giovedì, Settembre 19

Api e vespe, brutta fama ma…..

Non hanno affatto una buona reputazione: appena ce le vediamo attorno, alle finestre, in casa o nei giardini ce ne allontaniamo subito per la paura di punture, cerchiamo di schiacciarle o irrorarle di insetticidi. Invece di agitarci, l’ideale sarebbe stare fermi (se ci si riesce!), finché non si allontanano.

Forse verso le api siamo un po’ meglio predisposti, per i buonissimi e utili prodotti dell’alveare e la loro fondamentale funzione di impollinazione incrociata di fiori ed alberi da frutta. Le Vespe le temiamo di più per le dolorose e pericolose punture, che potrebbero procurarci uno shock anafilattico e in certi casi persino la morte. Eppure anche loro rivestono un ruolo importante negli equilibri naturali, predatrici di molti insetti dannosi, come mosche e zanzare, cibo per le loro larve.

Le specie di api attualmente note sono circa 20.000, quelle di vespe invece 4.000, diffuse soprattutto in zone tropicali. In comune hanno la tipica struttura del corpo di insetti, ben suddiviso in capo, torace ed addome, con due grandi occhi composti, due paia di ali e tre di zampe. Le vespe si distinguono per la forma più affusolata e stretta tra testa e addome, le striature gialle e nere come segnali di pericolo, la mancanza di pelosità.

Ape e vespa a confronto

Alcune vivono per lo più da sole, ma la maggior parte di esse costituisce colonie affollate. La società delle vespe fondata in primavera finisce in autunno, quindi annuale, invece quella delle api molto più duratura, senza un termine preciso, quindi decisamente pluriannuale, ma la regina viene cambiata ogni anno.

Questo fatto influisce sulla grandezza e consistenza dei nidi: quello delle vespe, destinato a breve utilizzo e a qualche decina di individui, è fatto orizzontalmente in modo veloce, con materiale tipo cartoncino, dall’impasto di fibre secche con saliva. Invece quello delle api è  verticale, molto più grande. Il favo fatto di cera, per ospitare le uova e custodire il miele.

Entrambe adottano per le cellette una ben precisa forma esagonale, dimostrando una conoscenza geometrica pratica: la maggiore area interna col minimo perimetro esterno. La suddivisione delle caste è simile: la posizione privilegiata è quella della regina, che viene nutrita in modo ottimale dalle operaie, per la sua funzione riproduttiva. Invece i maschi, pur essendo un migliaio, servono alla riproduzione, ma dopo sono abbandonati ed eliminati.

La regina delle api , unica femmina feconda, depone da 3.000 a 5.000 uova al giorno, nel periodo primaverile ed estivo. Le operaie sterili, che vivono  dalle 5 settimane a circa sei mesi,  costituiscono davvero la forma motrice dell’alveare, in numero di diecimila d’inverno, mentre anche centomila d’estate, con cibo abbondante e la necessità dei vari lavori: ricerca, prelievo e raccolta del cibo, nutrimento di larve e regina, pulizia e riparazioni dell’alveare, difesa della comunità fino al sacrificio, apporto di acqua e ventilazione in caso di temperature più alte.

Le api esploratrici per la ricerca dei fiori da cui estrarre il nettare comunicano poi alle altre compagne esploratrici tramite un preciso linguaggio figurato, a seconda della posizione rispetto al sole e alla vicinanza dei fiori. Anche le vespe producono piccole quantità di miele per nutrire le larve, oltre che con piccoli insetti, e nei rapporti sociali (trofallassi). Infatti recentemente alcuni ricercatori hanno scoperto che le vespe oeraaie cartonaie dell’America Centrale e Meridionale, quando diventano numerose nelle loro colonie, fanno da baby sitter alle larve di altri nidi vicini, anche se in genere le vespe rifiutano con decisione e violenza gli estranei. Inoltre si è constatato questa loro capacità di migrazione e integrazione in altre comunità, che riesce abbastanza bene, forse meglio che nella nostra società globalizzata e multiculturale.

Le api hanno dimostrato anche insospettate capacità logiche. I bombi sono stati sottoposti ad una serie di esperimenti interessanti. In pratica hanno imparato e ripetuto più volte un’azione per ottenere in cambio del nettare. Al centro si faceva vedere la presenza di nettare, poi si mostrava un bastoncino con ape di plastica ad un’estremità che spostava la pallina fino a farla cadere in buca. Tutte le api hanno poi spostato la pallina per avere nettare e altri bombi osservandoli hanno imparato a fare lo stesso per avere cibo. Nel loro minuscolo cervello, le api possiedono un milione di neuroni, quantità 4 volte quella dei moscerini. In effetti è risaputo che sanno comunicare alle compagne dove si trovano i fiori e nettare, anzi scuotendo l’addome forse comunicano la gioia e la bontà del cibo disponibile.

L’importanza delle api è davvero fondamentale  per l’impollinazione delle produzioni agricole, in particolare per mandorle, mele, pere, pesche, prugne, kiwi, ciliegie, cocomeri, meloni, oltre che per cipolle, zucche, fragole, pomodori. Purtroppo per l’uso eccessivo di insetticidi, diserbanti, fitofarmaci, le api stanno diminuendo di numero in varie zone agricole. Se scomparissero del tutto, dovremmo rinunciare quindi a tanta frutta e verdura. Secondo certe stime, se le api si estinguessero del tutto nel mondo, la nostra specie cesserebbe di esistere in appena 5 anni.

In qualche zona della Cina, per l’uso massiccio dei pesticidi, non ci sono quasi più api, per cui si deve procedere all’impollinazione manuale da parte di gruppi di operai.

Quanto alle vespe, sono pure molto importanti, per l‘impollinazione di circa 960 specie vegetali, di cui 164 dipendenti solo da esse, come per certe orchidee. Inoltre il loro veleno e la saliva hanno riconosciute proprietà antibiotiche. Le loro larve, ricche di proteine,  vengono mangiate in zone tropicali. Comunque, le vespe sono anche valide predatrici di vari insetti infestanti, come afidi e bruchi, che danneggiano le coltivazioni, quindi, al posto di sostanze chimiche pericolose, potrebbero servire come strumenti naturali di protezione agricola.

In conclusione, questi insetti, sia pure con una certa attenzione, devono essere rispettati e protetti in modo adeguato, per poterci assicurare un futuro davvero equilibrato e sereno.

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