giovedì, Settembre 19

Avremo mai un vaccino contro Covid19?

Nel mondo è in atto la più grande mobilitazione medico-scientifica probabilmente della storia dell’umanità con un unico obbiettivo, trovare un vaccino contro la pandemia di Covid19. Attualmente sono 101 i progetti di ricerca in corso.

Eppure nonostante questo incredibile sforzo scientifico ed economico non è detto che un vaccino si trovi in tempi relativamente brevi (1 o 2 anni) o addirittura non si trovi affatto. Per trovare un vaccino contro la varicella la scienza ha impiegato ben 28 anni, per il papilloma virus 15. Quando nel 1984 fu identificato il virus HIV, responsabile dell’AIDS, virus per altro presente in natura almeno dal 1908, molti esperti scommisero che tempo 2 o 3 anni si sarebbe sintetizzato un vaccino efficace.

Ad oggi, ben 36 anni e 32 milioni di morti dopo il vaccino rimane ancora un rebus. Finora non è mai stato testato un vaccino contro un coronavirus: quelli sulla Sars sono stati abbandonati duranti gli studi perché la malattia è scomparsa nel giro di alcuni mesi. Ad ogni modo Sars e Sars CoV 2 condividono l’80% del patrimonio genetico e si legano nello stesso modo a un recettore specifico che si trova sulle cellule dei polmoni. Questo ha permesso ai ricercatori di partire sulla base di una piattaforma già conosciuta potendo saltare tutta una serie di step iniziali che avrebbero rallentato la ricerca.

Un elemento che da qualche speranza è insito nel fatto che SARS-COV-2 sembra un virus piuttosto stabile e soggetto a poche mutazioni, caratteristica essenziale per individuare un vaccino efficace.

Un eventuale vaccino deve però essere assolutamente sicuro, con un’ottimo rapporto costi/benefici. altrimenti si potrebbe verificare quanto è successo nel primo vaccino contro la Dengue che uccide 400.000 persone l’anno e realizzato tra il 2015 e 2016 e sospeso nel 2017 perché si era scoperto che peggiorava i sintomi della malattia.

Anche se il vaccino anti Covid19 fosse scoperto in un tempo relativamente breve, 1 o 2 anni, rimarrebbe il nodo della produzione. Mettere a disposizione miliardi di dosi di questo vaccino che si andrebbero ad aggiungere alle miliardi di dosi di vaccini necessari per prevenire altre malattie richiederebbe uno sforzo produttivo per le aziende farmaceutiche quasi proibitivo, perlomeno nel medio termine. Qualcuno calcola in ulteriore 3-5 anni la predisposizione delle necessarie catene produttive in grado di soddisfare una domanda così grande.

E’ quindi abbastanza credibile lo scenario che ci consegna ad anni di convivenza con un virus che difficilmente sparirà per caratteristiche intrinseche come il “cugino” della SARS. In questo contesto diventa determinante la messa a punto di terapie e farmaci in grado non di prevenire ma di curare la malattia una volta contratta, determinando una diminuzione dei casi critici e di conseguenza della mortalità.

Attualmente sono in studio e sperimentazione circa 271 terapie. Molte di queste sperimentazioni sono destinate ad un sicuro fallimento.

In attesa di cure efficaci è necessario che le persone comprendano intimamente che la convivenza con il virus esige comportamenti individuali e sociali del tutto differenti ad un “prima” che non tornerà nella migliore delle ipotesi che tra qualche anno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights