Acqua trovata in una rara cometa della cintura principale. Il nuovo mistero è stato scoperto da Webb. Il telescopio ha permesso un’altra svolta scientifica a lungo cercata dai ricercatori che studiano il del sistema solare e con esso le origini dell’abbondanza di acqua presente sulla Terra. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature.
Gli astronomi, attraverso lo strumento NIRSpec (Near-Infrared Spectrograph) di Webb, hanno confermato per la prima volta il gas, e in particolare il vapore acqueo, presente attorno ad una cometa. L’oggetto è situato nella fascia principale degli asteroidi. La scoperta indica che il ghiaccio d’acqua, del sistema solare primordiale, può essere conservato in quella regione.
Il rilevamento dell’acqua porta però ad un nuovo enigma. La cometa 238P/Read, a differenza di altre comete, non presentava anidride carbonica rilevabile. Stefanie Milam, deputy project scientist di Webb per planetary science coautore dello studio che ha riportato la scoperta ha spiegato che: “Il nostro mondo pieno d’acqua, brulicante di vita e unico nell’universo per quanto ne sappiamo, è qualcosa di misterioso. Non siamo sicuri di come tutta quest’acqua sia arrivata qui”.
Il ricercatore continua spiegando che: “Comprendere la storia della distribuzione dell’acqua nel sistema solare, ci aiuterà a comprendere altri sistemi planetari e se potrebbero essere sulla buona strada per ospitare un pianeta simile alla Terra”.
La cometa Read è un oggetto che appartiene alla fascia principale, ed è un oggetto che risiede nella fascia principale degli asteroidi ma che periodicamente mostra un alone, o chioma, e una coda come una cometa. Le comete presenti nella fascia principale sono una classificazione innovativa e la cometa Read era una delle tre comete utilizzate per riuscire a stabilire la nuova categoria.
Le comete, prima di allora, si riteneva che risiedessero nella Fascia di Kuiper e nella Nube di Oort, oltre l’orbita di Nettuno. Questo è un luogo in cui i loro ghiacci riuscivano a rimanere conservati, essendo molto lontani dal Sole.
Il materiale congelato, che vaporizza mentre si avvicinano al Sole, è ciò che conferisce alle comete la loro caratteristica chioma e la loro coda fluente. Questa loro caratteristica le differenzia dagli asteroidi. Gli scienziati hanno a lungo ipotizzato che il ghiaccio d’acqua potesse essere preservato nella fascia più calda degli asteroidi, all’interno dell’orbita di Giove. La prova definitiva era sfuggente, fino a Webb.
L’astronomo Michael Kelley, dell’Università del Maryland, autore principale dello studio, ha spiegato che: “In passato, abbiamo visto oggetti nella fascia principale con tutte le caratteristiche delle comete, ma solo con questi precisi dati spettrali di Webb possiamo dire di sì, che è sicuramente l’acqua ghiacciata che sta creando quell’effetto”.
Il ricercatore continua spiegando che: “Con le osservazioni di Webb della cometa Read, ora possiamo dimostrare che il ghiaccio d’acqua, del primo sistema solare, può essere conservato nella fascia degli asteroidi”.
L’anidride carbonica mancante è stata una grande sorpresa. Questo elemento, generalmente, costituisce circa il 10 percento del materiale volatile in una cometa. Quest’ultimo, può essere facilmente vaporizzata dal calore del Sole. Il team scientifico ha presentato due possibili spiegazioni per la mancanza di anidride carbonica. La prima possibilità è che la cometa Read avesse anidride carbonica quando si è formata, ma poi l’ha perso a causa delle temperature calde.
Michael Kelley ha dichiarato che: “Essere nella fascia degli asteroidi per molto tempo potrebbe creare queste condizioni. L’anidride carbonica vaporizza più facilmente del ghiaccio d’acqua e potrebbe fuoriuscire per miliardi di anni. In alternativa, la cometa Read potrebbe essersi formata in una sacca particolarmente calda del sistema solare, dove non era disponibile anidride carbonica”.
Il prossimo passo è portare la ricerca oltre la Comet Read, per avere un confronto con le altre comete della cintura principale. Questo secondo quanto affermato dall’astronomo Heidi Hammel dell’Associazione delle università per la ricerca in astronomia (AURA), responsabile di Webb’s Guaranteed Time Observations, che studia gli oggetti del sistema solare, e coautore dello studio.
Heidi Hammel ha spiegato che: “Questi oggetti, presenti nella fascia degli asteroidi, sono piccoli e deboli. Con Webb, nonostante le dimensioni ridotte, possiamo finalmente vedere cosa sta succedendo con loro e trarre alcune conclusioni. Chissà se anche le altre comete della fascia principale mancano di anidride carbonica? In entrambi i casi sarà emozionante scoprirlo”.
Il coautore Stefanie Milam sta valutando le possibilità di portare la ricerca ancora più vicino a casa. Il ricercatore ha spiegato che: “Ora che Webb ha confermato che c’è dell’acqua conservata vicino alla fascia degli asteroidi, sarebbe affascinante dare seguito a questa scoperta, con una missione di raccolta di campioni. Questo permetterà di scoprire cos’altro possono dirci le comete presenti nella fascia principale”.
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