giovedì, Settembre 19

Inquinamento satellitare, minaccia della visione del cielo notturno

Inquinamento satellitare, minaccia della visione del cielo notturno. Una fonte infinita di informazioni che affascina da sempre, il cielo notturno, rimasto praticamente inalterato dagli albori dell’umanità, rischia di cambiare drasticamente. Questo a causa della proliferazione sempre maggiore dei satelliti, presenti a poche centinaia di chilometri sopra la Terra.

Samantha Lawler, assistente professore di astronomia all’Università di Regina in Canada, ha dichiarato che: “Per la prima volta nella storia dell’umanità, non avremo visone del cielo notturno nel modo in cui l’abbiamo osservato fino ad ora”.

Samantha Lawler ha stimato dalla sua fattoria situata nel Saskatchewan, in Canada, il numero di satelliti attivi. Questo è passato da circa un migliaio nel 2017 ad oltre 5.000 oggi. Dalla città, durante una limpida serata di marzo, sono bastati pochissimi minuti per vedere ad occhio nudo il primo, di molti satelliti, che sfrecciavano nel cielo.

Samantha Lawler insieme ad altri due astronomi canadesi hanno pubblicato un articolo a dicembre dello scorso anno sull’Astronomical Journal, in cui prevedevano che, in meno di un decennio, 1 punto di luce su 15 visibile nel cielo notturno sarà un satellite in movimento.

Il cielo notturno e i satelliti

Se si fa una stima ci sono circa 4.000 stelle che possono essere viste ad occhio nudo, 200 di queste sono satelliti, una condizione che rende molto diverso il cielo a cui eravamo abituati fino ad ora.

I satelliti risultano ancora più dirompenti se si osservano attraverso un telescopio, una presenza in grado di contaminare le immagini del cosmo che vengono riprese dagli osservatori di tutto il mondo. Esperti come Lawler ritengono che l’impatto sulla ricerca astronomica della presenza di un alto numero di satelliti si intensificherà, a meno che qualcosa non cambi radicalmente in termini di regolamentazione internazionale dei numeri dei satelliti, della riflettività e della trasmissione.

I satelliti in orbita

Ci sono decine di migliaia di piccoli satelliti a soli 483 chilometri sopra la Terra. Questi sono stati lanciati da società private, per poter fornire l’accesso globale a Internet ad alta velocità.

La SpaceX di Elon Musk è responsabile di circa un terzo di tutti i satelliti attivi in ​​orbita, più di qualsiasi altra azienda, o paese, tra cui è compreso il governo degli Stati Uniti. I piccoli satelliti sono sia utili, poiché forniscono l’accesso a Internet tanto necessario alle persone nelle zone rurali o dilaniate dalla guerra del mondo, che problematici per gli astronomi.

La SpaceX ha già lanciato più di 2.000 satelliti con l’intenzione di lanciarne almeno altri 42.000 per creare la sua “mega-costellazione”. Ci sono anche altri concorrenti minori, tra cui la Project Kuiper di Amazon e la società satellitare londinese OneWeb.

La Starlink fornisce un servizio utile a tutto il mondo, ma la NASA è preoccupata, soprattutto in vista del lancio di satelliti di seconda generazione. L’agenzia spaziale utilizza i telescopi terrestri per cacciare asteroidi potenzialmente pericolosi. La NASA “ha stimato che in ogni singola immagine di indagine di asteroidi è presente un satellite Starlink. Questa condizione potrebbe avere un effetto dannoso sulla capacità del nostro pianeta di rilevare, e possibilmente reindirizzare, un impatto potenzialmente catastrofico”.

La NASA continua spiegando che: “Individuare questi asteroidi con largo anticipo, rispetto a quando potrebbero colpire la Terra, è di vitale importanza per la sopravvivenza della nostra specie”.

La SpaceX

La SpaceX non ha ancora risposto alla richiesta di commento per questa situazione. Nonostante ciò, la società sta affrontando le preoccupazioni degli astronomi per quanto riguarda i satelliti che influiscono sulle osservazioni, in una dichiarazione fatta ad aprile del 2020.

La SpaceX ha dichiarato che: “Crediamo fermamente nell’importanza di un cielo notturno naturale per tutti noi, motivo per cui abbiamo stiamo collaborando con i principali astronomi di tutto il mondo. Per questo abbiamo apportato delle modifiche aggiungendo una visiera dispiegabile al satellite, per impedire alla luce solare di colpire le parti più luminose del veicolo spaziale”.

Secondo l’astronoma Samantha Lawler questo non è sufficiente. Purtroppo, ad oggi, non esistono regole internazionali vincolanti per il monitoraggio delle mega-costellazioni, e la SpaceX non sta aspettando che le autorità di regolamentazione si mettano al passo con la tecnologia. La società sta lanciando in media 50 nuovi satelliti ogni settimana.

Samantha Lawler conclude affermando che: “Stiamo già vedendo tantissimi satelliti ora, e ce ne saranno 10 volte di più rispetto ad adesso se non si interviene”.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2022/04/04/world/satellite-pollution-night-sky-view-scn/index.html

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