giovedì, Settembre 19

          Artemis 1: Siamo in dirittura d’arrivo!

Iniziate le fasi finali che porteranno il razzo  Space Launch System ed il veicolo spaziale Orion dal sito di assemblaggio alla rampa di lancio del Complex 39B del Kennedy Space Center della in Florida

Con Artemis 1 la NASA entrerà nel pieno del ben più ampio programma Artemis, che riporterà il genere umano sulla Luna.

Nella mattinata del 15 Marzo scorso il Crawler Transporter 2, il gigantesco veicolo cingolato per il trasporto razzi da 2721 tonnellate, è entrato all’interno del Vehicle Assembly Building del Kennedy Space Center per compiere la missione che da 50 anni lo rende famoso: trasportare dolcemente e non troppo in fretta (1 miglio orario) i razzi lunari fino al Complesso di Lancio 39.

Infatti, come fu per i celebri razzi Saturno V del leggendario programma Apollo, anche gli Space Launch System (SLS) del programma Artemis verranno lanciati da questo luogo.

Con il “rollout” del lanciatore SLS  avvenuto due giorni dopo, la missione Artemis 1 si avvia verso il wet dress rehearsal (in gergo: la prova costume), ossia la fase di test finali che ricreeranno tutte le condizioni precedenti al lancio e si immette il carburante nei serbatoi per identificare eventuali falle.

Nulla deve andare storto nel primo lancio nello spazio del SLS e del suo prezioso carico, il veicolo spaziale Orion, attraverso cui la prima donna metterà piede sul suolo lunare da cui latitiamo sin dalla missione Apollo 17 del ‘72.

Razzo lanciatore SLS sulla rampa 39 del Kennedy Space Center in Florida – Credit: Nasa/JPL

Orion viaggerà più lontano di qualunque altro mezzo concepito per equipaggio. Nel corso delle sei settimane di missione supererà i 450.000 km di distanza dalla Terra, battendo il precedente record di 401.000 km raggiunto nel 1970 dall’Apollo 13.

Nella sua corsa verso la Luna, Orion sarà spinto dal Modulo di Servizio costruito dall’ESA (European Space Agency), che oltre al moto farà da casa ai futuri astronauti fornendo loro il supporto vitale. Arriverà a circa 100 km dalla superficie e dopo aver passato sei giorni intorno alla Luna testando i sistemi di bordo, sfrutterà la gravità del nostro satellite come propellente per entrare in orbita retrograda. Dopo un altro passaggio ravvicinato, i propulsori saranno accesi e farà rotta verso la Terra.

Al termine degli oltre 2.000.000 km percorsi nello spazio aperto, la capsula che nelle future missioni ospiterà l’equipaggio, si sgancerà dal Modulo di Servizio ed incomincerà il rientro in atmosfera a 40.000 km/h con una temperatura sullo scudo esterno di ben 2760 gradi centigradi, per poi  ammarerà nell’oceano Pacifico ed essere recuperata dalla marina degli Stati Uniti.

Piano di volo della missione Artemis 1 Credit: Nasa/JPL

La missione Artemis 1 non è che la prima di una serie di future ed eccitanti missioni che includeranno continue implementazioni dei sistemi.

Il razzo SLS passerà dalle attuali 26 tonnellate di capacità trasportabile ad oltre 45 e saranno  indispensabili all’equipaggio delle future missioni Artemis per trasportare il materiale necessario a costruire la stazione spaziale Gateway, che a differenza della Stazione Spaziale Internazionale orbiterà intorno alla Luna e verrà usata come base d’appoggio per gli allunaggi, riducendo così la dipendenza dalla Terra.

Fonte: https://www.nasa.gov/specials/artemis/

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