domenica, Settembre 8

Cuori verdi: sensazioni e sentimenti delle piante

Affrontare un discorso sulle presunte sensazioni e i possibili sentimenti provati dalle piante, è entrare in un campo pericoloso e complesso, minato di convinzioni assodate da secoli e congetture varie. Ci siamo, da tempo immemorabile, ritenuti i padroni del mondo, con intelligenza e sensibilità di gran lunga superiori a quella animale, e a maggior ragione delle piante. Nei libri attuali di Biologia, questi argomenti sono del tutto assenti, evidentemente ritenuti di certo “non scientifici”. Eppure la neurobiologia vegetale, sia a livello internazionale che in Italia con i team di Mancuso e Castiello, si va ogni tanto arricchendo di nuovi, interessanti tasselli.

Prime scoperte

Già negli anni ’60 Cleve Backster, specialista di interrogatori presso la CIA, con il poligrafo (la cosiddetta macchina della verità) , aveva fatto le prime scoperte. Applicando i sensori poligrafi alle piante, aveva constatato che esse non solo reagivano in modo evidente alla presenza di una persona “negativa”, che prima aveva tagliato foglie, ma persino ai suoi propositi.

Infatti al solo pensiero di accendere un fiammifero sulla foglia con elettrodi, la pianta reagì. Inoltre una pianta sembrava conoscere le altre piante presenti, risentiva dello strappo di una foglia, provava una certa “antipatia” per chi non si prendeva cura di essa, ma una qualche “riconoscenza affettuosa” per chi lo faceva. Infine, oltre a mostrare una specie di telepatia per eventi buoni o cattivi che si verificavano, sembrava persino avere premonizione di essi, quasi a prevederli.

Palpiti estremi

Ancora prima nel 1899, uno scienziato, Jadish Chandra Bose, fisico e botanico, inventore del crescografo, per valutare meglio il tasso di crescita delle piante, ampliandolo fino a diecimila volte, provò l’esistenza di una conduzione elettrica relativa a stimoli diversi, come la gioia ed il dolore. Addirittura rilevò la notevole carica elettrica emessa da una pianta ormai prossima alla morte, come desse l’ultimo respiro.

Tante riserve

Oltre alla solita accusa di “antropomorfismo”, cioè il volere troppo ricondurre a noi alcuni fenomeni naturali, la critica basilare rivolta da molti studiosi a tali affermazioni è che le piante non possiedono un sistema nervoso centralizzato come il nostro, mentre hanno apici radicali molto attivi, capaci di recepire i vari segnali.

Dimostrazioni di intelligenza

Le piante sono in grado di sentire e reagire alle diverse variabili ambientali. Infatti dirigono le foglie in alto verso la luce, le radici in basso alla ricerca di acqua e sostanze nutritive, rifuggendo da quelle velenose. Evitano anche possibili ostacoli, come i sassi. Quindi, potendo prendere opportune “decisioni”, indispensabili alla sopravvivenza, davanti alle problematiche ambientali, sono dotate di una certa intelligenza.

Preferenze musicali, elogi e rimproveri

Ormai, è stato provato che le piante reagiscono in modo positivo a determinati tipi di musica, come la classica, la leggera e il jazz, maturando prima e fruttificando in modo migliore.

Un coltivatore messicano ha avuto raccolti eccezionali di mais, gratificando di continuo le piante, cresciute parecchio in altezza. Per poter accettare del tutto questa convinzione, bisognerebbe controllare quelle piante anche di notte, per escludere la somministrazione nascosta di ormoni della crescita.

Presso una scuola, di due piante uguali, una è stata per molti giorni “elogiata” dagli alunni, l’altra invece disprezzata. La prima è cresciuta molto bene, l’altra invece si è avvizzita.

Conclusioni

Il fatto stesso che le piante abbiano ameno una ventina di sensi, anche se non immediatamente evidenziabili, può deporre a favore di una notevole sensibilità fisica, che potrebbe essere in parte legata anche ad una certa “emotività”, sia pure in forme del tutto differenti da noi.

L’utilizzo dei metodi innovativi della Intelligenza Artificiale forse fornirà in futuro risposte più precise e decisive, se si riuscirà ad entrare nei loro canali comunicativi, di tipo chimico ed elettrico. Forse saremo in grado di poter “dialogare” con loro.

(foto da Pixabay)

Fonti:

“La vita segreta delle piante” (Peter Tompkins)

“Verde brillante” (Mancuso, Viola)

“Le emozioni nascoste delle piante” (D. Van Cauwelaert)

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