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Ecco i francobolli solari dell’ultimo decennio di osservazioni

Ecco i francobolli solari dell’ultimo decennio di osservazioni. Il servizio postale degli Stati Uniti, ha deciso di emettere una serie di francobolli, che mostrano le viste del Sole, riprese dal Solar Dynamics Observatory, della NASA. 

Le immagini mostrano una vasta gamma di attività solare vista dalla navicella spaziale. I francobolli, riguardanti un decennio, sono stati prodotti per celebrare le osservazioni del Sole effettuate dalla missione. 

I francobolli Sun Science sono stati emessi dal servizio postale degli Stati Uniti. Questo è avvenuto il 18 giugno durante una cerimonia presso l’ufficio postale principale di Greenbelt, nel Maryland.

Nicky Fox, direttore della divisione di eliofisica della NASA, presso la sede a Washington, DC, ha dichiaro che: “È un vero piacere vedere questi splendidi francobolli. Guardando ciascuna di queste immagini dal Solar Dynamics Observatory, penso a come possano aiutarci a comprendere meglio il Sole, e il modo in cui la sua atmosfera in continua evoluzione può influenzare la Terra e i pianeti. Sono lieto che queste immagini saranno condivise dal servizio postale con l’intero paese”.

Solar Dynamics Observatory

La sonda spaziale Solar Dynamics Observatory, acronimo di SDO, è stata lanciata l’11 febbraio del 2010. Lo strumento, pochi mesi dopo il lancio, ha iniziato a raccogliere dati scientifici. 

Il Solar Dynamics Observatory, grazie a due strumenti, l’Atmospheric Imaging Assembly e l’Helioseismic and Magnetic Imager, progettati insieme per fornire viste complementari del Sole, ha mostrato il Sole in più di 10 distinte lunghezze d’onda della luce. In questo modo è stato possibile vedere il materiale solare a diverse temperature. 

L’SDO è in grado anche di misurare il campo magnetico del Sole e il movimento del materiale solare sulla sua superficie, attraverso una tecnica chiamata eliosismologia. Questa consente agli scienziati di sondare in profondità l’interno del Sole, luogo da cui scaturiscono i complessi campi magnetici del Sole.

L’SDO, in oltre un decennio di osservazioni, ha fornito agli scienziati centinaia di milioni di immagini della nostra stella. Dean Pesnell, scienziato del progetto SDO, presso la NASA Goddard, ha spiegato che: SDO ci ha fornito moltissimi dati del Sole. Riusciamo a vedere sia eventi grandi che piccoli. Adesso siamo in grado di verificare in quale modo ogni dimensione influisce sulle altre. SDO ci sta fornendo il quadro generale un dettaglio alla volta”.

Il Solar Dynamics Observatory della NASA è in grado di vedere il Sole in più di 10 distinte lunghezze d’onda della luce

I dati del Solar Dynamics Observatory

La lunga registrazione di dati effettuata da SDO è particolarmente utile per poter analizzare i cicli di attività regolare del Sole, che oscillano tra attività alta e bassa all’incirca ogni 11 anni. 

L’attività solare come i brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale, che sono gli eventi più comuni, durante i punti più alti del ciclo, possono avere un impatto sia sulla tecnologia presente sulla Terra che nello spazio.

Gli scienziati avevano già scoperto molti aspetti negli ultimi decenni e nei secoli passati riguardanti il ciclo solare. Nonostante ciò, i dati di SDO stanno ulteriormente fornendo molti altri dettagli del Sole.  

Mark Cheung, ricercatore principale dell’Atmospheric Imaging Assembly, di SDO, presso il Lockheed Martin Solar and Astrophysics Laboratory ,di Palo Alto, in California, ha spiegato che: “Se vogliamo comprendere appieno tutti i meccanismi del Sole, dobbiamo avere dati a lungo termine”.

Mark Cheung, continua affermando che: “Adesso possiamo tracciare tutti quei campi magnetici e le macchie solari che si muovono. Inoltre, siamo in grado di capire come si potranno alimentare nel prossimo ciclo solare, che è ora nella sua fase nascente”.

Buco coronale

L’area oscura, che ricopre la regione polare settentrionale del Sole, è un buco coronale, ossia un’area magneticamente aperta sul Sole da cui il vento solare ad alta velocità fuoriesce verso lo spazio. Questi flussi di vento solare, ad alta velocità, possono innescare dei magnifici spettacoli aurorali sulla Terra, quando si scontrano con il campo magnetico del nostro pianeta. 

