AXOLOTL, GIOVANI PER SEMPRE

C’era un animaletto piuttosto buffo e simpatico, che viveva tranquillamente in un lago del Messico, non lontano dalla capitale. Pelle rosea come quella di un bambino, curiose protuberanze sulla testa, sembrava quasi un alieno, un ET d’acqua dolce. Purtroppo, adesso che le acque di quel lago non sono più limpide come una volta, è quasi scomparso, ma se ne trovano ancora diversi esemplari, sia pure confinati in vaschette di laboratorio!

Si tratta dell’Axolotl (assollotto), salamandra che per tutta la sua vita conserva lo stato di larva, ma tra i 10 e i 15 anni diventa capace di riprodursi. Il corpo è in media lungo poco più di una ventina di centimetri, dotato di testa abbastanza grande, un po’ appiattita, occhi senza palpebre, tre paia di branchie per smuovere ed ossigenare l’acqua e quattro esterne nascoste. La respirazione avviene tramite queste, ma anche attraverso la pelle. Si nutrono in pratica succhiando piccoli pesci, crostacei e molluschi, tramite le branchie anteriori per bloccare le prede. Diverse le colorazioni del corpo, marrone scuro, con macchiette dorate, rosa pallido, dorato, grigio ed anche nero. Possono cambiare colori mimetizzandosi nelle zone di vita.

La neotenia, la loro caratteristica tendenza a restare sempre larve acquatiche, nonostante il passare degli anni, secondo alcuni, si potrebbe attribuire al fatto che così c’è minor bisogno di cibo, rispetto alla fase adulta: da terrestri, si dovrebbero adattare ad un ambiente più difficile, con predatori più pericolosi e cibo non facilmente disponibile. Inoltre, l’altra loro grande capacità è la rigenerazione degli arti, piccoli e fragili, e di organi interni, come occhi, cuore , polmoni, midollo spinale e cervello . In questo caso la spiegazione potrebbe essere il rimedio al frequente cannibalismo tra le larve stesse o agli assalti schivati da parte dei predatori. Sembra che la rigenerazione sia possibile grazie all’azione di particolari cellule, molto simili a quelle staminali umane adulte dei mammiferi, che comunque anche solo a livello embrionale possono ricostituire parti staccate.

Il lago di Xochimilco negli ultimi decenni, oltre ad essere stato soggetto ad una pesca intensa, che in parte continua, nonostante i divieti, raccoglie scarichi agricoli dei campi attorno, quelli domestici e industriali della enorme capitale messicana. Inoltre pittosto negativa è risultata poi l‘immissione di migliaia di carpe cinesi e tilapie africane, che non solo hanno sottratto buona parte del cibo, ma si nutrono persino delle uova degli axololtl. La situazione è davvero gravissima, se si pensa che nel 2006 si trovavano 1000 esemplari per chilometro quadro, oggi appena 0,3.

Un gruppo di ricercatori messicani, in collaborazione con colleghi inglesi del Kent, ha avviato perciò un progetto mirato all’eliminazione dei pesticidi agricoli da parte dei contadini locali, fornendo un marchio di qualità per prodotti ecologici.

Gli axolotl sono da tempo al centro di studi vari biologhi perché riescono a vivere fino ai 20 anni, senza sviluppare tumori e, considerando anche la loro efficiente rigenerazione sia di arti che di fondamentali organi interni, hanno forse ancora da insegnarci il restauro naturale del corpo e i segreti di una perenne giovinezza!

(Crediti fotografici: lithub.com/ caudata.org/)

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