venerdì, Settembre 20

Il piano Morgenthau

Subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale la posizione degli Stati Uniti verso la Germania, ritenuta principale se non unica responsabile di una guerra terribile e fanatica, era durissima. Si deve considerare che oltre a valutazioni di ordine morale in questa posizione entrava in gioco anche lo sforzo bellico statunitense che per l’85% si era concentrato contro la Germania.

Già il 26 aprile 1945, mancavano ancora un paio di settimane alla resa tedesca, dai Capi di Stato Maggiore USA fu presentata una direttiva al subentrante Presidente Truman (Franklin Delano Roosevelt era morto il 12 aprile) nella quale si raccomandava di occupare la Germania non come nazione liberata ma come nazione sconfitta, in quanto i tedeschi non dovevano sottrarsi seppur minimamente alle responsabilità di quello che avevano causato.

Il punto era secondo politici e militari dell’epoca di non ripercorrere gli errori del Trattato di Versailles del 1919 ovvero di non essere riusciti a far capire ai tedeschi la gravità delle loro colpe e la conseguente nemesi. Inizialmente gli Stati Uniti promossero verso la Germania una politica basata su tre principi: denazificare, smilitarizzare e deindustrializzare il paese sconfitto. Questo piano venne almeno in parte effettivamente messo in atto. La Wermacht fu ufficialmente sciolta il 20 agosto 1946, nelle zone occupate dagli americani vennero avviati programmi di denazificazione della popolazione e si imposero limiti rigidi alla produzione industriale, soprattutto a quella dell’acciaio.

Questa strategia andava sotto il nome di “Piano Morgenthau” dal nome di Henry Morgenthau junior, Segretario del Tesoro USA di lungo corso che si dimise dalla carica con la nomina di Truman. Il piano Morgenthau era un programma per l’occupazione della Germania dopo la seconda guerra mondiale, che propugnava rigide misure finalizzate a impedire alla Germania la possibilità di risollevarsi come potenza economica e militare. Nell’ottobre 1945 Henry Morgenthau Jr. pubblicò un libro dal titolo Germany Is Our Problem (“La Germania è il nostro problema”), nel quale spiegava il suo programma.

Henry Morgenthau junior

La genesi del Piano avvenne il 16 settembre 1944 alla Seconda conferenza di Québec, il presidente statunitense Roosevelt e Morgenthau stesso persuasero il primo ministro britannico Winston Churchill, inizialmente molto riluttante, ad acconsentire al programma, probabilmente utilizzando come leva un accordo Lend-Lease da 6 miliardi di dollari. Churchill scelse tuttavia di limitare la portata della proposta Morgenthau, scrivendo una nuova bozza del memorandum che fu poi la versione firmata dai due statisti.

Il senso del memorandum firmato stava in questa frase: «Questo programma per l’eliminazione delle industrie belliche nella Ruhr e nella Saar convertirà la Germania in un paese a vocazione soprattutto agricola e pastorale».

Questa strategia però fu fin da subito aspramente contestata, tanto che inizialmente Roosevelt negò l’esistenza stessa di questo programma. In America molti si chiedevano a cosa sarebbe servito portare la Germania ad un livello di stato pre-industrializzato. La maggior parte delle terre fertili erano nei territori occupati dall’Armata Rossa e la Germania occidentale era invasa dai profughi. Alla fine sulle forze di occupazione sarebbe ricaduto il gravoso fardello di alimentare e sostenere milioni di persone e provvedere direttamente alla ricostruzione del paese. A quel punto sarebbe stato giocoforza per evitare un enorme salasso finanziario concedere alla Germania il permesso di ricostruire la propria economia.

I critici del Piano Morgenthau a queste considerazioni di carattere economico e sociale, ne aggiungevano anche alcune di natura psicologica e morale, era giusto far capire ai vinti le ragioni e le responsabilità della sconfitta ma perché privare un intero popolo di speranze per il futuro? Il rischio concreto era quello di esporre masse di disperati alle lusinghe delle promesse dei comunisti o di altre formazioni di estrema destra.

Come disse l’ex Presidente Hoover allo stesso Truman nel 1946 <<Si può ottenere la vendetta o la pace ma non entrambe nello stesso tempo>>. Se nel corso dei mesi la politica americana nei confronti della Germania iniziò a distanziarsi dalla filosofia dell’ex Segretario del Tesoro Morgenthau, orientandosi verso la pace, fu essenzialmente per il progressivo deterioramento dei rapporti con l’Unione Sovietica di Stalin.

N.B. La foto in evidenza riproduce come sarebbe dovuta essere spartita la Germania secondo il piano Morgenthau

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