Quando nel 2019 il James Webb Telescope sarà lanciato ed operativo assisteremo ad un nuovo impulso nella ricerca di esopianeti potenzialmente abitati da vita aliena. Il successore di Hubble però si basa ancora sulla principale metodica per scoprire nuovi pianeti ovvero il cosiddetto metodo del transito.
Gli astronomi sono già al lavoro per progettare telescopi ancora più sofisticati ed in grado di andare oltre questa collaudata ma limitata metodologia utilizzando l’imaging diretto.
Invece di osservare un esopianeta con il metodo tradizionale del transito misurando la luce emessa dalla stella mentre il pianeta le passa davanti, con l’imaging diretto si punta a catturare la luce sia pure debolissima riflessa dal pianeta stesso.
Test di laboratorio hanno già confermato la percorribilità di questa strada che consentirebbe ad astronomi ed astrobiologi di scandagliare la presenza di biofirme nell’atmosfera degli esopianeti candidabili alla presenza di vita aliena.
L’esperimento Starshade ha bloccato la luce emessa da una stella nella misura sbalorditiva di una parte su 10 miliardi.
Per sfruttare pienamente questa potenzialità però, probabilmente, sarà indispensabile costruire od assemblare telescopi di nuovissima generazione direttamente nello spazio utilizzando tecnologie e risorse attualmente non disponibili e quindi necessariamente la nuova fase della ricerca sui sempre più numerosi esopianeti catalogati dovrà essere lasciata alle nuove generazioni di ricercatori.
In ogni caso anche l’eventuale rilevazione di biofirme nelle atmosfere di questi pianeti non ci mette al sicuro da quello che astronomi ed astrobiologi chiamano “falsi positivi”. In altri termini finchè non saranno messi a punto procedure per discernere gas prodotti dalla vita da quelli invece prodotti da un’eruzione vulcanica oppure da reazioni chimiche che possono verificarsi nell’atmosfera del pianeta, o con le sue rocce o con i suoi oceani, non saremo in grado di essere certi di aver finalmente scoperto il Santo Graal della ricerca: la vita oltre la Terra.
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