giovedì, Settembre 19

Oggetto insolito che potrebbe sfuggire alla Via Lattea

Oggetto insolito che potrebbe sfuggire alla Via Lattea. I ricercatori non sono certi di cosa si tratti. Una nuova ricerca ha scoperto che un oggetto si sta muovendo così velocemente nella Via Lattea da riuscire a sfuggire alla gravità della galassia e raggiungere lo spazio intergalattico.

L’oggetto potrebbe essere una debole stella rossa. Questa ha sfrecciato ad una velocità di circa 600 chilometri al secondo. Per avere un confronto, il Sole orbita attorno alla Via Lattea ad una velocità di 200 chilometri al secondo. Se fosse confermato, l’oggetto sarebbe la prima stella di massa molto piccola e “iperveloce” conosciuta. Questo secondo un team di astronomi e scienziati cittadini il cui studio è stato accettato per la pubblicazione su The Astrophysical Journal Letters.

L’oggetto insolito

Ci sono molte più stelle di piccola massa rispetto a quelle di grande massa. Questo perché la formazione stellare favorisce oggetti di massa inferiore e le stelle con massa maggiore hanno durate di vita più brevi. Secondo quanto affermato dal coautore dello studio Roman Gerasimov, ricercatore post-dottorato presso il dipartimento di fisica e astronomia dell’Università di Notre Dame. Questi sono oggetti difficili da rilevare perché sono più fredde e meno luminose.

Le stelle iperveloci, la cui esistenza è stata ipotizzata per la prima volta nel 1988 e scoperta nel 2005, sono estremamente rare. Questo rende questa nuova scoperta particolarmente entusiasmante. I volontari, che partecipano ad un progetto chiamato Backyard Worlds: Planet ,9 hanno scoperto per primi la stella. Questa è stata denominata CWISE J124909.08+362116.0, o J1249+36 in breve.

L’oggetto J1249+36 è balzato all’attenzione degli scienziati cittadini che stavano esaminando i dati qualche anno fa. Questo perché, secondo gli autori dello studio, la stella si muoveva a circa lo 0,1% della velocità della luce. Il coautore dello studio Martin Kabatnik, uno scienziato cittadino di Norimberga ha spiegato che: “Non riesco a descrivere il livello di eccitazione. Quando ho visto per la prima volta quanto si muoveva velocemente, ero convinto che fosse già stato segnalato”.

oggetto

L’oggetto insolito: le osservazioni

Le osservazioni successive, condotte da più telescopi, hanno contribuito a confermare la scoperta. L’autore principale dello studio Adam Burgasser, professore di astronomia e astrofisica presso l‘Università della California di San Diego ha spiegato che: “È qui che la fonte è diventata molto interessante, poiché la sua velocità e traiettoria hanno mostrato che si stava muovendo abbastanza velocemente da poter potenzialmente sfuggire alla Via Lattea”.

La bassa massa della stella inizialmente ne ha reso difficile la classificazione, portando gli astronomi a chiedersi se si trattasse di una stella di piccola massa o di una nana bruna. Le nane brune sono più massicce dei pianeti, ma non quanto le stelle Gli astronomi hanno osservato J1249+36 utilizzando telescopi terrestri, tra cui l’Osservatorio WM Keck sul Mauna Kea alle Hawaii e il telescopio Pan-STARRS dell’Istituto di Astronomia dell’Università delle Hawaii, situato sul vulcano Haleakalā a Maui.

L’oggetto insolito: i dettagli

I dati dello spettrografo Echellette nel vicino infrarosso del Keck Observatory hanno suggerito che la stella fosse una L subdwarf, ovvero una stella con una massa molto più bassa e una temperatura più fredda del Sole.. Le subdwarf fredde sono le stelle più vecchie della galassia.

I dati del telescopio indicavano che la potenziale stella aveva una concentrazione di metalli, come il ferro, inferiore rispetto ad altre stelle o nane brune. Gli astronomi, combinando i dati provenienti da più telescopi, hanno determinato la posizione e la velocità della stella nello spazio. Questo ha permesso loro di prevedere che ad un certo punto l’oggetto uscirà dalla Via Lattea.

Al momento restano ancora dubbi sulla vera natura dell’oggetto. È stato calcolato che l’oggetto ha una massa di circa l’8% di quella del Sole. Una possibilità è che J1249+36 esistesse in un ammasso globulare, ovvero un raggruppamento di stelle di forma sferica strettamente legato. I ricercatori hanno effettuato delle simulazioni e ha scoperto che le interazioni a tre corpi possono espellere una stella subnana di piccola massa da un ammasso e indirizzarla su una traiettoria simile a quella di J1249+36.

Conclusioni

Per adesso la scoperta rivela una prova di concetto, ma in realtà non si sa da quale ammasso globulare provenga. Il telescopio spaziale James Webb ha recentemente permesso agli astronomi di identificare le prime nane brune in un ammasso globulare, che hanno una massa simile all’oggetto.

Finora ci sono troppo pochi esempi per definire una comprensione più ampia. Nonostante ciò l’esistenza di questa stella iperveloce apre un nuovo modo di studiare gli ammassi di piccola massa. Inoltre, crea la possibilità di cercare quelli che sono stati espulsi e che viaggiano ad alta velocità attraverso il vicinato solare. Visto che si è riuscito a trovare un oggetto, è probabile che in futuro ne verranno scoperti molti altri.

Ripercorrendo a ritroso il percorso compiuto finora da J1249+36, si potrebbe arrivare ad una parte molto affollata del cielo notturno, dove ammassi ancora inesplorati aspettano di essere scoperti. Gli scienziati sperano di ricavare ulteriori indizi dalla composizione elementare della stella. Questi potrebbero contribuire a spiegare come sia finita su una traiettoria che si allontana dalla Via Lattea.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2024/08/21/science/hypervelocity-star-escape-milky-way/index.html

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