giovedì, Settembre 19

L’immensità del Sistema Solare

Spesso nelle opere divulgative gli astronomi definiscono il Sistema Solare come il “nostro giardino di casa” evocando così, la regione più prossima e vicina al nostro pianeta, ma questa immagine può essere fuorviante. Le dimensioni del Sistema Solare, pur imparagonabili rispetto al resto dell’Universo, sono davvero impressionanti.

L’immensità del Sistema Solare

Nel 2019 è uscito nei drive in americani e sulla piattaforma Prime Video che ne ha acquistato i diritti un delizioso film di fantascienza a basso costo, L’immensità della notte (The Vast of Night) scritto, diretto e montato attraverso una serie di pseudonimi dal regista Andrew Patterson. Il film è una gustosa opera retrò che ci immerge nelle atmosfere di serie iconiche come “Ai confini della realtà” applicando la regola d’oro del “mostra, non dire”. In definitiva, il film funziona non soltanto perché offre uno spaccato di una cittadina del midwest americano degli anni Cinquanta, ma anche perché il segnale intercettato dalla centralinista sedicenne Fay e da lei condivisa con l’amico e mentore DJ Everett fa presagire che dalla nera immensità dello spazio qualcuno sta cercando di mettersi in comunicazione con noi.

In realtà le dimensioni del nostro Sistema Solare non soltanto rendono impossibile per l’essere umano ipotizzare una qualsiasi esplorazione diretta oltre i suoi labili confini ma probabilmente, per le medesime ragioni, ci rendono invisibili ad eventuali specie aliene senzienti. Per raggiungere altre stelle ed esopianeti i coloni umani dovrebbero rimanere rinchiusi nelle astronavi per migliaia di anni.

Le sonde Voyager

Si tratta di distanze che sfuggono alla nostra capacità di concepirle concretamente. Se anche fossimo in grado di viaggiare alla velocità della luce (cosa ovviamente impossibile) impiegheremmo più di cinque ore per raggiungere Plutone, il pianeta declassato nel 2006 a pianeta nano. Le velocità più alte mai raggiunte da una macchina costruita dall’uomo sono quelle delle sonde Voyager 1 e 2, che si allontanano da noi a circa 56.000 km all’ora.

Il motivo per cui le due Voyager furono lanciate nello spazio nell’agosto e nel settembre 1977 era che in quel momento Giove, Saturno, Urano e Nettuno si trovavano allineati in una posizione in cui tornano soltanto una volta ogni 175 anni, circostanza che consentì alle due Voyager di avvalersi della tecnica della «gravità assistita», per essere accelerate da un gigante gassoso all’altro.

Un enorme spazio “vuoto”

Lo spazio interstellare è un luogo desolatamente vuoto e al suo confronto il Sistema Solare è una regione “molto frequentata“. Eppure tutti gli oggetti visibili che esso contiene – il Sole, i pianeti con le loro lune, i miliardi di rocce che precipitano dalla fascia degli asteroidi, le comete e i vari detriti che vanno alla deriva – riempiono meno di un trilionesimo dello spazio a disposizione.

Il nostro “giardino di casa” è talmente vasto che è impossibile concepirne una “mappa in scala”. In un diagramma del sistema solare in scala, con la Terra ridotta al diametro di un pisello, Giove dovrebbe essere posto a oltre 300 metri dal nostro pianeta, e Plutone sarebbe a due chilometri e mezzo è avrebbe le dimensioni di un batterio.

Per arrivare dove nessuno è mai giunto prima (e mai ci arriverà!)

Tornando alla nostra ipotetica navicella spaziale che ha raggiunto Plutone, gettando uno sguardo verso il Sole, la stella che permetta la vita sul nostro pianeta risulterebbe grande come una capocchia di spillo. Superato Plutone siamo ancora ben lontani dagli ipotetici confini del Sistema Solare. Per raggiungerli, dobbiamo prima attraversare la nube di Oort, un’impresa per la quale occorrono – alla velocità delle sonde Voyager – altri diecimila anni.

Ma prima ancora della Nube di Oort ci imbatteremmo nella  fascia di Kuiper, un grande anello di detriti simile alla fascia degli asteroidi, ma composto principalmente da ghiaccio. La fascia si estende in una regione che va dalle 30 alle 50 UA dal Sole. 

Essa è composta principalmente da piccoli corpi del sistema solare, anche se alcuni tra i più grandi oggetti di questa fascia potrebbero essere riclassificati come pianeti nani: ad esempio QuaoarVaruna, e Orcus. In base alle stime, nella fascia di Kuiper esistono oltre 100 000 oggetti con un diametro superiore ai 50 km.

Oltre il confine

This artist’s impression shows Proxima d, a planet candidate recently found orbiting the red dwarf star Proxima Centauri, the closest star to the Solar System. The planet is believed to be rocky and to have a mass about a quarter that of Earth. Two other planets known to orbit Proxima Centauri are visible in the image too: Proxima b, a planet with about the same mass as Earth that orbits the star every 11 days and is within the habitable zone, and candidate Proxima c, which is on a longer five-year orbit around the star.

Sulla base delle nostre conoscenze e dell’attuale tecnologia nessun essere umano sarà in grado di raggiungere e superare le “colonne d’Ercole” che dal Sistema Solare ci immettono nello spazio interstellare. Se per amor di discussione ammettiamo di essere riusciti ad arrivare a questo impalpabile confine ci troveremmo di fronte ad un vuoto angosciante. Il primo sistema a cui arriveremmo una volta attraversato questo nulla è Alpha Centauri che dista dalla Terra circa 4,2 anni luce, un niente in termini di distanze galattiche. Per raggiungere il centro della nostra stessa galassia ci vorrebbe più tempo di quello che gli esseri umani hanno impiegato a diventare tali.

Lo spazio è davvero un’entità immensa, di una grandezza inconcepibile per la mente umana. La distanza media tra le stelle di una stessa galassia supera i 30 milioni di milioni di chilometri. Una distanza enorme anche per i fotoni che viaggiano alla velocità della luce.

N.B. UA (Unità Astronomica) è un’unità di misura equivalente alla distanza media della Terra dal Sole, equivalente a circa 150 milioni di km.

Per saperne di più:

L’enorme bolla che circonda il Sistema Solare

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

Breve storia di quasi tutto di B. Bryson

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