giovedì, Settembre 19

“Ugh Ugh Cocco Bill” di Jacovitti

Cocco Bill è la perfetta parodia dell’eroe western, ideato dal genio di Benito Franco Giuseppe Jacovitti (1923-1997) nel lontano marzo del 1957. Questo singolare pistolero che beve camomilla al posto del whisky e ha come fido destriero, il cavallo Trottalemme, si muove in uno scenario con tutti gli stereotipi di un genere, quello western al tempo ancora molto in voga: sceriffi, indiani, soldati, banditi e ovviamente risse nei saloon.

L’autore

Jacovitti è stato uno dei più importanti autori di fumetti italiani del Novecento, caratterizzato da una vasta produzione dallo stile personalissimo contrassegnato da dettagli surreali – come i salami o i vermoni – che ne rappresentano uno degli aspetti identificativi più noti. Anticonformista e irriverente ha riscosso il plauso della critica, segnando con la sua opera la storia italiana del fumetto, come indiscusso protagonista.

Dal 1957 al 1967 lavorò al supplemento ragazzi de «Il Giorno», dove il 28 marzo 1957 nacque Cocco Bill, che è forse il suo personaggio più famoso. Collaborò anche con «Il Corriere dei Ragazzi», il «Corriere dei Piccoli», «Playmen» e «Linus», da cui però si allontanò ben presto

Ugh Ugh Cocco Bill

L’avventura di cui tratta il post è contenuta ne “Il giorno dei ragazzi” (1965). In questa storia Cocco Bill è attaccato da una banda Sioux guidata da Cavallo Pazzo. Il nostro pistolero difende i cittadini di un grosso villaggio dalla scorreria, ma è arrestato dai soldati. Riuscito a liberarsi Cocco Bill scopre che dietro i raid indiani c’è un diabolico piano architettato da un losco maneggione, Bunz che ha manipolato i Sioux convincendoli ad attaccare i bianchi in modo da poter mettere le mani sulle terre dei contadini.

Grazie ad un’intensa azione “diplomatica” Cocco Bill riesce a mettere le cose a posto e a smascherare le sordide trame di Bunz.

Il personaggio

Come ogni eroe che si rispetti, Cocco Bill ha dei villain ricorrenti. I più famosi sono Bunz Barabarunz e i sette Kuknass Brothers, nemici giurati. Non può mancare anche una figura femminile, la dinamica Osusanna Ailoviù, spasimante non corrisposta.

Spesso Cocco Bill ha degli incontri/scontri con gli indiani Ciriuàcchi e i Piedi Neri, nativi americani le cui strane lingue, alla lettura, suonano rispettivamente come una divertente manipolazione di alcuni dialetti nostrani, primo fra tutti il napoletano.

Cocco Bill ha riscosso un successo clamoroso uscendo con una certa regolarità fino al 1998 (Jacovitti muore a fine 1997). Dopo la morte del creatore, Cocco Bill è stato disegnato in primo luogo da Luca Salvagno, erede ufficiale di Jacovitti a cui si sono aggiunti altri collaboratori. Del bizzarro cow boy amante della camomilla verranno tratti dei cartoni animati, 52 episodi da 13 minuti ciascuno, prodotti nel 2001 da Pierluigi de Mas e da de Mas & Partners. Tre anni dopo ne saranno prodotti altri 52 episodi esclusivamente per la televisione satellitare.

Cocco Bill è stato anche usato come “testimonial” nella pubblicità dei gelati Eldorado, ma soprattutto è stato uno dei protagonisti del leggendario e strampalato Diario VItt, una serie di diari scolastici pubblicati dal 1949 al 1980 dalla casa editrice cattolica AVE e realizzati, fatto salve due edizioni, con vignette e storie a fumetti da Jacovitti.

Dove recuperare la storia

Per chi volesse recuperare questa avventura di Cocco Bill, una delle prove migliori di Jacovitti, Hachette ha ristampato “Ugh Ugh Cocco Bill” nel 2019 ed è possibile acquistarla su Amazon al costo di 7,99 euro.

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