giovedì, Settembre 19

Avvenuto storico ammaraggio della Orion

Avvenuto storico ammaraggio della Orion. La navicella della NASA è ritornata sulla Terra dopo aver concluso la storica missione lunare. La Orion ha effettuato l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico, ad ovest della Baja California, alle 9:40 PST, 18:40 ora italiana, di domenica 11 dicembre, dopo aver effettuato una missione di 25,5 giorni intorno alla Luna.

La missione Artemis I ha conseguito molti traguardi da record, arrivando ad una distanza di oltre 1,4 milioni di miglia su un percorso intorno alla Luna. La Orion e tornata sana e salva sulla Terra.

L’ammaraggio

L’ammaraggio è l’ultima pietra miliare della missione Artemis I, iniziata con il successo del lancio del razzo Space Launch System (SLS) della NASA lo scorso 16 novembre, dal Launch Pad 39B del Kennedy Space Center della NASA in Florida. La NASA, nel corso di 25,5 giorni, ha testato la Orion nel duro ambiente dello spazio profondo, questo prima di far volare gli astronauti su Artemis II.

L’amministratore della NASA Bill Nelson, ha dichiarato che: “L’ammaraggio della navicella Orion, avvenuto 50 anni dopo lo sbarco sulla Luna dell’Apollo 17, è il coronamento di Artemis I. Dal lancio del razzo più potente del mondo all’eccezionale viaggio intorno alla Luna e ritorno sulla Terra, questo test di volo è un importante passo avanti nella generazione Artemis per quanto riguarda l’esplorazione lunare”.

Bill Nelson, continua spiegando che: “Tutto ciò non sarebbe possibile senza l’incredibile team della NASA. Per anni, migliaia di scienziati si sono riversati in questa missione, che sta ispirando il mondo a lavorare insieme per raggiungere luoghi cosmici incontaminati. Oggi è una grande vittoria per la NASA, gli Stati Uniti, i nostri partner internazionali e tutta l’umanità”.

I traguardi raggiunti

La Orion, durante la missione, ha effettuato due passaggi ravvicinati lunari, arrivando entro le 80 miglia dalla superficie lunare. La navicella, alla sua massima distanza raggiunta durante la missione, ha percorso quasi 270.000 miglia dal nostro pianeta natale,1.000 volte più lontano di dove la Stazione Spaziale Internazionale orbita attorno alla Terra, tutte prove estreme effettuate per testare intenzionalmente i sistemi prima di far volare l’equipaggio a bordo.

Jim Free, amministratore associato della NASA per l’Exploration Direzione della missione di sviluppo dei sistemi, ha spiegato che: “Con la Orion tornata sana e salva sulla Terra, possiamo iniziare a vedere la nostra prossima missione all’orizzonte, che avrà come obiettivo quello di portare l’equipaggio sulla Luna per la prima volta come parte della prossima era di esplorazione”.

L’amministratore associato continua spiegando che: “Questo dà inizio al nostro percorso verso una cadenza regolare di missioni e una presenza umana stabile sulla Luna, con lo scopo di effettuare scoperte scientifiche e per prepararci alle missioni umane su Marte”.

Il modulo dell’equipaggio, prima di entrare nell’atmosfera terrestre, si è separato dal suo modulo di servizio, ossia la centrale propulsiva fornita dall’ESA (Agenzia spaziale europea). Orion, durante il rientro, ha sopportato temperature paragonabili a circa la metà della temperatura presente sulla superficie del Sole, a circa 5.000 gradi Fahrenheit.

La Orion, durante la missione, è rimasta nello spazio più a lungo di qualsiasi veicolo spaziale progettato per gli astronauti senza l’attracco ad una stazione spaziale. La navicella, mentre era in una lontana orbita lunare, ha superato il record di distanza percorsa da un veicolo spaziale progettato per trasportare esseri umani, un record precedentemente stabilito durante l’Apollo 13.

Mike Sarafin, responsabile della missione Artemis I, ha spiegato che: “La Orion ha dimostrato di poter resistere alle condizioni estreme del ritorno attraverso l’atmosfera terrestre”.

Conclusioni

Le squadre di recupero stanno attualmente lavorando per proteggere la Orion per il viaggio di ritorno. La navicella, nei prossimi giorni, tornerà a terra, luogo in cui i tecnici scaricheranno il velivolo spaziale e lo trasferiranno in camion al Kennedy. Le squadre, una volta giunti al Kennedy, apriranno il portello e scaricheranno diversi carichi utili, tra cui il comandante Moonikin Campos, gli esperimenti di biologia spaziale, Snoopy e il kit di volo ufficiale. La capsula e il suo scudo termico, successivamente, saranno sottoposti a test e analisi nel corso di diversi mesi.

VIDEO:

https://edition.cnn.com/videos/tech/2022/12/11/nasa-orion-splashdown-video-vpx.cnn

FONTE:

https://www.nasa.gov/press-release/splashdown-nasa-s-orion-returns-to-earth-after-historic-moon-mission

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