giovedì, Settembre 19

Il sentiero del West di A.B. Guthrie

Mai la narrativa western ha assunto dignità letteraria come nella prosa di A.B. Guthrie (1901-1991). Nato in una cittadina del Montana, si laurea in giornalismo nel 1923 ed esercita per alcuni anni la professione di reporter.

Il suo esordio nella narrativa avviene nel 1943 con il romanzo western Murders at Moon Dance, ma è con Il grande cielo del 1947 che avviene la sua consacrazione. L’opera andrà a comporre assieme a Il sentiero del West, Queste mille colline e Fair Land Fair Land, una quadrilogia attraverso la quale Guthrie elabora la sua personale epopea del selvaggio west.

“Il sentiero del West” che vincerà il prestigioso Premio Pulitzer nel 1950 è ambientato nel 1846 e celebra lo spirito pionieristico della frontiera americana senza alcun cedimento all’enfasi retorica. Il protagonista Dick Summers guida una piccola carovana di coloni nel lungo e pericoloso viaggio tra il Missouri e l’Oregon.

Con la sua prosa asciutta, a tratti nostalgica, che però non scivola mai nel sentimentalismo deteriore, Guthrie rende omaggio alla grandezza del deserto occidentale, alla sua splendida natura e alla sua straordinaria gente.

Un romanzo che non si può non amare per la capacità di evocare una terra, un mito ed un tempo, ormai lontanissimo, spurgandola dalla retorica e dalle mirabolanti rappresentazioni del cinema hollywoodino.

Ed ha proposito di film, dal romanzo di Guthrie nel 1967 il regista Andrew V. McLaglen ha tratto il film “La via del West” con un cast di tutto rispetto: Kirk Douglas, Richard Widmark, Robert Mitchum, Sally Field e Lola Albright.

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