Il presupposto di questa domanda bislacca è che i circa 7 miliardi di esseri umani convergano in un “fazzoletto” di terra, spalla contro spalla, ed a una data ed ora X saltasse in aria contemporaneamente, ricadendo all’unisono sul nostro pianeta. Lasciamo perdere per quale demente follia l’intera popolazione mondiale dovrebbe fare una cosa così sciocca e vediamo di individuare un luogo dove procedere a questo immenso concentramento.
Prendiamo lo Stato del Rhode Island, negli Stati Uniti che ha una superficie di 3.140 km quadrati. Questo territorio, una delle regioni del New England, sarebbe in grado di contenere l’intera popolazione mondiale, spalla contro spalla. Allo scoccare dell’ora X tutti saltano. Diciamo che mediamente l’elevazione massima saltando da fermi può arrivare a 50 cm. Un istante dopo tutti riatterrano nello stesso posto e nello stesso tempo.
La Terra supera il peso dell’intera popolazione mondiale di un fattore di oltre 10 miliardi ed anche se la Terra fosse totalmente rigida, la ricaduta compatta dei suoi 7 miliardi di abitanti produrrebbe uno spostamento verso il basso della dimensione di un atomo. Il rumore di questi 14 miliardi di piedi che atterrano all’unisono produce un boato che durerebbe qualche secondo.
Poi tutto finisce. Il salto collettivo della popolazione mondiale non ha prodotto niente di significativo al nostro pianeta. Non sarà così per i 7 miliardi di essere umani radunati tutti nel piccolo stato del Rhode Island. A questo punto la gente cercherebbe di organizzare il proprio ritorno a casa in Cina piuttosto che in Australia, in Europa, piuttosto che in Africa. Alcune centinaia di milioni, forse qualche miliardo di persone metterebbe mano al telefonino con il risultato di far collassare la rete telefonica in meno di 2 secondi.
Intanto tutte le infrastrutture meccaniche e tecnologiche del resto del pianeta prive di uomini che le sovrintendono inizierebbero gradualmente ad arrestarsi. Il principale aeroporto del Rhode Island il Warwick Green, movimenta alcune migliaia di persone al giorno. Immaginando che attraverso un’organizzazione di emergenza (che dovrebbe preoccuparsi anche di setacciare tutto il carburante possibile) si aumentasse del 500% questa movimentazione dopo 2 anni di teorica ininterrotta attività smaltirebbe al massimo 700 milioni di persone.
L’aggiunta dei vicini e più piccoli aeroporti non cambierebbe significativamente la situazione. Andrebbe ancora peggio per quelle persone che tenterebbero di tornare a casa usando navi portacontainer e da crociera. Il viaggio sarebbe molto più lungo e lento, necessiterebbe di importanti scorte di acqua, cibo e carburante.
Coloro che tentassero di abbandonare il Rhode Island via automobile per dirigersi verso gli altri stati americani requisendo le circa 500.000 automobili di questo piccolo stato americano provocherebbero nel giro di poche decine di minuti l’ingorgo più spaventoso della storia. Le poche migliaia di fortunati automobilisti che riusciranno a fuggire da questa trappola dopo qualche ora rimarrebbero a secco di benzina.
L’assenza di elettricità nel resto degli USA renderebbe più facile rubare un’altra auto piuttosto che rifornirsi ad una pompa di benzina. Nessuna paura tutti i poliziotti del mondo sono ammassati insieme agli altri in quell’enorme ed angusta prigione in cui si è trasformato il Rhode Island.
Un propaggine dell’immensa folla riuscirebbe a spingersi nel Massachusettes meridionale e nel Connecticcut. La gente parlerebbe lingue diverse e la stragrande maggioranza di loro non conoscerebbe la zona dove vaga in cerca di salvezza. I negozi di alimentari verrebbero saccheggiati in cerca di provviste e la violenza diventerebbe endemica.
Intanto un numero considerevole di persone rimaste intrappolate nel Rhode Island morirebbe nell’arco di pochissimi giorni. Lentamente i superstiti inizierebbero a diffondersi nel resto del pianeta e si troverebbero a dover faticosamente ricostruire una nuova civiltà.
Negli stessi mesi, nello stesso tempo, la Terra continuerebbe a ruotare ignara intorno alla sua stella.