brillamenti solari ed eventi di espulsione di massa coronale, possono avere un impatto sulla rete elettrica, sui satelliti, sul GPS, sulle compagnie aeree, sui razzi e sugli astronauti nello spazio.

Il nostro Sole ogni 11 anni completa un ciclo solare di attività. Questo è caratterizzato da una fase di calma e una tempestosa. L’ultimo ciclo solare, denominato Solar Cycle 25, è cominciato a dicembre 2019. I ricercatori hanno previsto che il prossimo massimo solare, ossia quando il Sole vivrà il suo picco di attività, si verificherà a luglio del 2025.

Il Sole, durante il suo ciclo, passa quindi da un periodo calmo ad uno molto intenso e attivo. Questa attività viene tracciata quantificando le macchie solari presenti sulla nostra stella, e per quanto tempo sono visibili. Le macchie solari, zone scure presenti sul Sole, sono il punto di origine dei bagliori esplosivi e degli eventi di espulsione che rilasciano luce, materiale solare ed energia nello spazio.

La Parker Solar Probe

La Parker Solar Probe ha da poco portato a termine il suo 11° avvicinamento dei 24 previsti durante la sua missione. La sonda dovrà raggiungere, a dicembre del 2024, i 6,4 milioni di chilometri dalla superficie del Sole.

L’ultimo sorvolo è stato molto speciale, perché la sonda è riuscita a campionare il vento solare e i campi magnetici del Sole da una distanza di 8,5 milioni di chilometri, fornendo così dati molto interessanti alla comunità scientifica.

I dati raccolti da Parker durante il suo sorvolo torneranno sulla Terra tra il 30 marzo e il 1 maggio. In questi saranno presenti anche le informazioni riguardanti il bagliore avvenuto il 15 febbraio. La sonda Parker effettuerà il prossimo passaggio ravvicinato il 1° giugno.

La Solar Orbiter

La Solar Orbiter il 14 marzo supererà l’orbita di Mercurio, il pianeta più vicino al Sole. Successivamente, il 26 marzo, la sonda passerà vicino al Sole a meno di un terzo della distanza tra la Terra e la nostra stella.

La sonda spaziale, che porta con sé telescopi ad alta risoluzione, il 14 marzo si avvicinerà al Sole più di quanto non lo abbia mai fatto dal suo lancio avvenuto a febbraio del 2020. Daniel Müller, scienziato del progetto Solar Orbiter, a tal proposito ha affermato che: “Da questo punto in poi, stiamo andando verso l’ignoto per quanto riguarda le osservazioni del Sole di Solar Orbiter”.

La sonda avrà ben 10 strumenti, che funzioneranno in contemporanea, pronti a misurare il vento solare e a tenere d’occhio i mini bagliori, eventi che ha osservato già nelle prime immagini raccolte durante la sua missione.

VIDEO:

FONTE:

https://edition.cnn.com/2022/03/09/world/solar-orbiter-parker-probe-sun-flare-scn/index.html?fbclid=IwAR26ccJCPDb8AxSviVxa7oe9nyuM6sXpJu_5lh9TtEowxhoSU-XV1ajHMsQ

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