ESA: firmato accordo per il recupero di detriti spaziali

L‘ESA ha deciso di siglare un accordo con la startup svizzera ClearSpace SA, un’industria aeronautica e aerospaziale, spin-off dell’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), ad un costo di ben 86 milioni di euro. L’accordo ha come scopo quello di attuare una missione per il 2025, con l’obiettivo di recuperare un detrito spaziale che si trova nell’orbita della Terra.

L’Agenzia Spaziale Europea, (ESA) ha deciso di stipulare l’accordo insieme alla startup svizzera, la ClearSpace SA, per potersi garantire la rimozione di un oggetto che è considerato un detrito spaziale piuttosto pericoloso presente nell’orbita terrestre.

Ma cosa sono i detriti spaziali? I detriti spaziali non sono altro che il risultato, del tutto involontario, di oltre sei decenni di voli spaziali con equipaggio a bordo e non. Questi oggetti derivano per lo più dalle rotture, dalle esplosioni e dalle collisioni dei circa 8.950 satelliti lanciati in orbita a partire dal 1957.

Oggi, secondo le stime dell’ESA, ci sono oltre 900.000 oggetti di dimensioni superiori a 1 cm in orbita, che potrebbero inevitabilmente provocare uno scontro con un satellite, causando così dei danni o anche la conclusione della missione.

L’azienda svizzera ClearSpace-1, invierà nel 2025 la prima missione attiva e mirata alla rimozione di un detrito. Con più precisione l’obiettivo primario è “Vespa”, ossia un adattatore utilizzato per i lanci multipli sul razzo Vega.

Vespa, acronimo di Vega Secondary Payload Adapter, che è stato inviato nel 2013, si è posizionato ad un’altitudine di 664 km in un’orbita di smaltimento graduale, in una modalità del tutto conforme alle normative sulla mitigazione dei detriti spaziali.

Vespa presenta una massa di 112 kg e possiede delle dimensioni simili ad un piccolo satellite, mentre per quanto riguarda la sua forma risulta essere relativamente semplice. Inoltre, possiede una costruzione robusta, che lo rende particolarmente adatto a divenire un primo obbiettivo di prova, per poter poi passare successivamente al recupero di oggetti più impegnativi, anche più di uno alla volta.

La missione prevede che Vespa, una volta raggiunto e catturato il detrito dovrà rientrare nell’atmosfera terrestre.

Secondo quanto stimato, a causa degli oltre 5500 lanci spaziali, sono state rilasciate nello spazio decine di migliaia di detriti, una quantità che si aggira più precisamente intorno ai 42.000 oggetti, almeno quelli che sono stati tracciati, dei quali 23.000, che sono situati nello spazio, sono costantemente monitorati.

In futuro si prevede che il numero di detriti è destinato ad aumentare, considerando che vengono effettuati mediamente 100 lanci all’anno, da cui ne susseguono una media di quattro o cinque rotture calcolate nello stesso periodo.

La ClearSpace-1, grazie a questa missione, effettuata sotto il patrocinio dell‘ESA, vuole dimostrare le sue competenze nel riuscire a migliorare un problema importante, che è in grado di minacciare i satelliti funzionanti, i prossimi lanci e anche la Stazione Spaziale Internazionale.

https://www.hwupgrade.it/news/scienza-tecnologia/l-esa-firma-un-accordo-per-recuperare-un-detrito-spaziale_93805.html?fbclid=IwAR2G5p2QbPuzfvPKSNfslNa9cvZFeG7LvR4Z8IIwMYQ3Aep3KSNehU_dq5I

https://blogs.esa.int/space19plus/it/programmes/detriti-spaziali/

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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