Gli effetti negativi dei viaggi nello spazio sui mitocondri

Secondo un recente studio, che è stato svolto dalla Georgetown Lombardi Comprehensive Cancer Center, è stato scoperto che alcune funzioni dei mitocondri, che sono ritenuti la centrale energetica delle cellule umane, potrebbero essere danneggiati dalle radiazioni, dalla diversa gravità e da molti altri fattori presenti nello spazio.

La ricerca, che è stata pubblicata su ell, Cell Reports, Cell Systems, Patterns e iScience, rientra in una serie molto più estesa di studi, tutti dedicati alle analisi degli effetti creati dalla permanenza a lungo termine nello spazio sul corpo umano, e su come quest’ultima potrebbe influire la scienza medica.

Evagelia C. Laiakis, professore associato di oncologia a Georgetown, spiega che: “Gli sforzi sulla ricerca del mio gruppo si sono svolti sopratutto sul tessuto muscolare dei topi inviati nello spazio. I risultati sono stati poi messi a confronto con delle analisi effettuate da altri ricercatori, che hanno analizzato i diversi tessuti dello stesso animale”.

Inoltre ha aggiunto che: “Nonostante si siano studiati tessuti differenti, siamo comunque giunti alla stessa conclusione, ossia che la funzione mitocondriale è stata influenzata negativamente dalla permanenza nello spazio”.

Gli scienziati non hanno solamente studiato gli effetti sulla funzione cellulare, ma hanno anche usato una serie di dati raccolti negli esperimenti sul volo umano della NASA, avvenuti durante gli ultimi decenni, così da poter correlare i risultati ottenuti negli animali con quelli di 59 astronauti.

I ricercatori hanno potuto ottenere i dati raccolti dalla NASA, su una serie di campioni biologici. Nello specifico quelli rintracciati durante l’esperimento Twin Study, in cui i protagonisti sono stati i gemelli Mark e Scott Kelly.

I dati ottenuti sono risultati molto costruttivi, in quanto hanno permesso un paragone degli effetti sulla salute osservati in un astronauta che era nello spazio, con quelli del suo gemello rimasto sulla Terra.

Laiakis e il suo team di ricercatori sono riusciti, grazie al confronto dei loro studi sui topi con i dati umani, a determinare che il viaggio nello spazio ha causato determinati effetti metabolici.

In modo specifico gli effetti riscontrati interessano sopratutto le cellule isolate, che sono state influenzate in maniera negativa in misura maggiore rispetto agli organi interni. Inoltre, sono stati riscontrati anche cambiamenti nel fegato, risultati molto più evidenti rispetto agli altri organi. Per concludere, anche la funzione mitocondriale ha subito una modifica importante.

Gli scienziati hanno, grazie all’esperimento svolto, compreso che l’esposizione prolungata a livelli di radiazione molto più elevata rispetto a quella terrestre, espone i mitocondri a possibili danni. In alcune condizioni questo aspetto è stato riscontrato anche sulla Terra, come nel caso dei malati di cancro, che sono stati sottoposti a trattamenti di radioterapia.

I medici in futuro grazie alle nuove scoperte realizzate in questo campo potranno adattare la radioterapia, così da riuscire a proteggere i tessuti ancora sani.

Lo studio mete in luce tutte le implicazioni che si potrebbero avere nei lunghi viaggi spaziali, come ad esempio quello per poter raggiungere Marte, che ovviamente necessita di altre conferme, anche se sembra essere piuttosto chiaro che una prolungata esposizione ai raggi cosmici, potrebbe causare agli astronauti dei danni maggiori sulla loro salute.

Laiakis, conclude dichiarando che: “Il lancio della capsula Crew Dragon, con a bordo i 4 astronauti è stato molto emozionante. Adesso non ci resta che assimilare più possibile le informazioni ottenute dalle esperienze in orbita basse, per poi in futuro passare a quelle lunari, per poter così diminuire più possibile gli effetti nocivi delle radiazioni sui futuri viaggiatori spaziali”.

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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