martedì, Settembre 24

Storia

La parabola dei kulaki
Storia

La parabola dei kulaki

I kulaki nascono come vera e propria classe sociale negli ultimi anni della Russia zarista in seguito alla riforma agraria di Pëtr Stolypin del 1906 sulla distribuzione delle terre. Questa riforma prevedeva che le terre dello Stato fossero assegnate ai contadini ma soltanto dietro pagamento. Questa legge provocò una divisione nel proletariato agricolo tra i contadini poveri (kombèdy) che non potevano permettersi di acquistare la terra e che non poterono più accedere alle terre comuni per bisogni quali il pascolo, la legna, i frutti della natura e la caccia. e quelli più agiati (i kulaki) in grado di acquistare la terra dallo Stato. Con il "decreto sulla terra" dell'8 novembre 1917 il governo bolscevico espropriò le terre dei grandi latifondisti per assegnarle ai kulaki e ai...
Il grande sertão e l’ultimo cangaceiro
Storia

Il grande sertão e l’ultimo cangaceiro

Il Brasile è stato l'ultimo stato del Sud America a proclamare l’indipendenza, l’ultimo a emancipare gli schiavi neri e l’ultimo a proclamare la repubblica (1889). Per secoli la vita politica e sociale di questo immenso paese fu dominata dai grandi latifondisti, i "fazendeiros". Questa struttura semi feudale frenò non soltanto lo sviluppo democratico del paese ma anche quello economico e sociale. Si mantenne uno stridente contrasto tra le poche grandi città e le campagne, si limitò un'urbanizzazione sul modello europeo e si rese endemica un'alta conflittualità fra i capi locali che si disputavano il possesso del bestiame e dei pascoli. Nel 1930 un movimento armato, appoggiato dalla borghesia, rovesciò il governo ma non produsse quelle necessarie e radicali riforme per la moder...
Monaci e monasteri nel Basso Medioevo
Medioevo, Storia

Monaci e monasteri nel Basso Medioevo

Negli ultimi secoli del periodo che convenzionalmente definiamo Medioevo si assiste ad un vero boom edilizio in parte trainato dagli edifici religiosi dovute agli Ordini monastici, dei Francescani e dei Domenicani. Questi due Ordini a differenza di altri, come quello fondato da san Benedetto, disdegnano le zone rurali e poco abitate. Collocano le loro chiese e i loro conventi, le loro case e i loro ospedali nei centri cittadini o nei borghi. Cittadelle autosufficienti In tutto l'Occidente europeo i monasteri assumono le sembianze di città chiuse ed autosufficienti. Il chiostro è chiuso e si avvale di una sola porta che consente l'entrata e l'uscita di monaci e visitatori. Il chiostro è una parte costitutiva di un convento, un monastero o un'abbazia, consistente in un'area centra...
Vietnam: la guerra sul campo
Storia, Storia Contemporanea

Vietnam: la guerra sul campo

Oltre i bombardamenti aerei, oltre le incursioni degli elicotteri da combattimento la guerra sporca, in Vietnam si combatteva sul campo ed a pagarne il prezzo maggiore per gli Stati Uniti era la fanteria. La maggior parte del tempo i soldati americani andavano alla ricerca del contatto con il nemico. Un paesaggio ingannevole Era una ricerca che veniva effettuata a livello di battaglione, di compagnia o di semplice plotone. Per cinquantamila soldati americani la natura lussureggiante del paesaggio vietnamita divenne una pericolosa normalità: il verde brillante delle risaie, il verde più scuro dei palmeti, ragazzini che accompagnavano al pascolo bufali d’acqua, contadini che arrancavano con la pazienza di secoli dietro aratri di legno tirati dai buoi. Ed in questo clima apparentem...
Le parole della Storia: assassino
Storia

Le parole della Storia: assassino

L'origine di questa parola deve ricondursi al XI secolo quando il persiano al-Hasan ibn as-Sabbah fu iniziatore della diramazione eretica musulmana sciita detta degli ismailiti; dopo esserne diventato gran maestro nel 1107, nel 1109 s'impadronì della fortezza di Alamūt, che diventò centro del suo potere. Il vecchio della montagna Hasan, meglio conosciuto come il Vecchio della Montagna, nel XI secolo d.C., creò un vasto impero tra le montagne dell’Iran centro-meridionale e i suoi seguaci furono chiamati Asasyyn, termine che potrebbe avere origine dalla parola asås (“basi, fondamenti”) e quindi indicare dei “fondamentalisti”, in questo caso sciiti. Un'altra teoria sostiene che il termine assassino derivi da hashish di cui Hasan faceva largo uso, insieme all'oppio, per mantener...
Le parole della Storia: sicario e macedonia
Storia

