sabato, Dicembre 21

Gli oranghi: sapienti erboristi e artigiani

Di altezze che vanno da 1 a 1,4 m e pesi dai 40 agli 80 kg, gli oranghi vivono nelle foreste sud asiatiche, con due sole specie, quella del Borneo e di Sumatra. Dotati di braccia dall’estensione enorme, che possono raggiungere i 2,20 m, possiedono anche efficienti mani e piedi prensili, che insieme alla flessibilità di arti e articolazioni, gli assicurano una perfetta vita arboricola. I maschi hanno protuberanze adipose attorno alle guance, barba lunga e baffi folti, grossi sacchi sulla gola.

Vita quotidiana e riproduzione

Gli oranghi sono animali con un indole prevalentemente solitaria. Trascorrono quasi tutto il tempo a passare acrobaticamente da un ramo all’altro, per procurarsi la frutta, ma anche foglie, oltre che piccoli animali (termiti, lucertole, uccelli e pure uova). Sugli alberi non solo si nutrono, ma anche dormono e si riproducono, in nidi appositi. Le femmine partoriscono un solo figlio portato con loro negli spostamenti. La coppia resta unita per circa 8 anni. Talvolta i maschi possono incontrarsi per poco tempo e anche le femmine stare in compagnia.

Gli oranghi e l’automedicazione

Certi oranghi possono curarsi le ferite con foglie masticate (ed in parte ingerite). Il fatto è che la stessa pianta (Fibraurea tinctoria) è usata anche nella medicina indonesiana per le sue spiccate proprietà antinfiammatorie e antibatteriche. Si potrebbe quindi ipotizzare che questa abitudine delle popolazioni locali sia stata presa proprio dall’osservazione degli oranghi! Fatto sta che le ferite, così trattate, dopo un mese svaniscono del tutto.

Uso di strumenti modificati

Alcuni oranghi sono capaci di recuperare cestini posti nel fondo di alti cilindri verticali piegando prima ad uncino fili di ferro dati dai ricercatori. Inoltre, viceversa, qualcuno riesce a fare uscire del cibo da un cilindro orizzontale, raddrizzando un filo piegato a 90 gradi. Invece un bambino di 5 anni non è in grado di farlo, e solo un 50% di quelli di sette anni.

Da notare il fatto che pure i corvi sanno usare strumenti per prendere cibo, ma non modificati “ad hoc”. Quindi gli oranghi sembrano essere dotati di intelligenza superiore, anche rispetto agli scimpanzé.

Il più intelligente

Chantek, orango allevato da un’antropologa americana, (poi portato nello zoo di Atalanta), morto all’età di 39 anni, sapeva comunicare 150 parole con segni e capiva molto bene la lingua inglese parlata. Si svegliava regolarmente alle 4 del mattino al suono di una sveglia, poi si lavava, usava il bagno per bisogni fisiologici e preferiva mangiare cheesburgher. Divenne molto amico di un altro, con cui giocava di frequente.

La sua storia dimostra chiaramente la capacità che hanno questi animali in cattività di abituarsi al rispetto di regole di vita umana, il che non succede sempre per certi giovani d’oggi, dalle abitudini piuttosto irregolari, nonostante i continui rimproveri dei genitori.

Serie minacce

Purtroppo anche gli oranghi, come le altre scimmie antropomorfe, sono in grave pericolo di estinzione, per la caccia, per la rilevante deforestazione delle loro zone, causata soprattutto dall’industria dell’olio di palma, e anche per gli incendi. A causa della conseguente riduzione del loro habitat, negli ultimi tempi essi possono invadere le coltivazioni, per cui i contadini li massacrano senza pietà a colpi di machete.

In circa 15 anni la popolazione degli oranghi si è più che dimezzata. Se non si prenderanno opportuni provvedimenti, si calcola che nei prossimi 35 anni circa 45.000 esemplari loro potrebbero venir meno.

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