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Terremoti sulla Luna, ecco come avvengono

Terremoti sulla Luna, ecco come avvengono. La scienza è riuscita a fornire una spiegazione agli eventi sismici lunari. Secondo i ricercatori il modulo lander lunare Apollo 17 abbandonato sta provocando terremoti sulla Luna. Il nuovo studio rivela che la sonda spaziale, lasciata dagli astronauti statunitensi sulla superficie lunare, potrebbe causare piccoli tremori noti come terremoti lunari.

I ricercatori hanno rivelato per la prima volta una forma, precedentemente sconosciuta, di attività sismica sulla Luna. La scoperta è avvenuta attraverso un’analisi dei dati dell’era Apollo utilizzando algoritmi moderni. Gli enormi sbalzi di temperatura che si verificano sulla Luna possono causare l’espansione e la contrazione delle strutture create dall’uomo in un modo che produce le vibrazioni. La superficie lunare è un ambiente molto estremo, in cui avvengono oscillazioni che vanno da -208 gradi Fahrenheit al buio fino a 250 gradi Fahrenheit sotto il Sole diretto.

I terremoti lunari

L’intera superficie della Luna si espande e si contrae con il freddo e il caldo. Questo secondo lo studio pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Planets. Lo studio è stato condotto da Francesco Civilini, un ricercatore post-dottorato e scienziato spaziale del California Institute of Technology.

I ricercatori hanno utilizzato una forma di intelligenza artificiale per poter ottenere una comprensione approfondita dei dati dell’era Apollo. Questo ha permesso di individuare lievi tremori emessi da un modulo di atterraggio lunare dell’Apollo 17. Lo strumento è situato a poche centinaia di metri di distanza dagli strumenti che registravano i terremoti.

L’analisi svolta ha offerto nuove informazioni su come la Luna risponde all’ambiente circostante e su cosa può influenzare le sue attività sismiche. I rimbombi non erano pericolosi e probabilmente sarebbero stati impercettibili per gli esseri umani in piedi sulla superficie lunare.

I terremoti lunari: i dettagli

Comprendere i terremoti potrebbe essere essenziale per la futura esplorazione, soprattutto nel caso in cui la NASA e i suoi partner costruissero un avamposto permanente sulla superficie lunare. Angela Marusiak ha notato che ogni missione Apollo trasportava strumenti per rilevare i terremoti lunari. La missione Apollo 17, lanciata nel 1972, fu degna di nota perché lasciò dietro di sé una serie di sismometri in grado di rilevare i terremoti termici.

I ricercatori hanno spiegato che: “Migliaia di questi segnali sono stati registrati durante un arco di 8 mesi dal 1976 al 1977 su quattro sismometri utilizzati durante l’esperimento di profilazione sismica lunare dell’Apollo 17. La scarsa qualità dei dati però rende difficile l’analisi. Abbiamo sviluppato algoritmi per determinare con precisione i tempi di arrivo delle onde, misurare la forza del segnale sismico e trovare la direzione della fonte del terremoto”.

Gli scienziati hanno rianalizzato i dati per la prima volta dopo decenni. La nuova analisi ha permesso al gruppo di ricerca di concludere che un certo tipo di terremoto lunare, chiamato terremoto lunare termico impulsivo, non proveniva da fonti naturali ma dal riscaldamento e dal raffreddamento del veicolo spaziale vicino.

Il coautore dello studio Allen Husker, professore di ricerca di geofisica al Caltech ha spiegato che: “Ogni mattina lunare, quando il Sole colpisce il lander, questo inizia a fuoriuscire. Questo avviene con un periodo che va da cinque a sette ore terrestri. Gli eventi erano incredibilmente regolari e ripetitivi”. La ricerca ha reso noto che questi tremori differivano da un altro tipo di terremoto, chiamato lunamoti termici emergenti, che probabilmente sono causati dalla reazione naturale del terreno all’esposizione alla luce solare.

Conclusioni

I ricercatori sperano che le future missioni lunari offriranno un quadro ancora più olistico del fenomeno. La Luna, oltre ai terremoti termici, è caratterizzata anche da tremori profondi e superficiali, nonché attività che si ritiene siano causate dalla caduta di meteoriti.

Angela Marusiak era entusiasta della missione del lander lunare indiano, Chandrayaan-3, che è stata fornita di un sismometro. L’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale ha già confermato che lo strumento è stato in grado di rilevare un terremoto lunare. La ricercatrice conclude spiegando che: “Spero che con il programma Artemis, i sismometri continueranno ad essere inclusi perché sono davvero vitali per capire cosa succede, non solo in superficie, ma anche più in profondità nella regolite, quindi nel suolo”.

I ricercatori sono molto entusiasti del fatto che l’analisi approfondita dei dati dell’era Apollo con la tecnologia moderna possa produrre nuovi risultati affascinanti. Allen Husker conclude spiegando che: “È importante sapere quanto più possibile dai dati esistenti, in modo da poter progettare esperimenti e missioni per rispondere alle domande giuste. La Luna è l’unico corpo planetario oltre alla Terra ad aver avuto più di un sismometro alla volta. Questo ci dà l’unica opportunità di studiare a fondo un altro corpo”.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/09/14/world/moonquakes-apollo-17-scn/index.html

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