lunedì, Settembre 16

Creati in laboratorio dei mini-cervelli con tracce di DNA di Neanderthal

I ricercatori hanno ricreato in un laboratorio in coltura un cervello in miniatura, così da ricreare la variante di un gene dei Neanderthal. L’obiettivo è cercare di capire in quale modo possa essere avvenuta la separazione con i Sapiens, che hanno poi dato loro il via all’evoluzione, con lo sviluppo cerebrale dell’uomo odierno.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Science dal gruppo dell’Università della California a San Diego, che è stato coordinato da Cleber Trujillo e Alysson Muotri.

I ricercatori hanno deciso di svolgere lo studio per cercare di comprendere in che modo i Neanderthal si relazionavano con gli umani moderni. Infatti, gli esseri umani moderni, presentano ancora oggi dei geni di Neanderthal. Sono molti anni che è risaputo che i Neanderthal si siano incrociati con i nostri antenati già diverse decine di migliaia di anni fa, in particolar modo nel continente europeo.

I ricercatori stanno tentando di far crescere dei grumi di tessuto cerebrale partendo dalle cellule staminali umani che al loro interno contengono proteine e DNA di Neanderthal. In particolar modo hanno analizzato una variante del gene Nova1 dei Neanderthal, ossia un gene arcaico che ha avuto un ruolo molto importante per lo sviluppo cerebrale.

I ricercatori lo hanno da prima isolato e poi, attraverso una tecnica “taglia e incolla il Dna” (Crispr-Cas9), lo hanno immesso nelle cellule staminali umane. Nel laboratorio hanno poi condotto uno sviluppo ricreando in miniatura, un organoide, della corteccia cerebrale.

I ricercatori hanno quindi usato delle cellule staminali pluripotenti, indotte dall’uomo, per poter sviluppare degli organoidi cerebrali, dei mini cervelli in 3D del tessuto cerebrale piccoli solo pochi millimetri.

Grayson Camp, lo scienziato leader del gruppo di ricerca dell’Istituto di Oftalmologia Molecolare e Clinica di Basilea, spiega che: “I ricercatori erano curiosi di capire quanto del genoma dei Neanderthal poteva essere analizzato ed esplorato se si poteva avere accesso alle cellule staminali delle persone adatte”.

In questo modo i ricercatori sono riusciti ad osservare in quale modo il gene arcaico dei Neanderthal, abbia potuto influenzare lo sviluppo cerebrale dell’uomo. I mini-organi ricreati in laboratorio, che presentano l’aggiunta del gene neanderthaliano, hanno messo in evidenza un aspetto differente da quelli non modificati geneticamente, ossia un modo diverso di creare delle connessioni tra i neuroni attraverso le sinapsi.

Alysson Muotri, spiega che: “È affascinante osservare come un singolo gene possa condizionare lo sviluppo cerebrale. Al momento non conosciamo esattamente come e quando queste modifiche siano avvenute nella nostra storia evolutiva”.

L’esperto aggiunge che: “Studi di questo tipo potrebbero aiutare a comprendere meglio alcune delle capacità che l’uomo moderno relative a comportamento sociale possiede, come il linguaggio, l’adattamento, la creatività e l’uso della tecnologia”.

Alysson Muotri, afferma che: “Il prossimo passo sarà quello di studiare anche l’effetto sullo sviluppo cerebrale di altri 60 geni, sia singolarmente che combinati tra di loro, che differiscono tra i Neanderthal e i Sapiens”.

Per adesso è solo un esperimento che si trova ancora in una fase preliminare di questa tipologia di ricerca. Nonostante ciò i ricercatori ritengono possa essere d’aiuto per poter comprendere le differenze genetiche, soprattutto quelle cognitive, tra noi umani e i Neanderthal.

Fonte:

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/ragazzi/news/2021/02/12/ottenuto-un-mini-cervello-con-un-gene-dei-neanderthal_a2f02333-fb60-49c8-a6da-b947fbe2bdfd.html?fbclid=IwAR3vz1qaOfxOUin74jLfuPbdNe38bVsXwGzMXjU-m5ZZ9XrFw9CqTuoWb0U

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