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I Medici: L’esilio Ep. 4

Lo scontro latente tra i Medici e la nobiltà fiorentina si apprestava a raggiungere un punto critico fin dai primi anni della leadership di Cosimo. Il partito dei nobili, capitanato dalla potente famiglia degli Albizzi detestava la famiglia dei Medici che senza avere un retaggio nobiliare, apparteneva infatti al cosiddetto “popolo grasso”, si era arricchita in maniera smisurata ed aveva acquisito un potere indiscutibile a Firenze.

Sobillati dagli Albizzi gran parte dei magnati fiorentini iniziò a prendere in considerazione il progetto di sopprimere Cosimo o perlomeno di esiliare tutta la sua famiglia. A fare da pompiere, conscio della grande popolarità della famiglia Medici a Firenze, fu il vecchio ma rispettato Niccolò da Uzzano.

La nobiltà fiorentina rimase quindi in attesa di un’occasione e di un pretesto che rendessero praticabile il loro piano per eliminare i Medici dalla scena fiorentina. Nel 1430, due anni dopo la morte del padre Giovanni, Cosimo decise di costruire un nuovo palazzo per se e per i suoi. Il palazzo, nell’intendimento di Cosimo, doveva essere un modello di architettura e sorpassare di gran lunga tutti i palazzi del genere allora esistenti.

Come architetto Cosimo assoldò Michelozzo (1396-1472) che proprio in quel periodo stava facendosi un nome, mentre per adornare il palazzo di statue e sculture si rivolse a Donatello (1386-1466), che per i Medici realizzò la statua del David, la statua di bronzo di Giuditta che taglia la testa a Oloferne e i medaglioni copiati da antiche gemme, che ancora si vedono sugli archi del cortile.

Nel 1432 muore Niccolò da Uzzano, il magnate moderato che aveva tenuto a freno gli Albizzi e il notabilato fiorentino. Prendendo spunto proprio dalla costruzione del fastoso Palazzo voluto da Cosimo, nel 1433 i Medici furono accusati davanti al governo della città di volersi esaltare sopra il ceto di comune cittadino (l’accusa peggiore che si potesse fare a Firenze), indicando tra l’altro il nuovo palazzo come dimora troppo sontuosa per un semplice cittadino e come un segno d’ambizione personale, pericolosa per la Repubblica.

Cosimo venne quindi arrestato ed imprigionato. I tentativi di sopprimerlo in carcere fallirono anche per l’opposizione del capo dei carcerieri Federico Malavolti. Le tensioni popolari che seguirono alla carcerazione di Cosimo indussero i nobili ad optare per l’esilio della famiglia. Si approvò quindi un vero e proprio decreto di ostracismo in stile greco e tutti i Medici furono esiliati: Cosimo e la sua famiglia a Padova, suo fratello Lorenzo a Venezia e il loro cugino Averardo a Napoli, e tutti furono scortati da una guardia armata fino alla frontiera.

Naturalmente con l’esilio di Cosimo e dei suoi, i lavori di costruzione del Palazzo dei Medici si arrestarono ed anche Michelozzo e Donatello seguirono le sorti di Cosimo, lasciando Firenze. Iniziava così il primo momento difficile della famiglia che dominerà le sorti di Firenze per alcuni secoli.

Valmont57

Diversamente giovane, fondatore di Wiki Magazine Italia, (già Scienza & DIntorni), grande divoratore di libri, fumetti e cinema, da sempre appassionato cultore della divulgazione storica e scientifica.

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