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Chiude nel 2024 “Alan Ford” serie cult del fumetto italiano

Come ormai molti appassionati sanno, la mitica serie ideata da Magnus & Bunker, “Alan Ford” sta per concludersi. Dopo quasi 55 anni e oltre 650 numeri è stato lo stesso Max Bunker, nome d’arte di Luciano Secchi (classe 1939) a darne un breve annuncio nel corso di una trasmissione radiofonica. Conosciamo già l’ultimo numero di una serie che ha conosciuto in passato una straordinaria popolarità e che ha cambiato i connotati del genere noir all’italiana. L’ultimo appuntamento è con il numero 660 di giugno 2024.

Gli autori e una breve storia editoriale

Magnus e Bunker concepiscono Alan Ford nel 1969 durante una fase di crisi del noir fumettistico italiano. Un forte movimento moralizzatore si scagliava infatti contro testate come Diabolik, Kriminal e Satanik, accusati di una gratuità esibizione di violenza. L’idea geniale di Bunker fu quella di contaminare il genere umoristico, con la spy story e il genere noir. Si lavorò quindi su una serie grottesca e umoristica che facesse la parodia del genere noir.

Il risultato esordisce nelle edicole italiane nel maggio del 1969 edita dall’Editoriale Corno nel formato tascabile  tradizionalmente utilizzato per i fumetti neri con tavole basate su due grandi vignette per ogni pagina.

I disegni dei primi 75 numeri vennero realizzati da Magnus fino a quando interruppe la sua collaborazione con l’editore e venne sostituito da altri disegnatori come Piffarerio, Della Monica, Piccininno, Perucca; le prime dieci copertine vennero realizzate a tempera da Luigi Corteggi e poi da Magnus, fino al 1975.

Dopo diversi passaggi, nel 2013 la casa editrice “1000 volte meglio – Publishing” ha rilevato la testata per continuarne la pubblicazione che si appresta a concludersi tra meno di un anno. Tutte le storie dei 650 numeri di Alan Ford sono state scritte da Max Bunker, oggi 84enne.

Il gruppo T.N.T.

Alan Ford è certamente il protagonista di questa iconica serie, ma il successo della testata non sarebbe stato così significativo senza l’insieme del Gruppo T.N.T. che il critico Franco Fossati ha definito come “il più scalcinato gruppo di spie mai visto nel mondo dei fumetti”.

Si parte dal Numero Uno, un vecchio dall’età indefinibile che ha voluto e messo insieme il gruppo di spie. È paralitico (da sempre), ricchissimo (pur vivendo in una stamberga), avido e dai modi molto spicci e bruschi. Uno dei più simpatici membri di questa scalcinata combriccola è Bob Rock, basso da sfiorare il nanismo, dotato di un nasone alla Cyrano De Bergerac, è certamente uno dei membri più attivi della squadra. Fa parte, come il suo inseparabile amico Alan Ford, fin dalla prima ora del Gruppo T.N.T.

La Cariatide è addirittura un reduce della Seconda Guerra Mondiale, inefficiente e sconclusionato, svolge inizialmente per incarico del Numero Uno la funzione di capo del gruppo di spie. Ad implementare le file degli attempati spioni ci pensa Geremia, un ipocondriaco sessantenne immigrato dal Sud Italia a New York dove aveva svolto svariati lavori: lustrascarpe, spazzino, venditore di bibite nei cinema prima di stabilizzarsi come venditore di limoni.

Grunf è la guardia del corpo del Numero Uno, nonché l’”inventore” del gruppo TNT. Il suo vero nome è Grunt von GruntOtto Grunf, tedesco di Germania nella sigla del cartone animato ispirato al fumetto, compare per la prima volta nel n. 1, dove viene chiamato “Grunt” nei primi numeri. Dall’abbigliamento sembra un aviatore della prima guerra mondiale, portando sempre una divisa e degli occhiali da aviatore, mentre fisicamente si presenta come un uomo sulla sessantina dotato di lunghi baffi bianchi.

