Categories: MedioevoStoria

Gli antefatti della guerra contro gli Avari

Carlo Magno era ben deciso a regolare i conti con gli Avari e il pretesto per questa prospettiva gli fu offerto dal duca Tassilone, capo dei Bavari, una popolazione germanica distribuita tra la Baviera e l’Austria e che confinava direttamente con le terre degli Avari.

Tassilone era il classico vaso di coccio tra due vasi di ferro, da una parte i Franchi, a cui si era già sottomesso ai tempi del padre di Carlo, Pipino e dall’altra i Longobardi. Per contrastare l’egemonia franca il duca dei Bavari aveva sposato una figlia di re Desiderio, ma dopo la sconfitta di quest’ultimo nel 774, Tassilone si rese conto che ormai non aveva alcuno spazio di manovra e la sua indipendenza politica era del tutto tramontata.

A Carlo non bastava più la sottomissione di Tassilone ma voleva integrare organicamente i Bavari nel suo impero. Per questo diede come si suol dire una mano al destino e portò i rapporti diplomatici tra le due entità politiche quasi al punto di rottura. Già nel 781 Tassilone si dovette recare a Worms per giurare la propria fedeltà a Carlo Magno.

Nel 787 i rapporti tra i due erano pessimi e Tassilone sapendo che Carlo era a Roma in visita al suo più potente alleato il Papa, scrisse ad Adriano per pregarlo di mediare tra lui e il re franco. La risposta di papa Adriano lo gelò. Il papa scrisse seccamente che avendo giurato fedeltà a Carlo doveva soltanto obbedirgli pena la scomunica. È molto probabile che in questa netta e minacciosa risposta del papa ci fosse anche lo zampino di Carlo.

Tornato in patria il re franco scrisse al duca intimandogli di rispettare l’ordine del papa e di presentarsi immediatamente a lui. Tassilone si rifiutò dando il pretesto a Carlo di attaccarlo militarmente il 3 ottobre dello stesso anno. Le tre diverse colonne militari che avrebbero dovuto, da differenti posizioni, attaccare la Bavaria, furono ben presto inutili, giacché Tassilone si disse pronto alla sottomissione e come atto di buona volontà consegnò tredici ostaggi al re dei Franchi. Carlo però non era ancora soddisfatto.

L’anno seguente, nell’assemblea generale tenuta a Ingelheim, il duca fu accusato dai suoi stessi vescovi e vassalli, che in grande maggioranza s’erano ormai allineati al nuovo regime, di aver tradito la parola data e d’essersi accordato con gli Avari per muovere guerra ai Franchi; lo aveva istigato, s’insinuò, la moglie Liutperga, che in quanto figlia di Desiderio aveva buoni motivi per odiare Carlo. Con ogni probabilità questa “rivolta” dei notabili bavari era stata orchestrata da Carlo per giungere finalmente al fine desiderato: l’annessione delle terre dei bavari.

Tassilone fu arrestato e processato. Gli Annales raccontano che inizialmente fu condannato a morte, infatti l’accusa di tradimento era l’unica che prevedeva la pena di morte, ma in considerazione della parentela fu chiuso in convento, così come la moglie Liutberga ed i due figli, Teodone III di Baviera e Teodeberto. Finalmente Carlo potè abolire il ducato e nel 794, la Bavaria e la Carinzia vennero integrate sotto la diretta autorità regale.

Nel frattempo bande di Avari, quasi a confermare il doppiogioco dell’ex duca Tassilone, effettuarono delle incursioni in Baviera e in Friuli. Doveva trattarsi di piccole bande e non di un vero esercito giacché i comandanti di quelle regioni riuscirono a respingerli con le sole forze armate locali. La linea di confine tra il regno franco e gli Avari si era ulteriormente ingigantita e Carlo intendeva togliere di mezzo ogni velleità di potenza degli Avari.

Alcuino afferma che già nel 789 Carlo stava progettando la guerra contro gli Avari; l’intervento, tuttavia, venne ritardato dall’arrivo di ambasciatori del khagan disposti a trattare con il re dei Franchi. Carlo avanzò un vero ultimatum per evitare la guerra chiedendo agli Avari di ridisegnare il confine tradizionale tra i due paesi che correva lungo il fiume Enns.

Ritornati nel “canato”, il sovrano avaro, sentiti gli ambasciatori rientrati da Worms, decise di respingere la proposta di Carlo. Un arretramento della frontiera verso Oriente, infatti, avrebbe spalancato ai Franchi l’accesso alla pianura pannonica, garantendo inoltre protezione ai coloni germanici che si sarebbero riversati in massa nei nuovi territori, protetti dai soldati franchi. Carlo quindi soddisfatto del rifiuto avaro che gli dava il pretesto per attaccare, nel 791, radunò un esercito nel paese dei Bavari. La campagna di sterminio degli Avari era pronta per essere lanciata.

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

Carlo Magno di A. Barbero

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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