Categories: Fumetti

Dino Battaglia, l’artista che si finge artigiano

Dino Battaglia (1923-1983) è stato uno dei grandi del fumetto italiano, attivo dal dopoguerra fin quasi alla sua scomparsa, avvenuta ad appena sessanta anni, il 4 ottobre 1983 a Milano. Per capire la grandezza di questo autore completo, si può partire dalla definizione che diede di lui Oreste Del Buono, nell’introduzione della raccolta delle storie sulle guerre franco-prussiane, ispirate da alcuni racconti di Guy De Maupassant, “l’artista che si finge artigiano”.

Alcuni cenni biografici

Dino Battaglia già nel 1946 insieme ad alcuni tra i più promettenti fumettisti italiani, come Hugo Pratt e Alberto Ongaro, entra a far parte del team che ruota intorno alla rivista Asso di Picche. Nel 1948 la maggior parte di questo gruppo di creativi emigra in Argentina  per lavorare per l’editore Cesare Civita, Battaglia rimase in Italia, sposandosi nel 1950 con Laura De Vescovi (1928-2018), che poi divenne anche sceneggiatrice e colorista di alcune storie a fumetti del marito.

Negli Anni Cinquanta Battaglia collabora Il Vittorioso e la Sergio Bonelli Editore (allora casa editrice L’Audace). Nel decennio successivo avvierà una lunga collaborazione con Il Corriere dei Piccoli e Il Corriere dei Ragazzi. Negli anni sessanta collabora anche con altre testate come, nel 1967, la rivista Sgt. Kirk, sulla quale pubblicò la riduzione del capolavoro di Melville, Moby Dick,  alla quale seguirono altre trasposizioni di opere di autori classici, specie dell’Ottocento, come Poe, Lovercraft, Stevenson e Hoffmann pubblicate sulle rivista linus e alterlinus. Verso la fine degli anni settanta avvierà una nuova e più intensa collaborazione con la casa editrice Bonelli, per cui realizzò alcuni volumi della serie  Un uomo un’avventuraL’Uomo della Legione e L’Uomo del New England.

Le storie di Un uomo un’avventura

Proprie sulle due opere di Battaglia vogliamo soffermarci per capirne poetica, stile e apprezzare il grande rispetto delle fonti storiche e letterarie. Un’uomo, un avventura, è stata un’iniziativa editoriale della Bonelli, allora Cepim, che si è dipanata per 31 albi, dal 1976 al 1980. La collana, distribuita in edicola, pubblicava romanzi a fumetti appositamente realizzati e autoconclusivi, presentando a ogni uscita una storia e un autore differente, scelto tra i maggiori fumettisti italiani e internazionali dell’epoca. Per avere un’idea dello spessore degli autori la collana ospiterà le firme, tra gli altri, di Sergio Toppi, Gino D’Antonio, Hugo Pratt, Renato Polese, Aurelio Galleppini, Guido Crepax e Giancarlo Alessandrini.

Battaglia vi parteciperà con due volumi, il quarto della serie, L’uomo della legione e il ventitreesimo, L’uomo del New England,

L’uomo della legione

La vicenda narrata da Battaglia si svolge in Algeria,  nel deserto, tra Sidi-Bel-Abbes e l’isolato fortino Boubut, agli inizi degli anni Venti del secolo scorso. Con la proverbiale rigorosità nella ricostruzione storica l’autore veneziano descrive uno dei molteplici scontri che avvengono nella colonia francese, tra i ribelli algerini e un piccolo distaccamento della Legione Straniera.

Il protagonista è Moreau, un legionario abile e coraggioso, reduce della Grande Guerra.
 Poi c’è Desay, un ex tenente sotto la cui guida Moreau aveva combattuto a Verdun ed a causa del quale era stato condannato, insieme ad alcuni suoi camerati, per viltà.
 In più occasioni i due torneranno sulle antiche vicende e Desay cercherà di convincere Moreau del profondo cambiamento che c’è stato in lui e di come ormai non ci sia più niente dell’uomo codardo che era scappato di fronte al nemico.