Queste immagini sono state catturate dal 17 al 19 maggio 2016. L’immagine sul francobollo è del 17 maggio. Le immagini mostrano il Sole alla luce di 211 Angstrom, una lunghezza d’onda della luce ultravioletta estrema. Questo tipo di luce è invisibile ai nostri occhi ed è assorbita dall’atmosfera terrestre, quindi può essere vista solo dagli strumenti nello spazio.

Anelli coronali

Questi sono visibili in basso a destra del Sole è sono come una protuberanza, che presenta degli archi luminosi tracciati da particelle cariche, che si muovono a spirale lungo le linee del campo magnetico del Sole. Gli anelli coronali si trovano spesso sopra le macchie solari e le regioni attive, che sono aree di campi magnetici molto intensi e estremamente complessi sul Sole. Queste immagini sono state catturate il 18 giugno 2015, alla luce di 304 Angstrom, una lunghezza d’onda ultravioletta estrema.

Bagliore solare

Il lampo luminoso in alto a destra del Sole è un potente brillamento solare di classe X. Quest’ultimi sono la tipologia più potente di brillamento solare. Questi lampi di luce ed energia sono in grado di disturbare la parte dell’atmosfera terrestre in cui viaggiano i segnali GPS e radio. Queste immagini sono state catturate il 9 agosto 2011, alla lunghezza d’onda dell’ultravioletto estremo 335 Angstrom.

L’attività solare

Questa vista mette in evidenza le numerose regioni attive che punteggiano la superficie del Sole. Le regioni attive sono aree di campi magnetici intense e molto complesse presenti sul Sole, eventi legati alle macchie solari, che possono divenire dei brillamenti solari o esplosioni di materiale. Queste sono chiamate espulsioni di massa coronale. Questa immagine è stata catturata l’8 ottobre 2014, alla lunghezza d’onda dell’ultravioletto estremo 171 Angstrom.

Esplosione di plasma

Queste immagini mostrano un’esplosione di materiale dal Sole, ossia un’espulsione di massa coronale. Queste eruzioni di materiale solare magnetizzato possono creare effetti meteorologici spaziali sulla Terra. Infatti, quando entrano in collisione con la magnetosfera del nostro pianeta, o l’ambiente magnetico, creano l’aurora, le interruzioni dei satelliti e, quando sono piuttosto estreme, anche le interruzioni di corrente. Queste immagini sono una miscela di lunghezze d’onda ultraviolette estreme 171 e 304 Angstrom, catturate il 31 agosto 2012.

Anelli coronali

Queste immagini mostrano anelli coronali in evoluzione attraverso l’arto e il disco del Sole. Pochi giorni dopo che queste immagini sono state scattate, il Sole ha scatenato un potente brillamento solare di classe X. Queste immagini sono state catturate alla lunghezza d’onda dell’ultravioletto estremo 171 Angstrom dall’8 al 10 luglio del 2012. L’immagine sul francobollo è del 9 luglio.  

Macchie solari

Questa vista in luce visibile, ossia il tipo di luce che possiamo vedere, mostra un gruppo di macchie solari vicino al centro del Sole. Le macchie solari appaiono scure perché sono relativamente fredde rispetto al materiale circostante. Questa è una conseguenza del modo in cui il loro campo magnetico, estremamente denso, impedisce al materiale riscaldato di salire sulla superficie solare. Queste immagini sono state catturate dal 20 al 26 ottobre 2014 e il francobollo risale al 23 ottobre.

Esplosione di plasma

Queste immagini mostrano un’esplosione di plasma dalla parte inferiore destra del Sole. Questa è avvenuta in concomitanza con un brillamento solare di medio livello. Queste immagini sono una miscela di lunghezze d’onda ultraviolette estreme 171 e 304 Angstrom del 2 ottobre 2014.

Bagliore solar

Queste immagini mostrano un’altra vista del brillamento solare di classe X del 9 agosto 2011, presente nelle immagini blu di 335 Angstrom. Queste immagini sono state catturate alla luce a 131 Angstrom, una lunghezza d’onda ultravioletta estrema.

Buco coronale

Queste immagini mostrano una coppia di fori coronali, uno vicino all’equatore del Sole mentre l’altro presente al Polo Sud del Sole, catturate alla lunghezza d’onda ultravioletta estrema 193 Angstrom dal 9 al 12 gennaio 2011. L’immagine del francobollo è del 10 gennaio.

Fonte:

https://www.nasa.gov/feature/goddard/2021/sun-science-stamps-highlight-a-decade-of-sun-watching-from-space

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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