giovedì, Settembre 19

I rapporti politici tra Bisanzio e i Franchi all’indomani dell’incoronazione di Carlo Magno

La notizia dell’incoronazione di Carlo a Imperatore fu accolta con irritazione e sarcasmo a Bisanzio. Fino ad allora il Basileus aveva riconosciuto al capo dei “barbari” esclusivamente il titolo di rex, era impensabile agli occhi della corte bizantina che esistessero due imperatori.

Il cronista bizantino Teofane descrisse in toni parodistici la cerimonia di incoronazione scrivendo che Carlo era stato cosparso d’olio come avviene nell’estrema unzione per i moribondi. Quello che sembrava assodato nella politica bizantina era il giudizio che da quel momento Roma si trovava sotto il dominio dei barbari.

Carlo, che oltre ad essere un abile generale era un fine politico, si mostrò preoccupato della crescente ostilità della corte e dei notabili bizantini, tanto che nel 802, due anni dopo la sua incoronazione, invierà un’ambasceria per rassicurare l’imperatrice Irene delle intenzione amichevoli dei Franchi. Pare addirittura che si fosse ventilata una proposta di matrimonio tra lo stesso Carlo e Irene. La proposta tendeva ad unificare i due imperi, quello d’occidente e quello d’oriente, replicando molti secoli dopo, la situazione antecedente la morte dell’imperatore Teodosio.

Le trattative per questo matrimonio che avrebbe cambiato le sorti della storia però non andarono a buon fine poiché Irene, autocrate dei Romani e unica donna a fregiarsi del titolo di Basileus (e non di basilissa, imperatrice consorte) fu deposta dal suo ambizioso ministro delle finanze Niceforo con un abile stratagemma. Lo stesso alto funzionario si proclamò Basileus con il nome di Niceforo I ed esiliò Irene, nel novembre del 802, nell’isola di Lesbo; qui per sopravvivere e per potersi mantenere dovette adattarsi a filare la lana. Morì il 9 agosto 803, senza suscitare rimpianti neppure nel Clero che aveva tanto favorito.

Nonostante né il nuovo Basileus né Carlo avessero intenzioni serie di aprire un conflitto tra i due imperi, le frontiere fra le due potenze, nel nord-est e nel sud della penisola italiana, divennero zone calde e turbolente. In questo marasma Venezia e Zara si resero autonome da Bisanzio mentre il Duca di Benevento si ribellò ancora una volta all’egemonia franca.

Questa situazione non poteva durare a lungo senza sfociare in una guerra ma la morte di Niceforo I, nel 811, durante una battaglia contro il khan bulgaro Krum aprì una nuova prospettiva nei rapporti tra i due imperi. Il nuovo Basileus, Michele I Rangabe, aveva la necessità di garantirsi la pace con l’Occidente e quindi a malincuore inviò ad Aquisgrana un’ambasceria che aveva il compito di riconoscere la dignità imperiale a Carlo Magno.

Carlo rispose con una lettera in cui si rallegrava della pace raggiunta «fra gli imperi d’Oriente e d’Occidente» affermando che si trattava di un modello di coesistenza pacifica tra le due potenze, sul solco del vecchio impero dei Romei, ai quali entrambi si richiamavano.

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

Carlo Magno di A. Barbero

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