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Geminidi create probabilmente da una violenta collisione

Geminidi create probabilmente da una violenta collisione. La pioggia di meteoriti delle Geminidi, che illumina il cielo tutti gli anni a dicembre, è una degli eventi celesti più attivi e affidabili dell’anno. L’origine effettiva delle Geminidi è ancora ad oggi misterioso.

I ricercatori, attraverso la Parker Solar Probe della NASA, hanno acquisito maggiori informazioni sulla causa che ha creato le Geminidi. La pioggia di meteoriti è stata registrata per la prima volta nel 1862. Questa sembrerebbe irradiarsi dalla costellazione dei Gemelli. Durante il picco della pioggia di meteoriti, che avviene a metà dicembre, si possono vedere 120 meteore all’ora se i cieli sono sereni.

Le meteore, generalmente, hanno origine dai frammenti rimanenti delle comete che sono in orbita attorno al Sole. Quando le comete, che hanno origine nella periferia ghiacciata del sistema solare, passano vicino al Sole, rilasciano delle scie di particelle. Gli sciami meteorici appaiono poi nei nostri cieli della Terra quando il nostro pianeta passa attraverso le scie di detriti. Nel momento in cui le particelle entrano in collisione con l’atmosfera terrestre, si accendono e si disintegrano, lasciando dietro di sé strisce infuocate. Questo secondo la NASA.

Geminidi: da dove provengono

Le Geminidi sono degli oggetti molto insoliti in quanto sono state ricondotte all’asteroide 3200 Phaethon. Gli scienziati hanno discusso a lungo la natura stessa di Phaethon. Si ritiene che forse Phaethon sia una “cometa morta”, con un guscio ghiacciato che è finito per sciogliersi. L’asteroide, situato vicino alla Terra, è stato paragonato alle comete, e per questo denominato “cometa di roccia”.

Jamey Szalay, ricercatore presso la Princeton University, ha dichiarato che: “La cosa davvero strana è che sappiamo che Phaethon è un asteroide, ma mentre vola vicino al Sole, sembra avere una sorta di attività guidata dalla temperatura. La maggior parte degli asteroidi non lo fa”. Il ricercatore è stato il coautore di uno studio sull’asteroide pubblicato il 15 giugno su The Planetary Science Journal.

La Parker Solar Probe, lanciata nel 2018, è una missione creata per “toccare” e studiare il Sole. Nonostante ciò, la vicinanza sempre più ravvicinata della sonda spaziale alla nostra stella è utile per gli scienziati che vogliono studiare la polvere che turbina intorno al sistema solare interno.

Gli strumenti della sonda hanno fornito ai ricercatori una visione dettagliata delle particelle di polvere rilasciate dalle comete e dagli asteroidi durante i loro viaggi intorno al Sole. Queste informazioni hanno gettato nuova luce sulla connessione che esiste tra le Geminidi e Fetonte.

Geminidi: come un asteroide ha scatenato una pioggia di meteoriti

La sonda spaziale in realtà non trasporta uno strumento in grado di quantificare la polvere e misurare i grani, ossia le particelle che colpiscono la Parker Solar Probe mentre orbita attorno al Sole. Nel momento in cui la polvere colpisce la sonda spaziale, crea dei segnali elettrici, che possono essere rilevati dagli strumenti della sonda. Tra questi è incluso uno che misura i campi elettrici e magnetici vicino al Sole.

I dati raccolti dalla Parker Solar Probe sono stati utilizzati dai ricercatori per modellare tre diversi scenari per quanto riguarda la pioggia di meteoriti delle Geminidi. Questi sono stati poi confrontati con dei modelli che si basano sulle osservazioni dalla Terra.

I dati hanno rivelato che la causa più probabile delle creazione della pioggia di meteoriti è stata un evento improvviso e violento. Molto probabilmente una rapida collisione dell’asteroide con un’altra roccia spaziale o anche una sorta di esplosione gassosa, che ha fatto apparire, per la prima volta, le Geminidi nei nostri cieli nel 1862.

Geminidi e Phaethon

Phaethon è stato scoperto l’11 ottobre del 1983 dagli astronomi utilizzando il satellite astronomico ad infrarossi. L’astronomo Fred Whipple, dopo la scoperta di Phaethon, si rese conto che l’asteroide e il flusso di meteoriti Geminidi avevano orbite quasi identiche, e stabilì, quindi esisteva la presenza di una connessione tra i due. Questo è il primo asteroide ad essere stato associato ad una pioggia di meteoriti, un corpo che misura circa 5,10 chilometri di diametro.

Gli astronomi hanno studiato per anni la roccia spaziale, questo nel tentativo di determinare perché si comporta come una cometa. La roccia spaziale prende il nome da un mito greco, il figlio di Helios, il dio del Sole. Questo perché la roccia si avvicina molto al nostro Sole. Phaethon orbita attorno al Sole più vicino di qualsiasi altro asteroide e impiega 1,4 anni per completare la sua orbita.

I ricercatori, ancor prima di studiare la polvere nel nostro sistema solare con la Parker Solar Probe, hanno determinato che l’asteroide si riscalda fino a circa 1.300 gradi Fahrenheit, equivalenti a 704 gradi Celsius. Questo nel punto di avvicinamento più prossimo al Sole. Questa temperatura fa sì che Phaethon elimini molti più detriti polverosi. Sono proprio queste particelle che provocano la pioggia di meteoriti ogni anno. quando incrociano l’atmosfera terrestre a 127.000 chilometri all’ora, finendo vaporizzate in strisce, ciò che comunemente vengono chiamate “stelle cadenti”.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/06/21/world/geminid-meteor-shower-origin-scn/index.html

Fabiana Leoncavallo

Laureata in architettura, mi ritengo una persona piuttosto poliedrica. Grande appassionata di scienze, astronomia, storia, letteratura, cinema e serie tv, tutti argomenti che amo descrivere nei miei articoli, che si basano su ricerche valide. Inoltre, amo molto effettuare studi sulla natura, sugli animali, sui cambiamenti climatici, sulla salute e l’alimentazione.

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