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Che fine farà l’Universo?

Iniziamo questo breve post con una premessa lo scenario che segue è frutto di attendibili speculazioni teoriche e per molti può sembrare privo di senso. Parliamo di un futuro inimmaginabilmente lontano nel quale non soltanto la Terra, ma la nostra Galassia saranno scomparse da migliaia di migliaia di miliardi di anni.

D’altra parte l’ansia di conoscere ed in qualche modo di prevedere il nostro futuro è un patrimonio che appartiene strettamente all’umanità ed è forse la molla principale che ci ha portato da quegli antichissimi primitivi antenati che popolavano caverne e savane agli esseri che si accingono ad esplorare, anche direttamente, i più reconditi segreti del cosmo.

Ciò premesso fino a qualche decina di anni fa ci si aspettava che dopo l’espansione primordiale l’universo avrebbe progressivamente rallentato, fino a fermarsi e poi contrarsi, ritornando in tempi lunghissimi alla condizione della singolarità di partenza (Big Crunch), per magari ricominciare un nuovo ciclo, con un nuovo Big Bang.

Tuttavia, osservazioni recenti hanno appurato che l’espansione non sta rallentando: si dice che l’universo è in espansione accelerata. La causa di questo fenomeno è attribuita alla cosiddetta energia oscura che rappresenta circa i 7/10 dell’energia totale dell’universo (ricordiamo che massa ed energia sono le due facce di una stessa medaglia).

Questa misteriosa energia che permea il cosmo esercita una specie di forza gravitazionale al contrario, ovvero è una forza repulsiva, in modo non molto dissimile alla famosa costante cosmologica di Einstein. Che fine farà allora l’universo?

Lo scenario più verosimile è che l’espansione continuerà eternamente e lo spazio si farà sempre più rarefatto e freddo. Questo non impedirà la formazione di nuove stelle, almeno per moltissimo tempo ancora. Arriverà però il momento in cui il ciclo stellare, consumate tutte le risorse nucleari, avrà fine.

Entro cento trilioni di anni (1 seguito da quattordici zeri) tutte le stelle si saranno spente e lo spazio sarà rimasto immerso in una gelida e vuota oscurità. Successivamente In un tempo rappresentato dalla cifra 1 seguita da cento trilioni di trilioni di zeri, i buchi neri dovrebbero aver inghiottito tutto quanto, dopodiché si dissolveranno lentissimamente, attraverso un processo teorico descritto dal compianto Stephen Hawking.

Stiamo parlando di eoni ed eoni di tempo. Così tanto tempo che il concetto stesso perde significato e restituisce credibilità al termine di infinito.

Per saperne di più:

L’enigma dell’energia oscura

Omega ed energia oscura

L’immenso universo

L’espansione dell’universo

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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