giovedì, Settembre 19

Batteri sconosciuti scoperti sulla stazione spaziale internazionale

Batteri sconosciuti scoperti sulla stazione spaziale potrebbero aiutare a far crescere le piante nello spazio. Mangeresti il cibo coltivato su Marte?

La Stazione Spaziale Internazionale, dopo 20 anni che ospita gli astronauti adesso ha dei nuovi ospiti, i batteri. I microbi scoperti potrebbero divenire presto molto utili.

Sulla ISS sono stati individuati quattro ceppi di batteri, tre dei quali erano fino adesso sconosciuti alla scienza. I ricercatori ritengono che questi batteri, potrebbero agevolare la crescita delle piante durante le future missioni spaziali a lungo termine. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Frontiers in Microbiology.

Batteri sconosciuti scoperti sulla stazione spaziale internazionale

La ISS è un luogo unico nel suo genere grazie al suo isolamento dalla Terra da anni. Qui sono stati svolti tantissimi esperimenti per riuscire a conoscere il tipo di batteri presenti. Inoltre, sono stati esaminati differenti zone della ISS negli ultimi anni, per verificare la presenza di microbi e la crescita batterica.

I quattro ceppi di batteri, che sono stati isolati dai ricercatori,appartengono alla famiglia delle Methylobacteriaceae. I microbi sono stati raccolti dalla stazione spaziale, durante le spedizioni di diversi equipaggi.

I batteri scoperti sulla Stazione Spaziali Internazionale

Le specie di Methylobacterium sono dei batteri molto utili alle piante, e ne possono agevolare la crescita. Inoltre, sono in grado di combattere gli agenti patogeni che le colpiscono.

Il Methylorubrum rhodesianum è uno dei ceppi individuati, l’unico che era già conosciuto. I ricercatori hanno, attraverso l’analisi genetica, determinato che gli altri 3 ceppi sconosciuti sono strettamente correlati alla specie di batteri Methylobacterium indicum. I ricercatori vogliono creare una nuova specie per i ceppi di batteri scoperti, la Methylobacterium ajmalii, in onore dello scienziato indiano della biodiversità Muhammad Ajmal Khan, scomparso nel 2019.

La ricerca sulle potenziali applicazioni dei batteri è stata condotta dal ricercatore senior Kasthuri Venkateswaran e l’ingegnere per la protezione planetaria Nitin Kumar Singh, entrambi del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena, in California.

I ricercatori rendono noto che i nuovi ceppi possono essere dei “determinanti genetici biotecnologicamente utili”, che avrebbero lo scopo di assistere la crescita delle piante nello spazio.

I batteri e la coltivazione delle piante nello spazio

I ricercatori spiegano che: “Per riuscire a coltivare le piante in luoghi estremi dove le risorse sono minime, l’isolamento di nuovi microbi che agevolino la crescita delle piante in condizioni di stress è un fattore essenziale”. Sulla ISS sono stati coltivati con successo delle verdure e i ravanelli, ma non senza difficoltà.

I ricercatori sottolineano che occorrerà tempo per verificare se i batteri saranno utili per la crescita delle piante. Inoltre, servono molte altre analisi per conoscere i batteri appena scoperti.

Gli autori dello studio, chiariscono che: “Poiché questi tre ceppi presenti sulla ISS sono stati isolati in periodi di tempo e luoghi differenti, la loro persistenza in questo ambiente e il loro significato ecologico nei sistemi chiusi comportano ulteriori analisi”.

La ISS e i viaggi nello spazio

La ISS, fino a che l’uomo non raggiungerà Marte, fungerà da banco di prova per una moltitudine di tecnologie e risorse. Queste analisi saranno necessarie per effettuare le missioni a lungo termine nello spazio profondo. La ricerca include lo studio dei microrganismi e il modo in cui influenzano la vita sulla stazione spaziale. Inoltre, la analisi includono anche il modo in cui potrebbero essere utilizzati.

Venkateswaran e Singh, hanno spiegato che: “Noi siamo stati incaricati dal Programma di biologia spaziale della NASA, vista la nostra esperienza nella coltivazione di microrganismi, per esaminare la presenza e la persistenza dei microrganismi sulla ISS”.

I ricercatori hanno scoperto durante lo studio che il Methylobacterium non è in alcun modo dannoso per gli astronauti. I ricercatori sperano, vista la quantità di batteri presenti e la possibilità della presenza di altri ceppi, che si possano sviluppare delle apparecchiature di biologia molecolare sulla ISS. Questo permetterebbe di effettuare le analisi mentre si trovano ancora sulla stazione spaziale.

I ricercatori, spiegano che: “Noi abbiamo necessità di un sistema di monitoraggio microbico integrato che raccolga, elabori e analizzi campioni nello spazio utilizzando tecnologie molecolari. Questo eviterebbe di mandare i campioni di microbi sulla Terra per effettuare le ricerche”.

I ricercatori, concludono spiegando che: “Una tecnologia miniaturizzata e uno sviluppo di biosensori, potrà aiutare la NASA, e anche altre agenzie spaziali, a riuscire a raggiungere un’esplorazione spaziale sicura e sostenibile per lunghi periodi di tempo”.

Fonte:

https://edition.cnn.com/2021/03/16/world/international-space-station-microbes-scn-trnd/index.html

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