giovedì, Settembre 19

Federico Garcìa Lorca, il poeta per antonomasia della Spagna del ventesimo secolo

Federico Garcìa Lorca nasce a Fuente Vaqueros, provincia di Granada (Spagna), il 5 giugno 1898 da un agiato agricoltore e da una maestra elementare. “Tutta la mia infanzia è campagnola: cielo, campagna, solitudine” dirà sempre.

Nel 1908 entra in collegio ad Almerìa. Un anno dopo si trasferisce con la famiglia a Granada dove inizia gli studi liceali al Collegio del Sacro Cuore. Nel 1914 si iscrive alla facoltà di Lettere della sua città e, per accontentare il padre, anche a quella di Giurisprudenza. Ma il tempo migliore lo dedica alla musica.

La madre gli aveva insegnato il solfeggio e la zia Isabel a suonare la chitarra. Studia pianoforte e composizione e inizia le sue prime ricerche nel campo del folklore. Nel 1916 scrive le sue prime poesie e viaggia molto: in Castiglia, in Andalusia e nel nord della Spagna. Nel febbraio 1917 pubblica, sul “Boletìn del Centro Artìstico de Granada” il suo primo lavoro letterario “Fantasia simbolica“.

E’ anche l’anno in cui stringe amicizia con Manuel de Falla e con il famoso professore Fernando de los Rìos tra i più importanti dirigenti del socialismo spagnolo, che si rivelerà determinante per il suo futuro e il suo tragico destino. Nel 1918 pubblica il primo libro, “Impresiones y paisajes“, prose poetiche frutto dei suoi viaggi in quasi tutta la Spagna.

Nel 1919 Federico Garcìa Lorca si stabilisce a Madrid, la capitale, e conosce, oltre a Salvador Dalì e a Luis Bonuel, i poeti José Moreno Villa, Rafael Alberti, Jorge Guillen, Pedro Solinas, Gerardo Diego. Pubblica la sua prima vera raccolta di versi, “Libro de Poemas“, nel 1921, e Juan Ramòn Jiménes lo accoglie nella sua rivista “Indice“.

Nel luglio 1922 Manuel de Falla organizza la “Fiesta del Cante Jondo”, che tanta popolarità porterà al progetto anche negli anni futuri, il canto dei gitani (zingari di Spagna) della Spagna del sud, e Federico Garcìa Lorca inizierà a lavorare alle poesie che porteranno questo titolo. E’ del 1923 la sua prima idea del dramma “Mariana Pineda” e la stesura del primo atto de “La zapatera prodigiosa“, che avranno un successo planetario soprattutto dopo la seconda guerra mondiale.

E’ in questo stesso anno che il generale Primo de Rivera instaura in Spagna la dittatura militare. Nel maggio 1931 esce, per le Ediciones Ulises, il “poema del Cante Jondo“. In aprile, in Spagna, cade la monarchia di Alfonso XIII e viene proclamata la repubblica.

L’anno seguente, il 1932, il Ministero della Pubblica Istruzione affida a Federico Garcìa Lorca l’incarico di organizzare un gruppo teatrale: una sorta di carro di Tespi che, portando i classici a conoscenza di un vasto pubblico, contribuisca a rinnovare la cultura del paese.

Nasce così “La Barraca” con la quale il poeta percorrerà diversi paesi della Castiglia. Nell’agosto 1933 muore il grande torero Ignatio Sànchez Mejìas, molto amico del poeta, per il quale scriverà il famoso “Llanto“. Fra il 1933 e il 1934 Federico Garcìa Lorca viaggia in molti paesi del Sud America fra i quali l’Argentina e l’Uruguay.

Di ritorno in patria nel 1934, troverà il paese in preda a gravi disordini: lo sciopero dei minatori delle Asturie preannuncia l’inizio del calvario spagnolo e il ritorno della guerra nel mondo. Nel 1936 in Spagna le sinistre ritornano al potere nelle elezioni del 18 febbraio. La situazione politica e sociale si radicalizza e le destre si organizzano contro il Fronte popolare, perciò il poeta contribuisce a fondare, con Alberti e Bergamin, l’Associazione degli intellettuali antifascisti.

Il 12 luglio dello stesso anno viene assassinato Calvo Sotelo capo dell’opposizione di destra e, in seguito a ciò, la situazione politica in Spagna precipita rapidamente ma Federico Garcìa Lorca, potendo scegliere fra l’andare in Messico e il rimanere in Spagna, decide per quest’ultima. Pochi giorni dopo in Spagna scoppia la guerra civile, il poeta si rifugia prima in campagna e poi in casa dell’amico Luis Rosales dove viene arrestato dalla Guardia Civil il 17 agosto. All’alba del 19 agosto 1936 Federico Garcìa Lorca, il poeta per antonomasia della Spagna del ventesimo secolo, viene fucilato a Viznar, nei pressi di Granada.

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