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I grandi migratori dei mari

Da molti anni ormai il Mediterraneo è caratterizzato da vari flussi migratori provenienti dall’Africa, fenomeno complesso e assai dibattuto, spesso al centro di accese discussioni personali e politiche. Le motivazioni di questi frequenti e pericolosi spostamenti sono soprattutto la ricerca di lavoro e la fuga da regimi oppressivi e guerre interne. Ad una certa cultura dell’accoglienza, scaturita da convinzioni cristiane e di tipo umanitario, si sovrappongono però   paure istintive e repulsione per il diverso.

Anche nel mondo animale, soprattutto tra vertebrati, sono diffuse le migrazioni oceaniche, molto più lunghe, con modalità e particolari specifici, che negli ultimi tempo si stanno via via scoprendo. Alcune rotte interessano anche il Mediterraneo.

Un interessante progetto nel 2016 è stato il “Great Whale Trail”, (Grande Percorso delle Balene). Ad un gruppo di una specie di balene, megattere, nelle acque tra Nuova Zelanda ed Australia, sono stati applicati trasmettitori satellitari, che hanno permesso di tracciarne le rotte seguite: esse si spostano verso zone più calde di alimentazione, nell’Oceano Atlantico.

Altri ricercatori, del Cascadia Research Collective, hanno monitorato un ampio raggruppamento di  megattere  con procedimenti di fotoidentificazione. La distanza coperta da esse è risultata davvero notevole, circa 8400 km, tra Antartide e coste dell’America Centrale. Più precisamente, esse durante l’inverno australe si spostano verso zone equatoriali, mentre in estate verso l’Antartide. Infatti nelle zone tropicali la temperatura media marina è compresa tra i 24 e i 28 °C e, grazie a correnti sottomarine, avviene una rilevante risalita di sostanze nutritive, di cui possono usufruire. In questo modo favoriscono una migliore crescita dei più giovani, buona premessa per una loro adeguata riproduzione.

Finora il viaggio accertato più lungo è quello compiuto da una balena grigia, soprannominata Varvara, che in poco più di due mesi, 69 giorni, ha nuotato per ben 10880 km, dalla zona nordorientale russa (isola di Sakhalin) alla regione messicana di San Lucas. Nella primavera successiva, la rotta è stata invertita, con un tracciato più meridionale, per un totale di 22.511 km.

 Ma come fanno a compiere questi enormi spostamenti senza perdere la rotta? Probabilmente, non c’è un unico fattore, ma questi grandi mammiferi sono capaci di orientarsi seguendo il campo magnetico terrestre, di giorno il Sole, di notte le costellazioni, o anche per olfatto. Comunque gli ultimi studi hanno evidenziato che il cervello dei Cetacei è grande e capace di gestire varie funzioni sociali, simili a quelle trovate nei Primati (e in parte tra gli esseri umani). Le balene, nonostante la loro enorme mole, mostrano una certa varietà di giochi: slanci in aria, colpi di pinne sia sull’acqua che all’esterno, verticali, con mezzo corpo fuori, rotolamenti. Tutto questo per comunicare ai propri simili, socializzare e anche per corteggiare. Forse a volte lo fanno anche per liberarsi dai parassiti sulla pelle.

Anche i Cetacei stabiliscono alleanze tra loro, insegnano ai piccoli particolari tecniche di caccia, a cui partecipano in gruppo, emettono complessi e variegati suoni per comunicare anche a distanze notevoli. Sembra che a seconda del territorio di vita, alcuni cetacei abbiano persino “dialetti” diversi, mentre i delfini arrivano ad usare fischi specifici per ciascun componente del loro gruppo, quasi a chiamarli per nome.

Purtroppo il numero di varie specie di cetacei tende a diminuire. Esistono già leggi che ne vietano la pesca,  ma non sono sempre rispettate. Inoltre ogni anno c’è la cattura casuale di ben 300.000 tra balene, delfini e focene. Infine incide anche l’inqinamento da micro e macroplastica, la perdita di territori sani, il ridursi delle risorse di cibo e accidentali urti con navi.

Le balene hanno un ruolo ecologico importantissimo, purtroppo non molto noto e piuttosto sottovalutato, quello di assorbire il 40% dell’Anidride Carbonica  prodotta nel mondo, cioè agiscono come 4 Amazzonie messe insieme… E pensare che si scoprono balene con 40 kg di buste di plastica nello stomaco!

Crediti fotografici:

focustech.it/ rep.repubblica.it/gerobotics.it/uniquevisitor.it)

Video su migrazioni di Balene:

Video sul Santuario delle Balene: https://www.youtube.com/watch?v=sCl1BJi36vI

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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