Le parole della Storia: sicario e macedonia

La Treccani definisce il termine sicario come colui che commette un omicidio su commissione. L'origine della parola è antichissima ed afferisce ad un gruppo politico-religioso giudaico apparso all’inizio del I secolo dell'era volgare, che si erse a difensore dell’ortodossia e dell’integralismo ebraici e combatté accanitamente contro i romani per l’indipendenza politica del regno di Giudea: gli zeloti. Gli zeloti Furono gli zeloti i protagonisti della strenua resistenza della fortezza di Masada che concludeva nel 73 e.v. la prima guerra giudaica con il lunghissimo assedio ad opera della Decima Legione al comando di Lucio Flavio Silla. Gli ultimi difensori si suicidarono pur di non cadere in mano romana. Per saperne di più leggete l'articolo "Il mito di Masada". Ma torniamo...
La diplomazia del ping pong
Storia

La diplomazia del ping pong

Il ping pong o tennis da tavolo è uno degli sport più diffusi in Cina, ma la sua origine è tutt'altro che asiatica. Il ping pong nasce infatti in Inghilterra nel XIX secolo per l'impossibilità di praticare il tennis durante il periodo invernale. L'invenzione del ping pong Nacque così questo sport “casalingo”, che veniva giocato dopo cena all’interno dei famosi club della società londinese con materiali e attrezzature improvvisate. Nel 1884 fu battezzato “tennis da tavolo” (table tennis), diffondendosi rapidamente in tutto il mondo con una serie vastissima di nomi, come ping-pong, gossima, whiff waff, parlour tennis, indoor tennis, pom-pom, pim-pam, Royal Game e tennis de salon. La diplomazia del ping pong Negli anni Settanta dello scorso secolo questo sport assurgerà ad un...
La leggenda del Piave
Storia, Storia Contemporanea

La leggenda del Piave

https://www.youtube.com/watch?v=4is0juCzuJ4 Giovanni Ermete Gaeta nasce il 5 maggio 1884 in una famiglia modesta, per non dire povera di Napoli, in un basso di Vico Tutti i Santi, a ridosso della Parrocchia S. Maria di Tutti i Santi, in uno dei quartieri più popolari della città. Un'infanzia difficile Il padre era un barbiere, il retrobottega della barberia era tutta la loro casa, la madre una casalinga. In quell'ambiente angusto viveva con il fratello Ciccillo, le sorelle Agata e Anna, lui, la madre ed il padre. In altre due piccole stanzette, tre zie ed uno zio. Le condizioni della famiglia non gli permisero di completare il corso di studi nautici e ben presto si impegnò ad aiutare il padre nel negozio di barbiere. Il suo incontro con la musica fu del tutto casua...
La guerra del Peloponneso:  irrompe un’epidemia! Ep. 2
Storia, Storia Antica

La guerra del Peloponneso: irrompe un’epidemia! Ep. 2

Nell'articolo "Le origini della Guerra del Peloponneso - Ep. 1" abbiamo tracciato brevemente le cause che daranno il la, alla trentennale guerra tra Sparta ed Atene. Nel 430 a.e.v. gli spartani invasero nuovamente l’Attica mentre Pericle partiva con la flotta e quattromila opliti alla conquista di Epidauro. Profughi e peste Nel maggio di quell'anno però un nuovo, temibile e letale giocatore diverrà macabro protagonista della guerra civile greca. In seguito alle devastazioni delle campagne dell'Attica da parte degli Spartani, un'enorme massa di profughi iniziò a cercare scampo in Atene. Ben presto iniziarono a svilupparsi i primi casi di un morbo dall'alta letalità. E quanto più gli ateniesi si ammassavano in uno spazio relativamente ristretto, tanto più marcata era la differe...
Il fallimento dell’operazione Rolling Thunder
Storia, Storia Contemporanea

Il fallimento dell’operazione Rolling Thunder

Il 23 dicembre 1966, giunse in visita a Hanoi il vicecaporedattore del New York Times Harrison Salisbury, e fu una visita destinata ad avere importanti conseguenze propagandistiche. Il giornalista era stato scelto tra un folto gruppo di reporter che aveva chiesto il visto perché si opponeva alla strategia di bombardamenti a tappeto statunitensi. Glii articoli di Harrison Salisbury Pur con tutti i limiti d'azione a cui Salisbury fu sottoposto dalle autorità nordvietnamite, il giornalista americano alla fine del tour programmato maturò una profonda simpatia per il popolo vietnamita che per motivi discutibili doveva subire il bombardamento della nazione più potente del mondo. Negli articoli che scrisse per il New York Times e successivamente in un libro sposò completamente le teorie...
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