Senza prendere parte alcuna tra le ragioni degli algerini che aspirano all’indipendenza e il tardo colonialismo francese, Battaglia indaga sull’animo umano, sulla sua incapacità di cambiare realmente quando è di fronte a prove estreme che ne mettono a nudo la vera essenza. Ed è quello che accade quando il piccolo contingente della Legione Francese è assediato e assaltato da forze soverchianti algerine nel fortino Boubut. Ancora una volta Desay, quando ormai appare chiaro l’esito drammatico della battaglia, abbandona con una bandiera bianca la postazione urlando la sua resa al nemico lanciato nell’ultima carica.

Moreau con l’ultima pallottola rimasta lo uccide mormorando: «Un coniglio resta un coniglio, Desay. La natura umana non cambia». È in questa amara frase che precede di poco la morte del protagonista c’è il cuore della vicenda narrata da Battaglia e il suo pessimismo sulla possibilità che l’uomo cambi effettivamente nel corso della vita.

I chiaroscuri di Battaglia, il suo stile leggermente gotico si prestano mirabilmente per evocare il dramma umano che si consuma sulle sabbie del deserto. I colori spenti, opachi della moglie Laura, completano una rappresentazione visiva che non solo ci cala mirabilmente nelle sabbie infuocate algerine ma anche e soprattutto nei tormenti dell’animo umano.

L’uomo del New England

Anche in questa storia Battaglia è autore di testi e disegni. La storia segue i passi di Cristopher Nightly, giovane appassionato di gioco, caccia e donne costretto a scappare dall’Inghilterra a causa di una partita a carte finita male. Nightly intesserà una bizzarra amicizia col capitano Monck, il comandante della Black Star, nave su cui si imbarcherà furtivamente per scampare agli inseguitori. Ma all’arrivo a Boston, nel New England, scoprirà di essere destinato ad essere venduto, dato il suo status di clandestino, per ripagare le spese del viaggio.

Nightly si trova proiettato nelle vicende americane della Guerra dei Sette Anni (1756-1763) il cui contesto storico è come sempre ricostruito rigorosamente da Battaglia, e passerà un anno suo malgrado in avventure che metteranno più volte in pericolo la sua vita. Lo scopo del giovane inglese è quello di trovare il denaro sufficiente per ritornare in patria e quando finalmente riuscirà a mettere le mani su una quantità d’oro più che sufficiente ed è già a bordo della Black Star del suo amico, il capitano Monck, sentirà il richiamo potente della terra selvaggia e ancora inesplorata in cui ha vissuto esperienze che hanno inciso profondamente sul suo animo.

Decide quindi di perdere apposta la partita di carte che ha in corso con Monck per avere la scusa di rimanere nel New England assecondando l’irresistibile richiamo di questa colonia. Visivamente si tratta di una delle prove più mature ed efficaci del maestro veneziano, con i suoi giochi di luci e ombre, gli splendidi paesaggi lussureggianti, le lotte con indiani fieri e torvi, Battaglia ci consegna le insidie e il fascino di una terra selvaggia e inesplorata.

Valutazione

Concludiamo dando un voto complessivo alle due opere di Battaglia, che è possibile recuperare in molte edizioni diverse, sia sul mercato dell’usato che del nuovo. La mia copia è quella dell’Editoriale Cosmo del 2017, acquistata su Vinted.

Soggetto e sceneggiatura: 9

Disegni: 8,5

Colori: 8

Media: 8,50

Natale Seremia

Appassionato da sempre di storia e scienza. Divoratore seriale di libri e fumetti. Blogger di divulgazione scientifica e storica per diletto. Diversamente giovane. Detesto complottisti e fomentatori di fake news e come diceva il buon Albert: "Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, riguardo l’universo ho ancora dei dubbi."

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