Scienza

Agricoltura biologica e agricoltura biodinamica: facciamo chiarezza

Gli scaffali dei supermercati sono ormai ben presidiati da alimenti prodotti con agricolutura biologica e anche, sia pure in minor misura, con agricoltura biodinamica. Ma conosciamo davvero quali sono i vantaggi effettivi o presunti di questi metodi di coltivazione? In questo articolo sia pure in modo necessariamente sintetico cercheremo di fare chiarezza.

L’agricoltura biologica

L’agricoltura biologica si basa su degli assunti condivisibili, come l’uso di prodotti locali, la salvaguardia della fertilità del terreno e la riduzione dell’inquinamento dovuto alle pratiche agricole moderne. Per questo vengon evitati i fitofarmaci e molti pesticidi moderni, come il glisofato. Il problema sorge quando si scopre che quello che si può usare si basa soprattutto sulla tradizione e non su dati scientifici solidi e condivisi. Inoltre l’agricoltura biologica si basa su un concetto estremamente effimero e sfumato quale la differenza tra “naturale” e “sintetico”.

Negli anni Novanta dello scorso secolo uno studio scientifico ha dimostrato come oltre il 90% dei pesticidi che ingeriamo giornalmente mangiando sono prodotti “naturalmente” dalle piante come meccanismo di difesa dalle aggressioni esterne e che circa la metà di questi pesticidi naturali sono potenzialmente cancerogeni.

Inoltre l’agricoltura biologica utilizza anche dei prodotti chimici come il verderame utilizzato come battericida e fungicida nonostante il suo nocivo impatto ambientale, considerato la presenza di rame in questo prodotto. Ma quello che più conta e che molti studi dimostrano che non ci sono sostanziali differenze tra i prodotti biologici e quelli coltivati tradizionalmente dal punto di vista della sicurezza alimentare e dell’apporto nutrizionale. Dove l’agricoltura biologica invece è senz’altro migliore di quella tradizionale è nel rispetto del suolo e dell’ecosistema. I campi coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica conservano maggiore biodiversità (insetti, vermiciattoli, piccoli mammiferi), preservano meglio la qualità del suolo e rilasciano meno inquinanti nelle acque sotterranee. Il biologico però ha una resa minore rispetto alle colture tradizionali, soprattutto nelle coltivazioni ceralicole di circa il 30%.

L’agricoltura biodinamica

L’agricoltura biodinamica nasce i primi del Novecento sulla spinta di Rudolf Steiner, veggente e spiritista austriaco, che ritiene che rituali magici e influenze lunari possano agire sulle proprietà del raccolto. Per capire l’assenza di qualunque base scientifica ci soffermeremo sulla pratica forse più famosa dell’agricoltura biodinamica: il cornoletame.

Il preparato 500, altrimenti detto Cornoletame è utilizzato nell’agricoltura biodinamica descritta da Rudolf Steiner. Il preparato 500 è costituito da letame di vacca infilato nel cavo di un corno proveniente da una vacca che abbia partorito almeno una volta. Il corno, una volta riempito, viene sotterrato per lasciarlo fermentare durante l’inverno. Il composto viene recuperato nei giorni prossimi alla Pasqua, quando ormai si è trasformato in humus.

Steiner giustificava questo rituale sostenendo che il corno della mucca funzionava da «antenna» per captare delle forze «eterico-astrali», che si riversano all’interno del corno come «la vita astrale e la vitalità di vita». L’agricoltura biodinamica non ha alcuna base scientifica e le “qualità” invocate dai suoi sostenitori sono atti di fede non corroborate da alcuna solida prova.

Fonti:

Alcune voci di Wikipedia

Alonci, Giuseppe. Tutta questione di chimica: Sette brevi lezioni sul mondo che ci circonda

Natale Seremia

Appassionato da sempre di storia e scienza. Divoratore seriale di libri e fumetti. Blogger di divulgazione scientifica e storica per diletto. Diversamente giovane. Detesto complottisti e fomentatori di fake news e come diceva il buon Albert: "Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi."

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