giovedì, Settembre 19

Apollo 17: roccia raccolta rivela la vera età della Luna

Apollo 17: roccia raccolta rivela la vera età della Luna. La scoperta arriva dalla polvere lunare raccolta sulla Luna dagli astronauti dell’Apollo 17 negli anni ’70. Questa ha rivelato che la Luna è 40 milioni di anni più vecchia di quanto si credesse in precedenza. Gli astronauti della NASA Eugene Cernan e Harrison Schmitt, dopo lo sbarco sulla Luna avvenuto l’11 dicembre del 1972, raccolsero rocce e polvere dalla superficie lunare.

Una nuova analisi del campione raccolto ha rilevato cristalli di zircone. Questi sono stati datati a 4,46 miliardi di anni. Le stime precedenti datano la Luna, che si è formata da una massiccia collisione celeste, a 4,425 miliardi di anni. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Geochemical Perspectives Letters.

L’autore senior dello studio Philipp Heck, curatore di Robert A. Pritzker per la meteoritica e gli studi polari presso il Field Museum of Natural History di Chicago ha dichiarato che: “Questi cristalli sono i solidi più antichi conosciuti che si sono formati dopo il gigantesco impatto. E poiché sappiamo quanti anni hanno questi cristalli, servono per conoscere la cronologia lunare”.

Apollo 17 e la Luna

La prima fase del sistema solare, quando la Terra si stava ancora formando e crescendo di dimensioni, era caratterizzata da condizioni caotiche. Un periodo in cui i corpi rocciosi spesso si scontravano nello spazio. Durante quel periodo, più di 4 miliardi di anni fa, un oggetto delle dimensioni di Marte si schiantò sulla Terra. L’impatto ha scagliato via un grande pezzo roccioso che successivamente divenne la Luna.

I ricercatori fino ad oggi, hanno avuto difficoltà a datare con precisione questo evento. Philipp Heck, ha spiegato che: “I cristalli di zircone, quando la superficie era fusa, non potevano formarsi e sopravvivere. Quindi tutti i cristalli sulla superficie della Luna devono essersi formati dopo che questo oceano di magma lunare si è raffreddato. Altrimenti, si sarebbero sciolti e le loro firme chimiche sarebbero state cancellate”. Delle precedenti ricerche del coautore dello studio Bidong Zhang, avevano suggerito che determinare l’età dei cristalli all’interno della polvere lunare poteva rivelare l’età effettiva della Luna.

Apollo 17 e la ricerca

Bidong Zhang e il coautore Audrey Bouvier, professore di planetologia sperimentale all’Università di Bayreuth in Germania, si sono rivolti a Philipp Heck e all’autrice principale dello studio Jennika Greer, ricercatrice associata in Scienze della Terra presso l‘Università di Glasgow, per dare uno sguardo su scala nanometrica ai cristalli. Per la ricerca è stata utilizzata una tecnica avanzata per determinare la loro composizione chimica e individuare l’età della Luna.

L’analisi ha mostrato quanti atomi di uranio all’interno dei cristalli di zircone hanno subito un decadimento radioattivo. I ricercatori, tracciando la durata di questo processo, hanno potuto determinare l’età. Philipp Heck ha spiegato che: “La datazione radiometrica funziona un po’ come una clessidra. In una clessidra la sabbia scorre da un bulbo di vetro all’altro, con il passare del tempo indicato dall’accumulo di sabbia nel bulbo inferiore. La datazione radiometrica funziona in modo simile. Il passare del tempo può quindi essere calcolato perché il tasso di trasformazione è noto”. Il gruppo di ricerca ha utilizzato gli isotopi di piombo presenti nel campione di polvere lunare per determinare che i cristalli avevano 4,46 miliardi di anni. Indicando così che anche la Luna doveva avere almeno quella stessa età.

Apollo

Conclusioni

Jennika Greer conclude spiegando che: “È incredibile poter avere la prova che la roccia che hai in mano è la parte più antica della Luna che abbiamo trovato finora. Questo è un punto di partenza per tante domande sulla Terra. Quando sai quanti anni ha qualcosa, puoi capire meglio cosa gli è successo nella sua storia”.

Sebbene i campioni lunari siano stati riportati sulla Terra più di 50 anni fa, c’è voluto del tempo per sviluppare la tecnologia necessaria per condurre un’analisi così dettagliata dei cristalli. Questo è il motivo per cui la NASA ha aspettato fino ad oggi per svelare alcuni dei campioni incontaminati raccolti durante l’era Apollo. La conservazione ha consentito ulteriori approfondimenti sul satellite naturale del nostro pianeta attraverso metodi avanzati.

Philipp Heck conclude dichiarando che: “La Luna è un partner importante nel nostro sistema planetario. Essa stabilizza l’asse di rotazione della Terra, è la ragione per cui ci sono 24 ore in un giorno, è la ragione per cui abbiamo le maree. Senza la Luna, la vita sulla Terra sarebbe diversa. È una parte del nostro sistema naturale che vogliamo comprendere meglio. Il nostro studio fornisce un piccolo pezzo del puzzle nell’intero quadro”.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/10/23/world/apollo-17-moon-age-crystals-scn/index.html

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