lunedì, Settembre 16

Come sopravvivono i virus

Causa Covid, ultimamente, si parla molto spesso dei virus. Ma sappiamo davvero cosa sono? 

Il virus sono endoparassiti endocellulare obbligati. Mi spiego meglio:il virus, per sopravvivere, ha bisogno di un ospite. Li distinguiamo come deossiribovirus (il cui materiale nucleico è il DNA) e rinovirus, dove il materiale nucleico è l’RNA. I principali costituenti dei virus sono proteine e acidi nucleici.In base al materiale genetico presente nel capside i virus si distinguono in sette classi:

Classe I: DNA a doppia elica

Classe II: RNA a doppia elica

Classe III: RNA  a singola elica con polarità positiva

Classe V: RNA  a singola elica con polarità negativa

Classe VI:  RNA a singolo filamento con intermedio DNA

Classe VII: Virus a DNA a doppio filamento con intermedio RNA

Virus Biologia

Come dicevamo prima, i virus, hanno bisogno di un ospite per potersi replicare. La loro capacità replicative necessitano dell’uso dell’apparato biochimico dell’ospite.

Per questo motivo parliamo di due tipi di cicli, che assolvono la replicazione, il litico e il lisogenico.

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Il ciclo litico prevede che, una volta iniettato nella cellula il genoma virale, l’ospite non riesce più a distinguere il suo genoma da quello virale e inizia a trascrivere. La trascrizione cellulare prevede la formazione di proteine. Nelle genoma del virus, ci sono alcuni sequenze che codificano per favorire la replicazione virale. In questo modo si produrranno solo proteine virali. Le proteine virali andranno a formare l’assetto del virus (capside) che sarà provvisto del materiale genetico virale. Alla fine di questo fase, la cellula muore e riversa all’esterno i nuovi virus, che infetteranno altre cellule.

Riproduzione di Virus e Batteri | G.M.P.E.

Il ciclo lisogeno, invece, vede la cellula ospite infettata, ma in questo caso la cellula integra, nel suo genoma, il genoma virale. Questo verrà riprodotto insieme al resto del genoma. Le nuove cellule che si saranno replicate avranno in sé parte del genoma del virus, fino ad arrivare ad uno stato fisiologico.

I virus hanno bisogno del loro tempo per potersi replicare e manifestare la loro presenza. Oggi più che mai ne siamo informati, perché sappiamo che dobbiamo aspettare fino a quindici giorni per vedere i primi sintomi del covid. Da cosa dipende la capacità del virus di infettare ed arrecare danno? Sicuramente quello di riuscire ad eludere il nostro sistema immunitario e dalle condizioni di salute dell’ospite.

I sintomi della malattia virale dipendono sia dalla replicazione del virus sia dalla riposta dell’organismo alla sua presenza.

La replicazione virale avviene in determinati organi. Questo perché hanno un loro tropismo.

La diffusione dei virus può dare diversi tipi di infezioni. Possono essere localizzate, quando l’infezione si estende sul medesimo organo, o disseminate. In questo caso il virus diffonde lontano dal sito di ingresso. La diffusione virale può avvenire attraverso il sangue, attraverso il liquido linfatico o attraverso il sistema nervoso. 

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Solitamente il nostro sistema immunitario dovrebbe eliminare il virus, risolvendo l’infezione da solo. Può succedere però che il sistema immunitario attacchi il virus, riducendo la malattia, ma il virus persiste nel nostro organismo. Questo è il caso delle infezioni persistenti

Posso esserci diverse infezioni persistenti:

  • infezione cronica, in cui l’organismo attacca il virus, ma continua comunque a replicarsi a bassi livelli. Un esempio di questo virus è HIV.
  • infezione latente, l’organismo impedisce al virus di replicarsi, la malattia finisce, ma il virus non viene eliminato dall’organismo. Il genoma virale rimane latente, quindi incapace di replicarsi, in alcune cellule. Un esempio molto conosciuto è il virus dell’Herpes simplex. 
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In seguito all’infezione di alcuni virus specifici, come il Papilloma virus, si possono sviluppare anche tumori. Questo perché il virus continua a produrre infezioni persistenti che portano le cellule ad una replicazione incontrollata. 

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