domenica, Settembre 8

André Malraux, un singolare intellettuale nella Francia del Novecento

Andrè Malraux nasce a Parigi (Francia) nel 1901. Scrittore e uomo politico francese, è stato uno dei massimi protagonisti della moderna storia di Francia. Fu uomo d’azione, combattente, viaggiatore, autore di romanzi, libri – inchiesta e memoriali che lo collocano in prima fila nella storia della cultura contemporanea, non solo francese ma addirittura mondiale.

Nel 1923 si recò in Asia per la prima volta e visitò l’Indocina francese dove studiò archeologia e cultura Khmer. Durante la guerra civile spagnola fu il comandante dell’aviazione straniera agli ordini della Repubblica. In seguito, durante la Seconda Guerra Mondiale, combatté contro i tedeschi nel 1940, venne ferito e preso prigioniero ma riuscì a fuggire per raggiungere Charles De Gaulle che, nel frattempo, si era messo a capo della Resistenza.

Ancora ferito e di nuovo prigioniero, riuscì a fuggire per continuare la lotta fino alla vittoria, entrando così a Parigi col generale Charles De Gaulle il quale, nel 1945, lo nominò Ministro dell’Informazione. André Malraux ebbe, in seguito, modo di collaborare con De Gaulle, ancora una volta, come Ministro per gli Affari Culturali, anche se in posizione di riserva nei riguardi delle nuove idee del generale – presidente.

La sua opera di narratore, intimamente connessa alle sue esperienze di militante della rivoluzione comunista (cui aderì per un certo tempo), può essere sintetizzata da tre romanzi. “I conquistatori” (1928), “La condizione umana” (1933), ambientati in Cina e “La speranza” (1937) di cui realizzò una riduzione cinematografica. Seguirono altri romanzi fra i quali “La voce del silenzio” (1951) e l’autobiografia “Contromemorie” (1976).

André Malraux ha dominato veramente la scena letteraria del Novecento come uno dei pochi autori la cui materia narrativa è costituita dalle proprie stesse azioni. Il suo spirito di avventuriero ribelle, la sua indole rivoluzionaria, in teoria e nei fatti, marcano questa figura di artista dalle molte sfaccettature come pochi altri al mondo. André Malraux seppe raccontare con modestia, con acume e senza forzature la vita nei suoi recessi più nascosti e nelle sue manifestazioni di crudezza e spesso di crudeltà.

Seppe dare speranza ai disperati, seppe risollevarsi in piedi e ben ritto dopo la sconfitta e marciare per la vittoria. Realizzò molto come intellettuale e uomo di Stato per la cultura, l’arte e il sapere universale. Egli incarnò sempre quei valori tanto cari alla Francia, e ben propagati ed esportati a tutte le nazioni, di “Fraternité Egalité Liberté” che dal Settecento in poi hanno plasmato la coscienza dei popoli occidentali e non solo.

La sua sete di libertà e di giustizia riuscì a ad avere una vasta eco e ad essere appagata, colma e compiaciuta. La figura di André Malraux è unica nel panorama intellettuale del Novecento, singolare e modello altamente civile da emulare e seguire soprattutto in questo nuovo secolo carente di personaggi di tale levatura e spessore culturale e politico. Andrè Malraux muore a Créteil (Francia) nel 1976.

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