A 1,2 milioni di chilometri da Saturno orbita uno dei satelliti rocciosi più massicci dell’intero Sistema Solare: Titano. Scoperto nel 1655 dall’astronomo olandese Christiaan Huygens, Titano è il secondo satellite di tutto il Sistema Solare dopo Ganimede e supera in dimensioni (ma non per massa) anche Mercurio. È anche l’unico corpo planetario ad avere liquidi stabili sulla sua superficie.
Titano ha un raggio di 2575 km, circa il 50% in più della Luna, il nostro satellite naturale e impiega 15 giorni e 22 ore a completare un’orbita intorno a Saturno. La pressione superficiale supera di circa il 60% quella della Terra e le temperature possono raggiungere i -179 gradi centigradi. Si tratta in larga misura di un pianeta prevalentemente composto da ghiaccio d’acqua e roccia, che però ha una caratteristica che lo rende diverso da tutti gli altri corpi del Sistema Solare: Titano non soltanto possiede un’atmosfera densa ma è ricco di mari, laghi e fiumi.
Questa ricchezza di liquidi stabili sulla sua superficie però è composta non da acqua ma da idrocarburi come ha avuto modo di confermare la missione spaziale Cassini-Huygens nel 2004, che ha permesso di raggiungere la superficie con un veicolo d’atterraggio. L’atmosfera di TItano è costituita in larga parte da azoto (95%) a cui si aggiungono piccole quantità di metano e di etano che si addensano formando nuvole. Titano è l’unico corpo celeste a noi conosciuto ad avere qualcosa di molto simile al ciclo idrologico terrestre, in altri termini le nuvole di idrocarburi scaricano precipitazioni sulla superficie, alimentando mari e laghi, che attraverso l’evaporazione contribuiscono a riformare il sistema nuvoloso.
Data la densità dell’atmosfera e la gravità simile a quella lunare una goccia di pioggia su Titano cade sei volte più lentamente di una goccia di pioggia terrestre. L’atmosfera è talmente densa che un eventuale esploratore spaziale potrebbe passeggiare sulla superficie del satellite di Saturno senza una tuta spaziale, fermo restando la necessità di respirare ossigeno e di proteggersi dalle temperature glaciali di Titano.
La missione spaziale Cassini-Huygens ha scoperto la presenza nell’atmosfera degli isotopi d’azoto -14 e -15 in quantità simili a quelle riscontrate nelle comete della Nube di Oort. Questa analogia fa supporre secondo una teoria che Titano si sia formato contestualmente alle prime fasi evolutive del sistema solare, forse nello stesso disco freddo di gas e polveri che formò il Sole.
Per quanto riguarda la possibile presenza di vita su Titano, che da solo costituisce il 96% della massa orbitale intorno a Saturno, le possibilità sono piuttosto scarse. Se esiste vita nei mari, fiumi e laghi di idrocarburi della sua superficie essa si deve basare necessariamente su processi chimici molto diversi da quelli terrestri. Sotto la spessa crosta ghiacciata del satellite c’è un grande oceano formato da acqua, in questo caso, in via del tutto teorica potrebbero esistere forme di vita microscopiche ed estremofile. In ogni caso nessuna creatura vivente di una certa complessità può sopravvivere su questo satellite ghiacciato e desolato.
Titano è stato oggetto di numerose incursioni da parte della fantascienza, sia quella letteraria che quella audiovisiva. Molti grandi autori hanno ambientato le loro storie su Titano come Isaac Asimov, Kurt Vonnegut, Philip K. Dick e Arthur C. Clarke. Titano appare anche nel film “Star Trek” del 2009, quando la USS Enterprise per sfuggire ai romulani che stanno attaccando la Terra si nasconde dietro le nubi del satellite di Saturno
Altre famose apparizioni di TItano sono su “Gattaca, la porta dell’universo” (1997) e nelle serie animate “Cowboy Be Bop” e “Futurama“.
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