giovedì, Settembre 19

Europa, la luna di Giove, forse possiede un guscio di ghiaccio abitabile

Europa, la luna di Giove, forse possiede un guscio di ghiaccio abitabile. Al di sotto della spessa superficie ghiacciata di Europa, in profondità, esiste un oceano di acqua salata. La ricerca, che rende noti i risultati, è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications.

Una sorprendente connessione presente tra la calotta glaciale della luna e quella della Groenlandia, sulla Terra, ha fornito delle nuove informazioni. Secondo la nuova ricerca l’oceano di Europa potrebbe essere abitabile.

I ricercatori sono stati attratti da più di 20 anni dall’aspetto della superficie ghiacciata di Europa. Le creste presenti sulla superficie raggiungono un’altitudine di anche 305 metri di altezza, formazioni suddivise da ampie vallate.

Le caratteristiche presenti su Europa sono state osservate, per la prima volta, dalla sonda Galileo della NASA negli anni ’90. I ricercatori, nonostante i molti anni trascorsi, non sono ancora riusciti a comprendere in quale modo si siano formate le formazioni presenti sulla superficie della luna.

La ricerca

La nuova ricerca effettuata sulla calotta glaciale della Groenlandia, svolta con delle osservazioni radar che penetrano nel ghiaccio, ha permesso al team di ricerca di osservare una formazione a doppia cresta, una versione molto simile a quella presente su Europa.

Gli strumenti utilizzati dai ricercatori li hanno agevolati nell’analizzare le calotte glaciali, formazioni che potrebbero avere un effetto sul livello globale del mare. I ricercatori hanno anche cercato ristagni di acque di disgelo superficiali, dei condotti che trasportano il drenaggio stagionale verso i laghi sub-glaciali.

Dustin Schroeder, professore associato di geofisica presso la School of Earth, Energy & Environmental Sciences della Stanford University, autore senior della ricerca, ha dichiarato che: “Stavamo lavorando a qualcosa di completamente diverso, in relazione al cambiamento climatico e al suo impatto sulla superficie della Groenlandia, quando abbiamo visto queste minuscole doppie creste. Durante le osservazioni siamo stati in grado di vedere la formazione graduale delle creste, che passavano da zone in cui non erano formate a quelle in cui erano presenti”.

L’operazione IceBridge, una missione svolta dalla NASA, ha raccolto dati radar sull’altitudine della superficie della calotta glaciale, in un periodo compreso tra il 2015 e il 2017. In questo modo è riuscita a rilevare che la doppia cresta della Groenlandia si è formata dopo che il ghiaccio si è fratturato attorno all’acqua, che si stava ricongelando all’interno della calotta glaciale. La pressione della sacca d’acqua ha poi prodotto l’innalzamento di picchi distinti.

La scoperta ha portato i ricercatori a domandarsi se la stessa condizione si potrebbe creare su Europa, luogo in cui potrebbero essere presenti delle sacche d’acqua sotto il ghiaccio, creando così ambienti potenzialmente abitabili sotto la superficie inospitale della luna.

Riley Culberg, uno studente di dottorato in ingegneria elettrica a Stanford, autore principale della ricerca ha dichiarato che: “In Groenlandia questa doppia cresta si è formata in un luogo in cui l’acqua dei laghi e dei corsi d’acqua superficiali spesso defluisce nella superficie vicina e si ricongela”.

Il ricercatore continua spiegando che: “Un modo in cui simili sacche di acque poco profonde potrebbero formarsi su Europa, potrebbe essere attraverso l’acqua proveniente dall’oceano sotterraneo, che viene spinta verso l’alto nella superficie di ghiaccio, divenendo così causa delle fratture. Tutto ciò suggerirebbe che potrebbe esserci una ragionevole quantità di scambio attraverso la superficie di ghiaccio”.

Una superficie lunare in continua evoluzione

Europa sembra essere un luogo dinamico, un posto caratterizzato da pennacchi d’acqua che salgono attraverso le fessure del guscio di ghiaccio, spesso svariati chilometri. Ed è proprio la superficie ghiacciata che potrebbe essere un luogo in cui l’oceano sotterraneo e le sostanze nutritive si mescolano insieme.

Dustin Schroeder, ha spiegato che. “Poiché è molto vicino alla superficie, dove si creano sostanze chimiche interessanti provenienti dallo spazio, da altre lune e dai vulcani di Io, c’è la possibilità che la vita abbia un’opportunità di esistere, se sono presenti delle sacche d’acqua nel guscio ghiacciato. Se il meccanismo che abbiamo osservato in Groenlandia è come quello presente su Europa, ciò suggerirebbe che c’è acqua ovunque”.

Conclusioni

I ricercatori, per la prima volta, sono riusciti ad osservare un evento molto simile a quello che accade sulla Terra, riuscendo così ad analizzare in maniera concreta, secondo quanto affermato Riley Culberg, i processi sotterranei che hanno portato alla formazione delle creste.

Dustin Schroeder, conclude affermando che: “Il meccanismo che abbiamo proposto, nella nostra ricerca, sarebbe stato decisamente audace e complicato da proporre senza poterlo prima osservare in Groenlandia”.

I dati raccolti dal team di ricerca, estrapolati sulla calotta glaciale della Groenlandia, potrebbero essere utilizzati, nel prossimo futuro, come analogie per comprendere i processi dinamici che si verificheranno anche su Europa.

La temperatura, la chimica e la pressione sono differenti dalla luna Europa rispetto alla Groenlandia. Per questo motivo il team vuole indagare, in maniera approfondita, su come funzionano le sacche d’acqua presenti su Europa.

La luna Europa sarà l’obiettivo di due imminenti missioni, la JUICE, acronimo di Jupiter Icy Moons Explorer, dell’Agenzia spaziale europea, e l’Europa Clipper della NASA. 

Quest’ultima trasporterà un radar a penetrazione di ghiaccio, uno strumento molto simile a quello utilizzato dai ricercatori che hanno effettuato gli studi in Groenlandia, così da poter raccogliere delle immagini del sottosuolo presente sotto la superficie di ghiaccio di Europa.

La luna Europa si contraddistingue come uno dei migliori candidati per ospitare la vita extraterrestre nel nostro sistema solare, questo grazie alla presenza di acqua liquida nell’oceano sotterraneo. Non ci resta che attendere ciò che che i ricercatori riusciranno a comprendere sulla sua chimica.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2022/04/19/world/europa-ridges-greenland-study-scn/index.html?fbclid=IwAR3cJKZ2s62Vx3ykGVjm1Y88QB8VA2mjjh9wJodcqKw7_4_PkDrcz2tbWl8

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