lunedì, Settembre 16

Alle origini del miglior amico dell’uomo

La leggenda narra che gli esseri umani portarono dei cuccioli di lupo nei loro accampamenti e li addomesticarono, per poi allevarli e selezionarli fino all’evoluzione del cane domestico (Canis familiaris).

I cani non discendono dai lupi, ma cane e lupo hanno un antenato comune simile al lupo che per comodità possiamo chiamare “lupo dell’era glaciale”. Questi carnivori ebbero un grande successo biologico sopravvivendo alle tigri dai denti a sciabola, ai leoni delle caverne e alle iene giganti.

In realtà le cose sono andate probabilmente in tutt’altro modo. Durante le ultime fasi dell’era glaciale, quando Homo Sapiens iniziò a diventare maggiormente stanziale, probabilmente furono prodotti più rifiuti che i nostri antenati lasciavano ai margini dell’accampamento.

Tra questi resti dovevano esserci bocconi allettanti per i lupi affamati, ma soltanto i più mansueti tra loro erano in grado di avvicinarvisi abbastanza per potersene cibare. Non dovevano aver paura degli esseri umani ma neppure essere molto aggressivi per non scatenare la reazione degli uomini e rischiare di essere uccisi.

Quei lupi più mansueti avevano quindi un vantaggio riproduttivo e visto che andavano in gruppo a cercare resti alimentari tra i rifiuti degli accampamenti con ogni probabilità iniziarono ad accoppiarsi tra loro. Dopo generazioni di selezione di questa mansuetudine, non orchestrata dagli uomini, quel gruppo di lupi iniziò a cambiare aspetto.

Il colore del pelo, le orecchie, la coda iniziarono a differenziarsi profondamente dagli analoghi aspetti morfologici dei lupi. Homo Sapiens iniziò ad essere molto più tollerante verso questa nuova specie che aveva per altro la straordinaria capacità di interpretare i gesti degli umani.

Fu relativamente facile intuire che animali in grado di interpretare gesti e toni della voce potevano essere estremamente utili come guardiani o aiutanti nelle battute di caccia. Questa scoperta fu con ogni probabilità l’elemento decisivo per consentire ai futuri cani di entrare negli accampamenti umani ed essere persino accolti vicini ai focolari.

In definitiva non fu Homo Sapiens a domesticare i cani. Furono i lupi più mansueti ad addomesticarsi da soli, attraverso uno spontaneo processo di selezione naturale. Nel periodo compreso tra 40.000 e 14.000 anni fa durante il quale avvenne questo processo i lupi selvatici, dal punto di vista numerico, erano meglio messi dei cani, che in una prima fase furono anche utilizzati come cibo, durante i periodi più magri di caccia e raccolta.

Poi le cose si invertirono quando gli esseri umani iniziarono una caccia spietata al lupo. La prima testimonianza di una caccia al lupo risale al VI secolo a.e.v. quando Solone di Atene, offrì una ricompensa per ogni lupo ucciso. Fu l’inizio di un massacro sistematico durato 2600 anni.

Nel 2003 si stimava una popolazione di 300.000 lupi in tutto il mondo. Nel 2013 la popolazione di cani stimata in tutto il pianeta raggiungeva il miliardo di esemplari. Insomma la storia dei cani e dei lupi dimostra che una disposizione amichevole si traduce in una strategia evolutiva vincente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights