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Hayabusa2 ha individuato amminoacidi in campioni di asteroidi

Hayabusa2 ha individuato amminoacidi in campioni di asteroidi. La sonda inviata con la missione giapponese Hayabusa2 ha riportato sulla Terra dei campioni di asteroidi alla fine del 2020. I campioni dell’Hayabusa2 giapponese hanno evidenziato la presenza di aminoacidi, gli elementi costitutivi della vita, sull’asteroide Ryugu.

I ricercatori hanno individuato sui campioni di Ryugu più di 20 tipi di aminoacidi in essa, secondo quanto riportato dai funzionari dell’agenzia spaziale giapponese JAXA. Questi sono costituiti da gruppi carbossilici e amminici attaccati ad una catena laterale, e sono essenzialmente gli elementi costitutivi della vita come la conosciamo.

Uno dei molteplici aspetti che rendono la Terra così diversa dal resto dei corpi celesti è la mancanza di tracce sostanziali di vita nello spazio. Una nuova scoperta effettuata dai ricercatori giapponesi è riuscita a cambiare drasticamente ciò che pensavamo di sapere sull’origine della vita.

La sonda Hayabusa2

La sonda Hayabusa2 è atterrata nel 2018 su un asteroide in movimento denominato Ryugu, su cui ha campionato delle particelle sia da sotto che da sopra la superficie dell’oggetto. Hayabusa2 a dicembre del 2020 ha fatto ritorno sulla Terra, portando con se una capsula sigillata in cui erano custoditi circa cinque grammi di polvere e roccia.

Le analisi dei campioni hanno rivelato, per la prima volta, l’esistenza degli amminoacidi su un asteroide situato nello spazio. Gli amminoacidi sono delle sostanze in grado di produrre proteine fondamentali per la vita. Attualmente non è ancora stato scoperto come gli amminoacidi siano giunti sulla Terra.

Hayabusa2 è riuscita a consegnare i materiali del sottosuolo sulla Terra senza esporli all’aria esterna, dopo che aveva raccolto i campioni che non erano stati alterati dalla luce solare o dai raggi cosmici.

La sonda spaziale Hayabusa2, lanciata dalla Japanese Aerospace Exploration Agency (JAXA), è partita dal nostro pianeta nel 2014 e ha raggiunto la sua posizione stazionaria sopra Ryugu a giugno del 2018. Lo strumento ha percorso 3,2 miliardi di km su un’orbita ellittica attorno al Sole, per più di tre anni, per raggiungere la sua destinazione. Hayabusa2 ha toccato l’asteroide due volte durante l’anno successivo, raccogliendo così i primi campioni dal sottosuolo dall’asteroide.

Questa è la prima di numerose missioni internazionali che riporteranno dei campioni da un altro asteroide. Tra queste è previsto il campionamento dell’asteroide Bennu, e l’esplorazione di aree inesplorate sulla nostra Luna, Marte e Phobos, il satellite di Marte. Le missioni dovrebbero avvenire nel corso dei prossimi due decenni.

La missione della sonda non è ancora completa. La sonda, dopo aver rilasciato la capsula, è tornata nello spazio per intraprendere un viaggio verso un altro asteroide minore, denominato 1998KY26, una missione che richiederà dieci anni.

Gli amminoacidi

Secondo una teoria gli amminoacidi sono arrivati sul nostro pianeta attraverso i meteoriti. La teoria si basa sugli amminoacidi rilevati in un meteorite trovato sulla Terra, anche se questi elementi potrebbero essere stati trasferiti sull’oggetto dall’ambiente circostante.

Il geochimico Nicolas Dauphas che ha collaborato con un team internazionale di scienziati per analizzare i frammenti, ha spiegato che: “In precedenza avevamo solo una manciata di queste rocce da studiare, e tutte erano meteoriti caduti sulla Terra e conservati nei musei per decenni o secoli, il che potrebbe aver cambiato la loro composizione”.

Nicolas Dauphas, continua spiegando che: “Avere campioni incontaminati dallo spazio è semplicemente incredibile. Sono testimoni provenienti da parti del sistema solare che non abbiamo esplorato”.

Gli amminoacidi si combinano per produrre proteine, molecole necessarie per le creature viventi, perché le aiutano nella digestione, nello sviluppo, nella riparazione dei tessuti e in una varietà di altre attività corporee. Inoltre, il corpo può anche utilizzarli come fonte di energia.

Conclusioni

I ricercatori si sono quindi chiesti cosa ci fa una sostanza associata alla vita in un luogo senza prove confermate della vita? I campioni riportati da Ryugu hanno permesso ai ricercatori di rilevare la presenza di materiale organico residuo dalla nascita del sistema solare.

Hisayoshi Yurimoto, professore di geoscienze all’Università di Hokkaido, ha spiegato che: “I campioni di Ryugu sono i materiali più primitivi che abbiamo mai studiato del sistema solare. Ruygu è un asteroide condrite CI, un tipo di asteroide pietroso ricco di carbonio, con una composizione chimica molto simile a quella del Sole”.

Hisayoshi Yurimoto, continua spiegando che: “Questi asteroidi, ricchi di acqua e materiale organico, sono una possibile fonte dei semi della vita consegnati alla nascente Terra miliardi di anni fa”.

I ricercatori ritengono che Ryugu sia il residuo di un grande asteroide primordiale che si è formato nella nuvola di gas e polvere che ha generato il nostro sistema solare. L’abbondanza di carbonio, un elemento essenziale per la vita, rimane una parte intrigante dei misteri attorno a questo asteroide. La presenza confermata di aminoacidi su Ryugu crea implicazioni molto interessanti per ulteriori ricerche su rocce spaziali simili.

FONTI:

https://www.siasat.com/japans-hayabusa2-probe-finds-amino-acids-in-asteroid-samples-2346333/

https://weather.com/en-IN/india/space/news/2022-06-08-samples-from-japanese-probe-reveal-presence-of-amino-acids-on-an

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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