Non mancano gli aristocratici nella scalcinata agenzia spionistica, per tutti li rappresenta il Conte Oliver, Nobile decaduto del casato degli Oliver-Oliver emigrato negli Stati Uniti d’America dalla natia Gran Bretagna per sfuggire a problemi con la legge dovuti alla sua tendenza ad appropriarsi di qualsiasi cosa abbia un valore, assunto nel gruppo, approfitta della sua posizione per rubare quello che capita e rivenderlo sempre al suo ricettatore di fiducia.

I villain di Alan Ford

Come è immaginabile non si taglia il traguardo delle 650 pubblicazioni senza un nutrito stuolo di “cattivi” contro cui Alan e il Gruppo T.N.T. dovranno ripetutamente battersi. Impossibile in un breve articolo approfondire le caratteristiche dei vari Margot, Aseptik, Arsenico Lupon, Kreuzer, Violet, Mr. Tromb, il Cospiratore, Il barone Wurdalak e tanti altri.

Ci limitiamo in questa sede ad accennare ad uno dei più divertenti villain di Alan Ford, Superciuk, vero nome Ezechiele Bluff, un sedicente giustiziere mascherato, che nella vita fa lo spazzino e non sopporta i poveri in quanto sporchi; pertanto decide di diventare un Robin Hood al contrario, che ruba ai poveri per dare ai ricchi.

Angariato dalla compagna, grande bevitore di Barbera di pessima qualità, compare per la prima volta nel numero 26 Superciuk dell’agosto 1971. Numero fondamentale in quanto fu necessario ristamparlo più volte per le richieste in edicola e che permise alla testata di andare in attivo dopo due anni di risultati non soddisfacenti. Superciuk ritornerà più volte nella lunga saga di Alan Ford.

Alan Ford

Non possiamo chiudere questo breve articolo senza due parole sul protagonista che da il nome alla gloriosa testata. Alan è uno spilungone biondo, timido e impacciato le cui sembianze sono state ispirate dall’attore Peter O’Toole. Le sue insicurezze sono così profonde e parodistiche che i successi delle missioni a lui assegnate sono frutto per lo più di colpi di fortuna, più che delle qualità che un bravo agente segreto dovrebbe possedere.

Dopo la fine del Gruppo T.N.T, Alan Ford diviene il protagonista assoluto della serie. Ormai non è più un timido imbranato e non si veste più di nero con i suoi famosi maglioni a girocollo. Al fianco di Minuette, una giovane e bellissima ragazza di origini francesi, esperta in arti marziali e magia bianca, che sposerà nel n. 500, aprirà un’agenzia investigativa con sede proprio nell’allora sgangherato negozio di fiori dove sorgeva il vecchio gruppo TNT.

Max Bunker e il dopo Alan Ford

Come abbiamo riportato all’inizio di questo articolo, Alan Ford cesserà le pubblicazioni con il numero 650 della serie regolare. Max Bunker nonostante l’età non più verde, lo scorso 24 agosto ha raggiunto il traguardo degli 84 anni, non si ferma qui. A prendere idealmente il testimone del mitico Alan Ford, sarà come da lui stesso annunciato ai microfoni del TGR Lombardia, una serie tutta al femminile di cui conosciamo soltanto il titolo “Petra”.

Non sappiamo ancora niente di questo nuovo progetto, a cui auguriamo la stessa fortuna e longevità di una serie cult che rimarrà per sempre nei nostri cuori.

Buona “pensione”, Alan Ford!

Natale Seremia

Appassionato da sempre di storia e scienza. Divoratore seriale di libri e fumetti. Blogger di divulgazione scientifica e storica per diletto. Diversamente giovane. Detesto complottisti e fomentatori di fake news e come diceva il buon Albert: "Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi."

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